andrea beretta beppe marotta

“INTERLOQUIVO REGOLARMENTE CON LA DIRIGENZA DELL’INTER E MAROTTA SAPEVA CHE AVEVO IL DASPO” - ANDREA BERETTA, CAPO ULTRÀ DELLA CURVA NORD DELL'INTER IN CARCERE CON L'ACCUSA DI OMICIDIO, È STATO DI NUOVO INTERROGATO DAL PM DI MILANO PAOLO STORARI. E HA RICONOSCIUTO DECINE DI ULTRÀ NERAZZURRI, GUARDANDO LE LORO FOTO SU DUE ALBUM DELLA POLIZIA E SPECIFICANDO IL LORO RUOLO, DI SEMPLICI TIFOSI O DI "AZIONISTI", OVVERO PERSONE CHE AVEVANO PARTECIPATO A SCONTRI E AD AZIONI VIOLENTE: “TUTTI SAPEVANO CHE DIETRO LA SOCIETA’ ‘WE ARE MILANO’ C’ERO IO”

andrea beretta

(ANSA) - MILANO, 04 GEN - Andrea Beretta, capo ultrà della Curva Nord dell'Inter in carcere con l'accusa di omicidio, è stato di nuovo interrogato dal pm di Milano Paolo Storari il 20 dicembre scorso. E in quella circostanza Beretta ha riconosciuto decine di ultrà nerazzurri, guardando le loro foto su due album della polizia e specificando il loro ruolo, di semplici tifosi o di "azionisti", ovvero persone che avevano partecipato a scontri e ad azioni violente. Lo ha anticipato questa sera il Tg3.

 

Durante l'interrogatorio, Beretta ha confermato che interloquiva regolarmente con la società nerazzurra pur avendo il daspo, di cui sarebbe stato a conoscenza il presidente dell'Inter Giuseppe Marotta, e la sorveglianza speciale.

 

giuseppe marotta foto mezzelani gmt 043

Tutti, ha detto il capo ultrà arrestato per aver ucciso a settembre Antonio Bellocco, sapevano che dietro la società "We are Milano" (che si occupava di merchandising) c'era lui. La parte finale dell'interrogatorio è stata dedicata agli scontri fra tifoserie, che avvenivano tutti - ha spiegato Beretta - con il consenso dello stesso capo ultrà interista e del capo ultrà milanista Luca Lucci.