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C’È UNA MOLE DI SCANDALI NELLA SANITÀ TORINESE - APPALTI TRUCCATI, POSTI RISERVATI AD AMANTI, PAZIENTI SEDATI E ABBANDONATI: LA PROCURA DI IVREA HA APERTO IL VASO DI PANDORA DELL’AZIENDA SANITARIA TO4 DOVE IN 38, TRA DIRIGENTI MEDICI, INFERMIERI, IMPRENDITORI, CONSULENTI, RISCHIANO IL PROCESSO - C’È IL MEDICO CHE SI FACEVA TIMBRARE IL CARTELLINO DAL COLLEGA E ANDAVA A GIOCARE A GOLF. C’È CHI PASSAVA LE DOMANDE DEI CONCORSI E CHI FINGEVA DI ESSERE AL LAVORO E, INVECE, ERA DALL’AMANTE O DAL PARRUCCHIERE - ALCUNI POVERI PAZIENTI VENIVANO LASCIATI SPORCHI E IMBOTTITI DI SEDATIVI PER PERMETTERE AGLI INFERMIERI DI DORMIRE E…

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Estratto dell’articolo di Andrea Bucci, Giuseppe Legato per “la Stampa”

 

libero tubino 1

C'è il luminare di Otorinolaringoiatria che timbrava e andava a giocare a golf, o chi figurava presente e invece era al centro estetico a fare un trattamento di bellezza. Ma ci sono anche i pazienti dell'ospedale di Settimo Torinese lasciati di notte «privi di cambi igienici e sporchi fradici per ore, sedati» al punto da intontirli «e così consentire agli infermieri di turno di dormire di notte».

 

Non basta. Perché nel lungo elenco di accuse della procura di Ivrea guidata da Gabriella Viglione all'azienda sanitaria To4, ci sono bandi illeciti, appalti truccati, concorsi pilotati.

 

Con le domande inviate sugli smartphone dei candidati giorni prima. E ancora figurano fidanzate e amanti piazzate nelle aziende vincitrici delle commesse. In 38 rischiano il processo. Ci sono dirigenti medici, infermieri, imprenditori, consulenti.

 

carla fasson 1

Una presunta "cricca" popolata - anche - da personalità della medicina riconosciute indiscutibilmente sul campo. È il caso di Libero Tubino, accusato di truffa per essersi fatto bollare da una collega il badge 9 volte in altrettanti mesi simulando di essere al posto di lavoro che era poi quello di primario all'ospedale di Chivasso. Il gps del suo telefono lo avrebbe tradito: agganciava le celle di un campo da golf.

 

[…] Secondo l'accusa, Tubino si faceva aiutare da un'altra delle principali indagate. Si chiama Carla Fasson, manager dell'AslTo4. Solo tra maggio e settembre 2022 sarebbero 18 le procedure concorsuali «alterate». Tra queste ci sono anche quelle di figure apicali e dirigenziali.

carlo bono

 

È il caso del coordinatore del laboratorio d'analisi degli ospedali di Ivrea e di Chivasso o della radiologia territoriale. In questi casi divulgò ai candidati, attraverso WhatsApp o via mail, «notizie che dovevano rimanere segrete» che sono poi, spesso, i quesiti, o gli argomenti, oggetto delle diverse prove.

 

La dottoressa Fasson sarebbe risultata presente 15 volte in azienda quando invece era altrove. Ad esempio «per incontrare un soggetto estraneo all'Asl col quale intratteneva una relazione» chiosano i pm. Oppure per andare «dalla parrucchiera o dall'estetista».

 

Sempre – a detta degli investigatori – coperta dal direttore generale dell'epoca (indagato) Stefano Scarpetta. L'accusa per entrambi è dunque truffa. E a proposito di relazioni sentimentali va registrata un'altra contestazione simile. È quella che ha investito l'attuale direttore del Distretto sanitario di Settimo Carlo Bono il quale «essendo creditore – scrivono i pm – dell'azienda Cm Service che aveva ottenuto un appalto in un Rsa, chiedeva ai vertici della stessa di assumere una donna con la quale aveva un rapporto sentimentale».

 

stefano scarpetta

E poi c'è il capitolo delle gare d'appalto per la gestione dei servizi infermieristici dell'ospedale settimese che Cm Service di Cascinette d'Ivrea avrebbe "vinto" grazie ad otto affidamenti urgenti ottenuti e all'avallo del cda della società che gestisce l'ospedale per un valore complessivo di 12,4 milioni di euro. Sono indagati per turbativa d'asta. Tra questi figurano il liquidatore della società che gestisce l'ospedale Alessandro Rossi e l'attuale presidente dell'ordine dei commercialisti torinesi Luca Asvisio, indagato nel ruolo di consulente della società.

 

[…] Infine, le contestazioni a vertici e operatori dell'ospedale di Settimo. Maltrattamenti ai pazienti durante le notti: «Chiedevano assistenza suonando il campanello senza che nessuno degli operatori in servizio se ne prendesse cura». Volevano dormire in pace e per farlo non avrebbero somministrato nemmeno i farmaci prescritti: «Diverse flebo delle stesse venivano rinvenute al mattino dopo sui comodini».

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