DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO…
Stefano Montefiori per il “Corriere della Sera”
Infermiera in pensione di 69 anni, giovedì scorso Lucette ha accolto nel suo bilocale di Vandoeuvre il presidente della Repubblica francese, François Hollande. Alla periferia di Nancy, in Lorena, molto lontano dalla capitale e dagli ori dell' Eliseo, la nonna di quattro nipoti ha offerto il caffè al capo dello Stato.
Nel modesto tinello i cameraman hanno ripreso il rito dell' élite che si avvicina alla massa, il momento di comunione tra il presidente e quella signora dal nome così dolce e popolare, perfetto per l' occasione. Lucette e François hanno scambiato qualche parola su come si vive a Vandoeuvre, il presidente ha chiesto alla signora se si trovava bene in quella casa - il tema della visita in provincia era l' alloggio - e lei ha risposto di sì.
Solo che poi Lucette, nella sua innocenza, ha svelato che l' incontro non era affatto a sorpresa. «Il martedì precedente delle persone dell' Eliseo erano venute a trovarmi per chiedermi come stavo nell' appartamento, per preparare quello che dovevo dire e soprattutto non dire - ha spiegato Lucette Brochet a Bfm Tv -. Avrei voluto fare notare al presidente che si occupa dei migranti ma non dei barboni che fanno la fame in mezzo alla strada. Ma su questo mi hanno detto che era meglio lasciare perdere».
Nel video si vedrà poi un Hollande sorpreso alla vista delle telecamere, come se l' incontro fosse spontaneo e segreto. «Lo sapeva che c' erano i giornalisti, ma forse non se ne aspettava così tanti», dice bonaria Lucette. «Il presidente mi ha fatto le stesse domande che mi avevano posto i suoi collaboratori tre giorni prima».
E il famoso caffè? Anche quello prefabbricato. «Lo ha portato nei termos un signore del Comune, assieme alle tazzine». E le sedie? E quel grande mazzo di fiori? «Hanno pensato a tutto loro. Mi hanno detto di mettere i fiori sul tavolo perché si vedessero bene».
Si rende conto che è stata una messinscena? «Sì, forse. Ma è stato bello. Sono rimasta affascinata dallo charme del presidente».
I giorni successivi sono stati molto pesanti per Lucette, strumentalizzata forse dall' Eliseo ma anche dagli oppositori di Hollande pronti a denunciare la «vergognosa manipolazione» ai suoi danni. Il caffè col presidente è diventato un caso nazionale. Indebolita e delusa, Lucette si è rifugiata a casa della figlia, dove è anche caduta dalle scale per la stanchezza e l' emozione di questi giorni, racconta l' Est Républicain .
La polemica è continuata anche dopo la partenza di Hollande per la Cina. Ieri, in conferenza stampa da Pechino, il capo dello Stato è stato costretto a tornare sull' argomento. «Pensate forse che si possa andare a casa di qualcuno senza preparativi? Io ho fiducia nel contatto diretto. Continuerò ad incontrare quanti più compatrioti possibile».
La visita di Hollande alla pensionata riprende l' idea di Valéry Giscard d' Estaing, che una volta al mese andava a cena nelle case dei francesi. Ma già quarant' anni fa i rapporti tra élite e popolo, tra genuinità e finzione, erano complicati. Il presidente Giscard cercava di dare di sé un' immagine meno aristocratica, disse che il suo piatto preferito erano semplici uova strapazzate. Ma si tradì, aggiungendo «al tartufo» .
HOLLANDE E LA PENSIONATAHOLLANDE E LA PENSIONATA
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