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“GARLASCO SI AVVIA A DIVENTARE UNA NUOVA MANI PULITE, PRONTA A DEFLAGRARE NELLA MAGISTRATURA” - CARLO FRECCERO: “GARLASCO NON È CHE LA DERIVAZIONE DI UN MALAFFARE CHE COINVOLGEVA LA MAGISTRATURA PENALE E CIVILE E PREVEDEVA UNA CORRUZIONE CAPILLARE CON TARIFFE ACCESSIBILI. LA VERITÀ È SQUALLIDA: 20-30.000 EURO SONO UNA TARIFFA ACCESSIBILE A UNA CORRUZIONE PIANIFICATA CHE NON POTEVA PREVEDERE ESBORSI INACCESSIBILI SE VOLEVA FARSI SISTEMA. LA RIAPERTURA DELL’INDAGINE SU GARLASCO AVVIENE DOPO LE DUE INCHIESTE CHE HANNO GIÀ ACCERTATO, SUL PIANO CIVILE, LA CORRUZIONE A PAVIA...”
Estratto dell’articolo di Carlo Freccero per “La Verità”
[…] Garlasco non è importante tanto per i suoi intrecci narrativi, ma per il fatto che è la presunta corruzione stessa ad aver riscritto più volte la storia con copioni diversi. Per questo ho trovato inappropriato il lungo articolo di Cesare Giuzzi pubblicato domenica 12 ottobre sul Corriere della Sera.
L’omicidio di Garlasco viene presentato ironicamente come una soap opera che cambia continuamente trama, come se l’autore non si rendesse conto che il significato del caso giudiziario non è tanto e solo nella soap opera in sé, ma nella sospetta corruzione che ne avrebbe volutamente alterato la trama a scopi di interesse privato.
La stampa mainstream descrive il dito e non vede la luna che quel dito indica: Garlasco si avvia a diventare una nuova Mani pulite, pronta a deflagrare non più nella politica ma, questa volta, nella magistratura.
VENDITTI - NOTTE PRIMA DEL RIESAME - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA
E se con Tangentopoli fu la televisione a coagulare l’attenzione del pubblico, oggi è Internet lo spazio mediatico che fa da teatro al nuovo evento. Internet ha messo Garlasco al centro della scena. Nello stesso tempo però Garlasco ha compiuto su Internet un’operazione fondamentale, dando vita a una vera e propria rivoluzione mediatica.
[…] Consultando YouTube invece, a un curioso dei media non poteva sfuggire la rivoluzione in atto con la riapertura delle indagini sul delitto di Garlasco.
La pandemia e la necessità di contrapporre alla verità ufficiale una verità scientifica incontrovertibile ha fatto sì che nascessero nuove testate Internet spesso più serie della stampa mainstream, che davano voce ad eccellenze scientifiche certificate, in alternativa a voci prive di credibilità, ma rese credibili dal semplice motivo di avere accesso agli unici media dotati di credibilità sociale: la tv e la stampa. Queste testate hanno creato un’alternativa non di rado più credibile […]
A differenza dei talk show tv, in cui la verità appare come una ricerca conquistata a colpi di opinioni opposte ed in cui l’attenzione è sostenuta dal conflitto delle parti, i format classici di informazione su Internet sono costruiti sul rispetto delle singole opinioni.
[…] Il risultato assomiglia più alla «Tribuna politica» della tv pedagogica del servizio pubblico che al talk show odierno […]
Garlasco sta a testimoniare che Youtube può raggiungere complessivamente un’audience superiore all’audience televisiva, sommando, sulla base del semplice contenuto, un’audience più nota con un’audience anonima generata dal fenomeno stesso, come una «Garlasco channel».
Il fenomeno nuovo è la ricerca corale della verità. I commenti online non sono più marginali, ma parte integrante dell’inchiesta. Un’indagine portata avanti dalle procure di Pavia e di Brescia nel massimo riserbo, ma, contemporaneamente amplificata, moltiplicata, analizzata da un pubblico sempre crescente che rivendica verità e principio di non contraddizione.
SOPRALLUOGO DEI CARABINIERI DEL RIS ALLA VILLETTA DI GARLASCO DEI POGGI
La tv generalista ne esce con le ossa rotte. […] Oggi i programmi tv, se vogliono raccogliere audience, devono accordarsi all’inchiesta degli youtuber, farla propria, accettare una verità dal basso. Questo è un evento.
Assistiamo a una partecipazione collettiva che non ha più al centro la politica, ma la giustizia. Penso che lo spirito del tempo abbia cancellato la dimensione per cui, secondo la definizione aristotelica, «l’uomo è un animale politico». Oggi «politico» è sinonimo di malaffare e la verità sembra non riguardare la tutela della società, ma dell’individuo. La dimensione psicologica individuale sostituisce la politica come bene comune.
MARIO VENDITTI E ANDREA SEMPIO
Di fronte all’omicidio di Garlasco due elementi occupano l’immaginazione collettiva. Da un lato la fine orribile di una giovane che, come Chiara Poggi, impersona la ragazza della porta accanto.
Dall’altro la condanna senza prove del povero Alberto Stasi: anch’egli uno di noi. La ricerca della giustizia viene recepita a livello sociale come un movente più forte di quello politico.
La politica sembra un valore astratto, ma a ciascuno di noi poteva toccare la sorte di Chiara e Alberto. In un’epoca di astensionismo la maggioranza si rifiuta di votare ma rivendica il suo diritto al controllo sull’operato delle Procure. I cittadini pagano le tasse per ottenere servizi concreti.
Anche allo Stato minimo si richiede almeno la sicurezza dei cittadini. E nel momento in cui i giudici sembrano farsi comprare possiamo essere vittime come Chiara Poggi. Tutti possono essere vittime, in modo diverso, come Alberto Stasi.
Abbiamo diritto a vigilare sui giudici.
Ma perché proprio Garlasco anziché Yara Gambirasio, Cogne o il mostro di Firenze? La risposta sta nella procura di Pavia e nelle indagini di Fabio Napoleone, percepito su Internet come il nuovo eroe in grado di ripulire la magistratura.
La riapertura dell’indagine su Garlasco avviene, cronologicamente, dopo le due inchieste definite Clean 1 e Clean 2 che hanno già accertato, sul piano civile, la corruzione a Pavia. Garlasco non è che la derivazione di un malaffare che coinvolgeva la magistratura penale e civile e prevedeva una corruzione capillare con tariffe accessibili.
MARIO VENDITTI E ANDREA SEMPIO
Quando è emersa l’indagine sull’ex procuratore Venditti, l’avvocato Lovati ha commentato che per corrompere un magistrato, che guadagna secondo il suo giudizio 25.000 euro al mese, 20.000 o 30.000 euro sarebbero una cifra incongrua. Dieci volte tanto, invece, sarebbe comprensibile.
La verità è squallida: 20-30.000 euro, che rappresentano comunque oggi per una famiglia una cifra più che considerevole, sono una tariffa media accessibile a una corruzione pianificata che, proprio perché sistemica, non poteva prevedere esborsi inaccessibili se voleva farsi normalità e sistema. Clean 1 e Clean 2, coinvolgendo in parte gli stessi protagonisti dell’indagine di Garlasco, sono il quadro di una corruzione quotidiana e generalizzata senza la cui evidenza Garlasco risulterebbe incomprensibile.
Quindi le due indagini civili hanno reso comprensibile l’indagine penale. Ma senza indagine penale, Clean 1 e 2 non avrebbero ricevuto nessuna attenzione.
Il «crime» in sé stesso è un potente motore per coagulare l’attenzione dell’opinione pubblica. Il crime è in sé un sinonimo di storia: rottura dell’equilibrio, eventi eccezionali, infrazione della legge e della normalità. Ma Garlasco è più di un crime: non c’è solo un delitto.
l ex procuratore di pavia mario venditti
Ci sono vari piani di lettura: dalle ipotesi di amori di provincia proibiti, alla pedofilia, fino alle congetture su massoneria e satanismo. Tutto il repertorio della narrativa più «borderline» è presente, coniugato con la banalità del male, le mazzette, la solita corruzione delle istituzioni.
MARIO VENDITTI
chiara poggi 2
impronta numero 44 nella villetta di garlasco
chiara poggi 3
chiara poggi 7
chiara poggi 6
PROVETTE DEL MAXI INCIDENTE PROBATORIO SUL DELITTO DI GARLASCO
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