DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE…
Giu. Bal. per “La Stampa”
Il carrello della spesa non aumentava tanto dal 1986, quando alla presidenza del Consiglio c'era Bettino Craxi e la nazionale di calcio si preparava ai mondiali del Messico, con Enzo Bearzot in panchina.
Allora, il rincaro arrivò al 7,2%, oggi si ferma al 6,7% (dal 5,7% di aprile). Abbastanza per mettere in crisi imprese e famiglie. Anche perché come nota l'Istat comunicando il dato definitivo sull'inflazione di maggio, i prezzi aumentano dello 0,8% su base mensile del 6,8% su base annua. Una pressione frutto del combinato disposto tra la bolletta e gli alimentari.
Una stretta che rischia di proseguire per tutta l'estate, almeno secondo l'Ufficio studi di Confcommercio: «Non si dovrebbero osservare significative discese» e, dunque, «sono confermati i rischi per un'inflazione al 7% circa per l'anno in corso».
D'altra parte lo stesso governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, ha detto che la discesa inizierà solo dal 2023.
Nel frattempo, i continui rialzi si traducono in una nuova stangata per le famiglie: l'Unione nazionale consumatori e il Codacons calcolano un salasso che va dai 2.300 euro ai 2.700 euro l'anno per una coppia con due figli, con un picco oltre i 3mila euro annui in Trentino Alto Adige.
Più in dettaglio, l'aumento su base annua si deve ai prezzi di diverse tipologie di prodotto e in particolare dei Beni energetici (+42,6%) ma anche dei Beni alimentari (+7,1%), soprattutto di quelli lavorati (+6,6%).
Pertanto, l'inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera a +3,2% e quella al netto dei soli energetici a +3,6%. E così, l'inflazione acquisita per il 2022, ovvero quella che si avrebbe con una variazione nulla nella restante parte dell'anno, è pari a +5,7%.
E per questo il segretario della Cgil, Maurizio Landini, è tornato a dire che «c'è bisogno di una riforma fiscale degna di questo nome, visto che più dell'85% delle persone, pensionati e lavoratori, ha un reddito inferiore ai 30mila euro. Non servono 200 euro, è un primo passo, ma le bollette e l'inflazione hanno già determinato quasi una mensilità, che è partita».
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