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“L’INCHIESTA PER TURBATIVA D’ASTA SULLA COMPRAVENDITA DI SAN SIRO? IL TEMPISMO È UNA COINCIDENZA CHE FA PENSARE” – IL SINDACO DI MILANO, BEPPE SALA, SI SCAGLIA CONTRO I PM CHE INDAGANO SULL’ACQUISTO DELLO STADIO MEAZZA DA PARTE DI INTER E MILAN PER 197 MILIONI DI EURO, EMERSA NELLO STESSO GIORNO IN CUI È STATO FIRMATO IL ROGITO: “ABBIAMO FATTO TUTTO PER BENE E ABBIAMO RISPETTATO LE REGOLE” – ANCHE IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI CONTRO I GIUDICI: “QUALCUNO, POLITICAMENTE O GIUDIZIARIAMENTE, CERCA DI METTERE IN DISCUSSIONE UN PERCORSO CHE È NELL’INTERESSE DI TUTTI…”

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Estratto dell’articolo di Chiara Evangelista per il “Corriere della Sera”

 

beppe sala

La notizia dell’inchiesta per turbativa d’asta sulla vendita di San Siro, emersa nello stesso giorno in cui è stato firmato il rogito, è una coincidenza che «fa pensare». Beppe Sala, sindaco di Milano, sceglie parole caute, che lasciano però trapelare il disappunto per la sovrapposizione dei tempi. E che fanno riemergere l’antico dissidio tra politica e magistratura.

 

[…] I magistrati stanno indagando per capire se la procedura per la compravendita del Meazza, acquistato da Inter e Milan per 197 milioni di euro, sia stata corretta e se la strada della raccolta di manifestazioni di interesse abbia rispettato i paletti della legge.

STADIO MEAZZA IN SAN SIRO

 

«Abbiamo fatto tutto per bene e abbiamo rispettato le regole — dice Sala a margine di un evento dedicato alle Olimpiadi a Milano —. Una volta ricevuta la manifestazione di interesse delle squadre, l’abbiamo tenuta fuori per i tempi necessari. Il tempo minimo è 30 giorni, l’abbiamo tenuta fuori un po’ di più, ma mi sembra proprio un approccio molto molto molto teorico quello espresso da chi si oppone».

andrea abodi foto mezzelani gmt004

 

Non è la prima volta che Sala lascia trasparire un disappunto nei confronti della magistratura. La mente torna a quel 21 luglio in Aula consiliare, il giorno cui rivelò che sarebbe rimasto alla guida della città, nonostante la tempesta giudiziaria in corso. «La giustizia e la politica devono occuparsi di ambiti diversi», spiegò nel suo discorso di rilancio, precisando di «non voler dare un giudizio sulla magistratura», ma al contempo di «non poter non ricordare comportamenti sbagliati».

 

Ad esempio, «aver appreso dai giornali il fatto di essere coinvolto nelle inchieste». Se ieri il sindaco ha usato parole caute, più netta è stata la posizione di Andrea Abodi, ministro dello Sport. «Al di là del fatto che ognuno svolge il suo lavoro, noi cerchiamo di andare avanti e far crescere la città e la nazione. Qualcuno, al contrario, politicamente o giudiziariamente, cerca di mettere in discussione un percorso che è nell’interesse di tutti». […]

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