
DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE…
BEN CELATO NEI TITOLI DEL "CORRIERE DELLA SERA", L'IRONIA DEL CARDINAL ZUPPI CHE DICE ALLA MELONA TANTO CRISTIANA: "ANCH'IO SONO STATO AL MEETING DI RIMINI, ANCH'IO SONO CATTOLICO..." - LA DIFESA DI BERGOGLIO: “DOPO LA SUA MORTE È STATO OLTRAGGIATO” - IL CAPO DEI VESCOVI SMONTA LE TESI DI CHI VEDE LEONE XIV IN DISCONTINUITÀ CON PAPA FRANCESCO: “BERGOGLIO ANDAVA A LAMPEDUSA E PREVOST VEDE SALVINI? BISOGNA VEDERE COSA GLI HA DETTO. LEONE DIFENDERÀ L’ACCOGLIENZA E GLI STRANIERI, PERCHÉ È NEL VANGELO - IL CONCLAVE? C’ERA CHI TEMEVA I DOSSIER, MA NON HANNO AVUTO CONSEGUENZE - TRUMP? SERVIREBBERO MENO DICHIARAZIONI A EFFETTO, PERCHÉ POI SE NON FUNZIONA SI FA PEGGIO…”
Estratto dell’articolo di Aldo Cazzullo per il “Corriere della Sera”
matteo maria zuppi foto di bacco (5)
Cardinale Zuppi, don Matteo, è la sua prima intervista dopo il conclave. Ci dica allora: com’è andato il conclave?
(Il presidente dei vescovi italiani sorride). «Per principio, bene».
Come le è sembrato?
«Chiesa. Molta Chiesa. Le dirò quello che mi ha colpito dentro, e quello che mi ha colpito fuori».
Cominciamo da dentro il conclave.
«La rapidità con cui le diverse storie, le diverse sensibilità, che sarebbe stupido negare o edulcorare, hanno trovato l’unità. È durato poco più di un giorno! Ho avvertito un senso di Chiesa, tanta comunione.
Non perché non ci siano differenze di culture e di visioni: un nordamericano è diverso da un sudamericano, un africano da un europeo, e tra gli europei non è facile mettere insieme, che so, un polacco e un belga. Ma tutte le interpretazioni politiche e complottistiche sono state lasciate fuori. Mi verrebbe da dire che proprio sono caricature con cui si interpreta una realtà diversa come la Chiesa».
il giuramento di matteop zuppi prima del conclave
E all’esterno del conclave, che cosa l’ha colpita?
«Da una parte, l’aggressività dei social. Io non sono sui social, ma ogni tanto mi segnalavano un articolo o un post contro di me. Cose tipo “quel pretaccio con la faccia da faina...”. Quanta aggressività! E non lo dico perché ce l’hanno con me, fanno bene, figuriamoci, ma per l’odio e il pregiudizio che viene versato, ed è sempre un veleno».
È così un po’ per tutti.
«I social hanno vissuto moltissimo nel Totopapa, il che ha aspetti divertenti. L’altro giorno in stazione un gruppo di ragazzi mi ha chiesto di fare una foto insieme dicendo: “Noi abbiamo tifato per lei!”. Anche in un paesino sulle montagne reggiane una barista mi ha detto: “Dobbiamo fare un selfie e mandarlo a mia figlia, che tifava per lei”. Quanti anni ha sua figlia?, ho chiesto».
MARCO RUBIO MATTEO ZUPPI - FOTO LAPRESSE 2
Quanti anni aveva la figlia della barista?
«Quattordici. Alla sua età non avrei davvero saputo, non dico per chi tifare, ma anche solo i nomi di chi andava in conclave. Tutto sommato mi pare un segno di vitalità e anche un dono di papa Francesco che ha avvicinato la Chiesa a tutti, se una ragazzina può avere simpatia, sentire vicino quello che riguarda un gruppo di uomini anziani».
Com’era l’atmosfera nella Sistina?
«C’era chi temeva i dossier; e in effetti sui siti, molti americani, c’erano tanti dossier sui cardinali. Ebbene, tutto questo all’interno mi sembra che non abbia avuto nessuna conseguenza. Oltre alle diverse sensibilità, ci si è resi conto che il problema dell’unità riguarda tutti. Chiunque viva nella Chiesa se lo deve porre, per evitare quello che i greci chiamavano “diaballon”: dividere».
[…]
Eminenza, le dico invece cosa ha colpito me, dall’esterno: l’aggressività dei conservatori. I cardinali Burke, Sarah, Mueller alla vigilia del conclave hanno dato interviste durissime, auspicando l’elezione di un Papa «non eretico»; come se Francesco lo fosse stato. Sia pure con ben altro stile, il cardinale Ruini ha indicato la necessità di un Papa che riunificasse la Chiesa; all’evidenza ritenendo che Francesco l’avesse divisa.
«Questa lettura, a partiti, a schieramenti, a mio parere non interpreta correttamente il conclave. La Chiesa è più complicata e molto più semplice di così. Non lo dico io, lo disse papa Francesco, in un’omelia nella festa della Pentecoste: progressisti contro conservatori, il mondo ci vede così; ma noi siamo fratelli e sorelle, uniti nello spirito […] Ha prevalso la continuità con papa Francesco.
Stili diversi, ovviamente. Continuità con la novità che ognuno porta con sé. Leone è un Papa missionario. Ha vissuto praticamente sempre in missione: un americano di Chicago che parte per il Perù. Nello stesso tempo, è uomo di governo: ha governato la sua congregazione, la sua diocesi, poi il dicastero dei vescovi, con modi necessariamente diversi. E il suo primo discorso è stato un riassunto dell’Evangeli Gaudium».
In morte di Francesco si sono sentite molte voci critiche.
PAPA FRANCESCO ORDINA CARDINALE ROBERT FRANCIS PREVOST
«Di più. Francesco è stato apertamente oltraggiato. E anche Leone: qualche rivista, qualche sito ha gettato fango sul Papa appena eletto. Un atteggiamento divisivo o intimidatorio».
È stato detto che Francesco piaceva più agli atei che ai fedeli.
«Sì, qualcuno ha commentato di aver parlato più a quelli di fuori che a quelli di dentro. In realtà, parlando ai non credenti, papa Bergoglio ha parlato ai cattolici, perché non diventiamo come il fratello maggiore della parabola […] Francesco teneva insieme la cura della comunità e l’accoglienza. Una delle cose che ci disse fu: “Tutti”. A Lisbona lo disse tre volte: dobbiamo aprirci a tutti, e tutti debbono sentirsi a casa».
Come si fa ad accogliere tutti?
matteo zuppi alla messa pro eligendo pontefice foto lapresse
«Questo mette in difficoltà alcuni preti, preoccupati comprensibilmente che così diventiamo un’altra cosa: non contrastiamo più il mondo, e il mondo entra dentro di noi. Le regole esistono e si fanno rispettare. Ma integrando, cioè facendo sentire a casa, non tollerati o condannati. […]».
Pensa che il bilancio di Francesco sia positivo?
«Certo. Molti hanno ricominciato a guardare alla Chiesa con simpatia e affetto. Eppure Francesco non faceva sconti. Con lui non c’erano i saldi di fine stagione cristiana. Era molto esigente. Non era un filantropo. Ma ha insegnato a tanti a amare l’altro. Fratelli tutti. Dava amore, chiedeva amore».
Però non ha cambiato la Chiesa.
«A lui interessava più avviare i processi che pensare di avere risolto tutto perché si era elaborato un programma. La nostra responsabilità è continuarli e costruire. Ognuno prende, completa, porta avanti. La tradizione non è mai fissità; la si consegna non congelata nella vita […]».
Papa Francesco andava a Lampedusa. Papa Leone riceve Salvini. Sono scelte oggettivamente diverse.
«[…] È vero che Francesco non l’aveva mai incontrato. Però Leone aveva già incontrato la premier Meloni e il vicepremier Tajani. È normale che abbia incontrato anche l’altro vicepremier.
papa leone xiv riceve in udienza matteo salvini
Poi bisogna vedere cosa gli ha detto... Ripeto: non mi pare un segno di contrasto tra Francesco e Leone. Leone difenderà l’accoglienza, difenderà gli stranieri, perché è nel Vangelo: “Ero forestiero e mi avete accolto”. Troverà modi diversi per fare la stessa cosa, per vivere la stessa preoccupazione».
Libero titola: «Il Papa fa, i vescovi disfano».
«Cosa avremmo disfatto?».
Il tema era la politica estera, il rapporto con Netanyahu, il giudizio su Gaza.
antonio tajani con il cardinal matteo maria zuppi al raduno degli scout a verona
«Ma su Gaza papa Leone è stato durissimo! Ha chiesto più volte il cessate il fuoco! Il patriarca Pizzaballa ha detto che i cristiani rimarranno a Gaza; ma lei pensa che potrebbe farlo, se il Papa non fosse d’accordo? Nello stesso tempo vigiliamo contro l’antisemitismo, amiamo gli ebrei, dialoghiamo con i loro rappresentanti religiosi. Qui a Bologna abbiamo firmato una dichiarazione comune con il presidente della comunità ebraica. Il titolo era: fermi tutti! Aggiungerei: subito!».
matteo maria zuppi sergio mattarella
Giorgia Meloni ha avuto un trionfo a Rimini. Il mondo cattolico svolta a destra?
«Sono stato a Rimini anch’io, anch’io sono cattolico, e sono cattolici anche loro... (il cardinale Zuppi sorride) . La Chiesa è tutta la stessa.
Guai a dividerla. Soprattutto, guai alla Chiesa che si fa dividere. Io poi cerco di vivere la comunione che vuol dire amicizia e relazione con tutti, con Cl e con i tradizionalisti... Sempre fratelli sono. Io ci credo alla comunione. Qualcuno ci crede un po’ di meno e pensa che la comunione c’è se gli si dà ragione. Al Papa si obbedisce sempre».
Oltre a essere entrambi cattolici, lei e Meloni siete entrambi romanisti...
«Ho visto che hanno provato a far passare per romanista pure il Papa... A dire il vero, non sono mai stato allo stadio a vedere una partita in vita mia. E poi devo stare attento, qui c’è il Bologna, che è una grande squadra».
Come sono davvero i suoi rapporti con Meloni?
«Buoni, come deve essere con le istituzioni. Ci conosciamo da tanti anni. Buoni e per questo, se serve, dialettici. La Chiesa parla quando parla la Cei. Se un vescovo dice una cosa, la dice lui, il vescovo. Siamo sempre stati molto attenti a esprimere posizioni unitarie. Quando abbiamo una preoccupazione sui problemi, la diciamo. Sull’8 per mille. Sulla necessità di salvare le vite umane, sempre, di garantire un sistema di accoglienza».
matteo maria zuppi alla manifestazione di cgil e uil a bologna 3
Vi siete espressi pure contro l’Autonomia differenziata...
«Il consiglio permanente, anche perché alcune conferenze regionali avevano già scritto documenti molto contrari. Mi pare che la riforma si sia lasciata cadere, ma speriamo che sia garantito lo sviluppo delle regioni più povere e delle aree interne».
...E contro la legge elettorale.
«Per difendere la partecipazione, consentire agli elettori di scegliere i loro rappresentanti, evitare che i partiti si trasformino in comitati elettorali».
Trump che effetto le fa?
volodymyr zelensky e donald trump alla casa bianca (in versione casamonica)
«Ha riaperto l’idea che si parla, che si dialoga perché solo così si arriva alla pace. Forse servirebbero meno dichiarazioni a effetto, perché poi se non funziona si fa peggio! Il rischio è la logica della forza, distruggere l’edificio comune multilaterale, sovranazionale, che era frutto della Seconda guerra mondiale. Va fatto funzionare, non smantellato». […]
cardinale matteo zuppi
ROBERT FRANCIS PREVOST E PAPA FRANCESCO
Matteo Zuppi al meeting di Rimini 2023
lo sguardo di papa leone xiv mentre parla matteo salvini
matteo maria zuppi foto di bacco (2)
cardinale matteo maria zuppi foto di bacco (2)
matteo maria zuppi foto di bacco (1)
matteo maria zuppi foto di bacco (3)
matteo maria zuppi alla manifestazione di cgil e uil a bologna
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