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LA CANNES DEI GIUSTI - L'IDEA DI "LES AIGLES DE LA REPUBLIQUE" SCRITTO E DIRETTO DA TARIK SALEH, NUOVO FILM DEL CONCORSO DI COPRODUZIONE FRANCO-FINNO-DANESE-SVEDESE, NON ERA AFFATTO MALE: CIOÈ DI METTERE IN SCENA UNA SORTA DI SATIRA POLITICA SULL'EGITTO DITTATORIALE DI AL SISI, DOVE IL PIÙ IMPORTANTE ATTORE EGIZIANO, GEORGE FAHY, INTERPRETATO DELL'ALTISSIMO E NASUTO FARES FARES, SI COMPROMETTE COL POTERE, UN PO' PER DIFENDERE SUO FIGLIO, UN PO' PER LE TANTE DONNE CHE FREQUENTA… - VIDEO
Marco Giusti per Dagospia
L'idea di "Les aigles de la Republique" scritto e diretto da Tarik Saleh ("La cospirazione del Cairo), nuovo film del concorso di coproduzione franco-finno-danese-svedese, non era affatto male. Cioè di mettere in scena una sorta di satira politica sull'Egitto dittatoriale di Al Sisi, dove il più importante attore egiziano, George Fahy, interpretato dell'altissimo e nasuto Fares Fares, una specie di Toni Servillo mezzo egiziano, si compromette col potere, un po' per difendere suo figlio un po' per le tante donne che frequenta, al punto di accettare un filmone di propaganda proprio sulla vita del dittatore Al Sisi. Somiglianza?
Zero. Lui sembra Max Tortora e Al Sisi si è piccoletto e pelato come Genny Sangiuliano. Col cinema si può fare... insomma. No. In un primo tempo si oppone anche George. Però l'idea del film di propaganda egiziano con l'attore che non somiglia per nulla al dittatore mi piace. Diciamo Elodie che interpreta la vita della Meloni... Ma invece non funziona neanche l'idea, è sballata. E il film precipita in un incredibile pastrocchio da thriller politico ultrafake, dove George viene usato da tutti. Usato anche da un gruppo di militari che vogliono far la pelle a Al Sisi durante la cerimonia per i martiri del 1973 con l'attore che recita un testo per il capo.
E come finisce il testo i ribelli sparano. Bang Bang e fuggi fuggi generale. Il film, girato in Turchia, dove Erdogan è un campione di democrazia rispetto a Al Sisi, è un disastro epocale. Fares Fares si aggira sperduto sul set inguaiato come il suo personaggio. Non sa come uscire da una trappola assurda che non serve a nessuno. La cosa migliore è il finto film. Sono stupendi anche i vecchi veri manifesti dei film egiziani di genere. Le musiche di Alexandre Desplat poco sopportabili.
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