DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE…
Luigi Ruggera per il ''Corriere della Sera''
Potrebbero aver sbagliato pista perché il divieto di discesa con gli slittini era scritto solo in tedesco: la turista di Reggio Emilia Renata Dyakowska, di 38 anni, e la figlia Emily Formisano, di 8 anni, sono così passate oltre, venerdì all' ora di pranzo, e dopo pochi metri hanno iniziato la discesa lungo la pista da sci nera, schiantandosi alla prima curva contro un albero.
La Procura ha aperto un' inchiesta per omicidio colposo per la morte della piccola Emily, deceduta sul colpo. Ci sono anche due indagati, come atto dovuto in questa circostanza: la stessa madre della bambina - ancora gravissima all' ospedale di Bolzano e ieri sottoposta ad un intervento chirurgico - e il gestore degli impianti di risalita. Tra i vari accertamenti degli inquirenti ci saranno anche quelli sul cartello posto a un bivio, che indica a destra l' inizio della pista nera, e recita solo in tedesco: «Rodeln verboten» («slittini vietati»).
Il presidente e legale rappresentante della società Funivie Corno del Renon Spa, Siegfried Wolfsgruber, abbozza già una difesa: «L' indicazione della pista da slittino - che si trova a sinistra, nella direzione opposta a quella da sci nera - c' è anche in italiano, proprio su quel cartello. Non solo: accanto all' indicazione della pista nera, c' è anche un simbolo di divieto per gli slittini. Un secondo cartello poi, più grande e ben visibile a bordo pista, è situato poco più a valle e si incontra prima del luogo in cui è avvenuto il tragico incidente. La nostra società rispetta le norme in materia di segnaletica».
Sarà ora la magistratura a fare tutte le valutazioni del caso: ieri la pm di turno, Luisa Mosna, ha effettuato un sopralluogo con i carabinieri, che conducono gli accertamenti, e gli stessi responsabili dell' impianto di risalita. La pista è stata posta sotto sequestro.
Sulla vicenda della segnaletica il giurista ed ex senatore Francesco Palermo è netto: «Non è una questione legata alla specifica normativa del bilinguismo in Alto Adige. C' è un obbligo che trascende la natura pubblica o privata del fondo e riguarda proprio le indicazioni di sicurezza, che devono comunque risultare comprensibili e devono essere anche nella lingua ufficiale, quindi in italiano».
LA PISTA DA SLITTINO RENON BOLZANO
In Alto Adige la vicenda sta diventando un caso politico proprio per l' assenza della scritta in italiano. «Adesso si può capire a quali tragedie possa portare la rimozione, da parte dei gestori, di indicazioni fondamentali in italiano sui sentieri di montagna e ora anche sulle piste da sci», attacca il consigliere provinciale Alessandro Urzì (L' Alto Adige nel cuore-Fratelli d' Italia).
Intanto non può darsi pace il padre della bimba e marito della donna in fin di vita, Ciro Formisano: «Il mio angelo è morto, perché non sono morto io al suo posto?», ha detto disperato ai soccorritori.
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