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Un ex chirurgo russo si è vantato di come abbia costruito un business da 1,3 milioni di euro all'anno offrendo ai turisti ricchi la possibilità di cacciare elefanti, rinoceronti e leoni per esibirli come trofei.
George Ragozin è conosciuto dai suoi clienti come il “russo pazzo”: ha abbandonato la sala operatoria per dedicarsi a un’attività che gli permettere di mettersi in tasca oltre 1,3 milioni di euro all’anno. La sua attività consiste nell’organizzare per i turisti ricchi tour che consentano loro di cacciare elefanti, rinoceronti e leoni.
I pacchetti comprendono la possibilità di cacciare l’animale da loro scelto oltre ad alloggio, cibo, birra e vino. Si parte da un pacchetto da 5mila dollari per un safari di dieci giorni che include la caccia allo gnu e alla zebra, ma si passa a 21.000 dollari per un leone maschio o femmina e a 34.000 dollari per una quindicina di giorni per uccidere dei leopardi
Più costosi (55mila dollari) il pacchetto per cinque giorni a caccia di rinoceronti bianchi e quello di 12 giorni a caccia di elefanti. Ma tra le follie offerte ai turisti c’è anche un viaggio di sette giorni per pedinare e uccidere un rinoceronte nero, specie in via di estinzione. Il costo? 550.000 dollari. I prezzi non comprendono il noleggio di aerei, armi da fuoco e munizioni, né la spedizione dei trofei.
Nonostante le cifre e l’idea folle, però, Ragozin assicura che i suoi viaggi sono tutti prenotati fino al 2020, mentre con orgoglio continua a postare immagini dei suoi turisti con le prede nello Zimbabwe, in Mozambico, in Burkina Faso e in Namibia. Lui assicura che i suoi viaggi sono tutti autorizzati e legali, ma c’è chi si chiede come sia possibile che si possano cacciare impunemente anche specie in via d’estinzione. «Le popolazioni di elefanti sono scese del 30% negli ultimi 10 anni.
Quindi perché è ancora permesso loro la caccia? Cento anni fa la popolazione di elefanti africani era di 10 milioni, oggi solo di 400.000». Ma sembrano questioni poco interessanti per Ragozin, che è finito nella bufera anche per aver postato delle foto delle sue figlie poco più che adolescenti con i loro trofei in bella vista: in Russia lo accusano di voler incoraggiare i giovani a imbracciare le armi.
Dal canto suo Ragozin risponde dicendo di avere “fedeli sostenitori” non solo tra i russi ma anche tra americani, tedeschi, spagnoli, slovacchi e sloveni, vantandosi di fatturare cifre importanti ogni anno. «Sono nato e cresciuto a Mosca - ha detto - Dopo la scuola ho continuato la mia tradizione di famiglia e sono entrato nel reparto chirurgico dell'Istituto Sechenov di Mosca.
Avevo davvero voglia di diventare un medico, ma ricevere un salario di 300 dollari era umiliante. Mi sono sposato e durante i miei anni da studente non riuscivo a dar da mangiare alla mia famiglia con un reddito del genere. Così ho trovato questo nuovo business. L’unica regola è rispettare le norme in vigore nei territori in cui si caccia. Per il resto, fatturo ogni anno 1,3 milioni di euro».
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