
FLASH! – A CHE PUNTO E' LA NOTTE DELL’INTELLIGHENZIA VICINA AL PARTITO DEMOCRATICO USA - A CASA…
“SICURAMENTE C’È CHI AVRÀ STAPPATO QUALCHE BOTTIGLIA ALLA MORTE DI CARMINE GALLO” - IL SUPERPOLIZIOTTO ALLA GUIDA DELL’AGENZIA “EQUALIZE” ERA STATO INTERROGATO PIÙ VOLTE DAI MAGISTRATI E AVEVA INIZIATO A COLLABORARE, RACCONTANDO DETTAGLI SU 007, SPIONAGGIO E SULLE MIGLIAIA DI DOSSIER REALIZZATI NEGLI ANNI - AVEVA FATTO NOMI E COGNOMI, E “ACCUSATO ALTRE PERSONE” - SUL SUO DECESSO NEL SONNO A 66 ANNI, LA PROCURA DI MILANO VUOLE VEDERCI CHIARO E HA DISPOSTO L’AUTOPSIA…
Estratto dell’articolo di Rosario Di Raimondo per “la Repubblica”
Carmine Gallo voleva parlare. Si era fatto interrogare almeno tre volte e da poco aveva chiesto un altro colloquio ai pm. Stava «rilasciando dichiarazioni», conferma con prudenza chi lo accusa. «Ha raccontato tutto», rilancia con fermezza chi gli stava accanto. Confessioni di un ex superpoliziotto diventato 007 fuori dalle regole.
Un’eredità fatta di verbali trascritti e firmati. Il “Dottore” stava scrivendo un libro, idea maturata durante i suoi 135 giorni di arresto ai domiciliari: «Era molto stressato e stanco per la situazione», confida la moglie dopo che il compagno di una vita è morto improvvisamente domenica mattina a 66 anni. «E sicuramente c’è chi avrà stappato qualche bottiglia di quelle buone dopo aver saputo la notizia», dicono a mezza bocca gli amici.
samuele calamucci enrico pazzali carmine gallo foto today.it
[…] ironizzava l’amministratore delegato di Equalize, l’agenzia dei dossieraggi illegali con gli uffici vista Duomo. «Passiamo i guai» […] Quei «guai» li ha raccontati ai magistrati. Ha fatto «ammissioni» sugli accessi abusivi della banda che realizzava dossier illegali intrufolandosi nelle banche dati della polizia, con le intercettazioni o l’installazione di trojan. Ha affidato ai pm «versioni ampie», diventate filoni investigativi da sviluppare. Aveva iniziato a parlare della rete che da via Pattari 6, a Milano, aveva agganci in tutta Italia.
Dall’hacker professionista del Veneto arruolato per lo spionaggio di Marcell Jacobs – i pirati informatici si sono infilati nel cellulare dell’atleta per estrapolare chat e mail alla ricerca di prove mai trovate sul doping – al finanziere infedele in Puglia che con un click scavava nelle vite degli altri in cambio di soldi (anche per lui la procura ha richiesto il carcere al tribunale del Riesame). Non erano finiti, quegli interrogatori. Lo conferma anche chi gli stava accanto: «Ha collaborato con lo Stato, non aveva nulla da nascondere. Ha confessato, confermato, spiegato, accusato altre persone».
Bisogna tornare allo scorso 12 dicembre, due mesi dopo l’arresto di quella che il pm Francesco De Tommasi definisce «la colonna portante», il «capo indiscusso » della centrale milanese dello spionaggio. Mancano due settimane a Natale e Gallo parla sette ore: «Sì, ho sbagliato, ho commesso degli errori, me ne rendo conto. I dossier? Me li chiedeva anche Pazzali, lo aggiornavo quotidianamente», il senso delle sue frasi, che tirano in ballo il presidente di Equalize Enrico Pazzali, indagato.
Ammette «attività illecite», ribadisce che vuole «collaborare» e che in alcuni casi «non sono riuscito a gestire alcune situazioni». […] Dopo l’arresto aveva rivendicato di essere «un servitore dello Stato», uno che «per 41 anni ha servito le Istituzioni». E dopo, cosa succede? Nel 2018 diventa investigatore privato, comincia l’avventura in Equalize. Sfrutta le sue conoscenze. I suoi vecchi sottoposti quando rispondono al telefono lo chiamano ancora «capo».
Per capire la riverenza nei suoi confronti basta leggere le parole che un uomo in divisa, indagato, ha affidato a una memoria: «Su di lui sono stati scritti libri e girati film. Era uno dei massimi esperti della criminalità organizzata calabrese. A lui si rivolgevano a vario titolo appartenenti alle forze di polizia, giornalisti e magistrati». Prima, s’intende, che passasse al lato oscuro.
«Ti faccio vedere i report, ne ho fatti a migliaia», dice parlando del lavoro svolto per «Enrico» Pazzali, il socio che chiede in continuazione report. La «rete di conoscenze» fa sì che un ex questore lo mette in contatto con Barilla, uno dei clienti di Equalize; gestisce un altro cliente di peso, Erg: «Questa è una cosa seria, molto intrigante eh!», si raccomanda coi suoi, e «se c’è da fare i pedinamenti, facciamoli fare»; «ho appena finito di mandare una cosa a Eni», rivela, intercettato. La regola: «Il gioco deve valere la candela, deve esserci un margine notevole».
Carmine Gallo al tribunale di milano
Nelle carte, i pm annotano una «conversazione con agenti dei Servizi». […] «Gallo spiega che tipi di servizi offrono e che tipo di accertamenti e consultazioni riescono a fare». Mostra un telefono «criptato» che usa «per le attività riservate». Vanta trascorsi «ai Servizi», fa nomi e cognomi dei colleghi. Lo scorso novembre, il procuratore capo di Milano Marcello Viola viene sentito dal Copasir (il comitato parlamentare di controllo sui Servizi segreti). Il contenuto dell’intervento viene «rigorosamente secretato». Come i verbali di Gallo. Come quelli di Samuele “Samu” Calamucci, fidato braccio destro. […]
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