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ANNARITA PATRIARCA E MARIA ROSARIA BOCCIA
Dall’account Instagram di Maria Rosaria Boccia
ANNARITA PATRIARCA E MARIA ROSARIA BOCCIA
Su mia iniziativa e con la collaborazione di medici estetici, chirurghi plastici, dermatologi e professori di diritto è stata redatta una mozione, un atto formale che, per poter essere presentato alla Camera dei Deputati, necessitava del sostegno di un’istituzione. Per questo mi sono rivolta all’onorevole Patriarca.
Dalle conversazioni in chat e da alcune riprese video appare chiaro come l’Onorevole abbia accolto con favore la proposta di portare avanti il mio testo. Le ho inviato il file definitivo e, in sala stampa, ho ricevuto il suo pubblico ringraziamento.
Successivamente, la mozione è stata approvata da entrambe le camere diventando legge anche grazie al mio operato.
MARIA ROSARIA BOCCIA E ANNARITA PATRIARCA
Poi, con grande sorpresa, ho letto un’intervista dell’Onorevole Patriarca sul Corriere della Sera, in cui l’origine di quel documento veniva attribuita esclusivamente a lei, escludendo ogni riferimento al mio contributo e al lavoro dei professionisti che mi hanno affiancato.
È un fatto spiacevole, che mostra quanto, nel momento in cui si verifica qualcosa di scomodo, le persone prendano le distanze, dimenticando con facilità chi ha contribuito in prima persona.
Trovo tutto ciò particolarmente incoerente, se si considera che la stessa onorevole si batte contro la violenza sulle donne, proclamandosi a favore della trasparenza e del rispetto dell’altro. Appropriarsi del merito di un lavoro non proprio, distorcendo i fatti, è in netta contraddizione con il principio di tutela e valorizzazione dell’individuo che lei stessa dichiara di difendere. Mi aspetto, e credo sia doveroso, un chiarimento pubblico.
I MESSAGGI DI ANNARITA PATRIARCA A MARIA ROSARIA BOCCIA
PATRIARCA (FI): «MARIA ROSARIA BOCCIA ERA COME UNA HOSTESS. HA CERCATO DI AGGANCIARE UN PO’ TUTTI NOI DEPUTATI»
Giovanna Cavalli per www.corriere.it 6 settembre 2024
«Diciamo che la signorina Maria Rosaria Boccia ha provato ad agganciare un po’ tutti noi parlamentari campani, ha fatto il giro completo», spiega con apprezzabile schiettezza la navigata onorevole Annarita Patriarca 53 anni, deputata di Forza Italia.
Anche lei.
«Sì, anche me. L’ho incrociata circa un anno fa, era la moderatrice di una conferenza stampa a Montecitorio».
Di che si trattava?
«Presentavo una mozione per istituire scuole di specializzazione specifiche e un albo professionale per medici e chirurghi estetici».
Ce la portò lei?
«No, era già prevista nello staff, credo al seguito di qualche medico, si qualificava come esperta di moda, presidente di non mi ricordo quale associazione».
Di una che è soltanto quasi omonima di quella che conta a Milano.
«Eh, non lo sapevo, non me ne intendo».
Il suo compito alla tavola rotonda qual era?
«Dava la parola. La mozione l’ho preparata io, sia chiaro. Lei era un poco più di una hostess».
Che impressione le fece?
«Bella ragazza. Ho appreso adesso che ha 41 anni, però ne dimostra di meno. Spigliata, sveglia, ambiziosa».
Dopo quella prima volta l’ha riconfermata per ulteriori eventi?
«No. So che ha lavorato anche con altri colleghi, Catello Vitiello, Gimmi Cangiano, Simona Loizzo. Ma con ciascuno di loro per una volta sola, non ha mai ottenuto il bis, si chieda perché».
Da allora per caso l’ha contattata per telefono con insistenza?
«Si è sempre interfacciata con la mia assistente. Cercava di accreditarsi dove poteva, ovvio. Nel nostro ambiente ne trovi milioni che provano a entrare».
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