VIDEO-FLASH! - L’ARRIVO DI CECILIA SALA NELLA SUA CASA A ROMA. IN AUTO INSIEME AL COMPAGNO, DANIELE…
Adelaide Pierucci per “il Messaggero”
Avrebbe potuto chiudersi in palestra e non parlare affatto con il giornalista della trasmissione Nemo. O forse concludere all' interno del locale sportivo il confronto con lui durato quasi due ore. Invece, ha scelto la strada, via Antonio Forni, a Ostia, roccaforte del clan, per sferrare quella testata davanti a una telecamera. Una violenza ostentata, pubblica, da boss. Ieri anche un tribunale ha ritenuto l' aggressione a Daniele Piervincenzi e al cameraman Edoardo Anselmi, andata in scena a Nuova Ostia il 7 novembre scorso, non una lite da strada ma un gesto da mammasantissima.
LA REQUISITORIA
roberto spada di silvio triassi
I giudici della IX sezione penale hanno così condannato Roberto Spada, fratello del capoclan Romoletto, per quel pestaggio che ha fatto il giro dei media, a sei anni di carcere e a un anno di libertà vigilata confermando l'accusa di lesioni e violenza privata aggravata dal metodo mafioso. Stessa sentenza e stessa condanna per Ruben Nelson Del Puerto, guardaspalla del rampollo del clan, pure quel giorno al suo fianco. In aula non è stata riconosciuta solo l' aggravante dei futili motivi.
Il pm Giovanni Musarò, che aveva chiesto una condanna a otto anni e nove mesi per entrambi gli imputati, nella requisitoria ha sottolineato la «teatralità, la fierezza dell' aggressione». Simbolo di potere e ostentazione la caratteristica sfrontata del clan Spada, che anni prima, nel 2011, secondo gli ultimi sviluppi di indagine, si sarebbe spinta a festeggiare in strada coi giochi di artificio il duplice omicidio del boss Giovanni Galleoni, Baficchio, e della sua spalla, Francesco Antonini, Sorcanera, freddati in pieno giorno a colpi di pistola in un bar, proprio in via Forni, così sfilata al controllo del gruppo rivale soppiantato.
ROBERTO SPADA PICCHIA DANIELE PIERVINCENZI
Una testata per acquisire prestigio. O per non perdere la faccia. Roberto Spada secondo l' accusa avrebbe «fatto a lungo il gradasso, ma alla fine, visto che il giornalista rimaneva tale e continuava con le domande scomode, e la situazione stava diventando un boomerang, agisce da boss, coi metodi violenti che conosce meglio». Scena da Corleone negli anni 80, dice il pm. I testimoni si volatilizzano e le tapparelle scivolano giù.
LA PAURA
Il magistrato ha parlato anche di testimoni terrorizzati. «Una donna a cui è stata sfilata la casa assegnata dal Comune in cambio di una abusiva e grande la metà, ha raccontato che gli Spada hanno un gran cuore.
Invece lo sfratto le è stato imposto perché il figlio, che ha precedenti per spaccio, aveva un debito di droga con Roberto Spada». La difesa è convinta che smonterà l' accusa in appello. «Ci sono stati altre episodi anche più gravi a livello nazionale e romano ai danni di giornalisti», hanno ricostruito gli avvocati Angelo Staniscia e Lucia Gargano, «ma non sono stati mediaticamente cavalcati. Qui c' è stata anche una insistente provocazione».
Il manganello, poi, sarebbe stato solo un attrezzo da palestra in gomma, mai posto sotto sequestro. «Va a finire che rimedio una botta ma non l' intervista», hanno ricordato in aula i penalisti riprendendo le parole del giornalista e sottolineare la risposta di Spada: «Tanto questo non fa male». Il risarcimento per il cronista e il cameraman sarà stabilito davanti al giudice civile, come per la Regione, Campidoglio, l' ordine dei giornalisti, e le associazioni antimafia, Caponnetto e Libera, presenti in aula.
DANIELE PIERVINCENZI AGGREDITO DA ROBERTO SPADAroberto spada aggredisce l inviato di nemoroberto spada aggredisce l inviato di nemo 4roberto spada aggredisce l inviato di nemo roberto spada aggredisce l inviato di nemo 5 copiaROBERTO SPADA FERMATO DAI CARABINIERIroberto spada aggredisce l inviato di nemo 7inviato di nemo aggredito a ostia da roberto spada roberto spada aggredisce l inviato di nemo 8
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