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Estratto dell’articolo di Marco A. Capisani per “Italia Oggi”
Chiude Metro, quotidiano che rappresentava uno degli ultimi baluardi della stampa gratuita in Italia. Ora rimane solamente Leggo di Caltagirone Editore (quello del Messaggero). Però anche nel resto d’Europa non se l’è passata bene il segmento editoriale della free press, che poggia non su ricavi diffusionali ma sulla sola raccolta pubblicitaria.
È successo in Francia con 20 Minutes, che pubblica adesso solo online; è successo con il britannico London Evening Standard, che ha cambiato nome in London Standard ed è diventato settimanale.
In Italia, invece, Metro ferma sia l’edizione cartacea sia quella sul web. Al momento, a supporto della redazione, c’è solo un’ipotesi di cassa integrazione a zero ore, ancora da validare, secondo quanto risulta a ItaliaOggi.
Con l’addio a Metro, però, si archivia una vera e propria epoca della stampa in Italia quando, agli inizi degli Anni 2000, si puntava su ampie diffusioni tra i lavoratori in movimento, per esempio su mezzi pubblici e metropolitane, […]
Sono nate così testate come DNews, E Polis e City, che rappresentava l’impegno nel business di un grande gruppo editoriale come Rcs-Corriere della Sera. Non solo, Metro sbarca in Italia in quel periodo, con l’imprimatur del grande gruppo editoriale omonimo che, dalla Svezia, aveva esportato la testata in vari mercati. Almeno fino all’agosto 2009, quando il gruppo svedese si disimpegna dalle attività oltreconfine (e poi arriverà a fermare anche il suo Metro nel 2019).
In Italia, in parallelo, il giornale gratuito cambia proprietà e questo succede un paio di volte per poi essere ceduto, nel 2020, un’ultima volta. Al momento di questo ulteriore cambio, comunque, Metro viene stampato ancora a Roma, Milano e Torino e si trascinano piani di espansione ipotizzati pure a Sud, per esempio a Napoli. Il quotidiano finisce nuovamente sotto l’editrice New Media Enterprise diretta dall’editore e direttore Salvatore Puzzo.
London Evening Standard - free press
Ma l’inizio dell’epilogo è l’agosto 2024, quando la società va in liquidazione. Fino alla scorsa settimana, la redazione con 7 giornalisti era in cassa integrazione, secondo un accordo valido fino al prossimo ottobre con prepensionamenti inclusi. Ma, lunedì 23 dicembre, Puzzo ha annunciato che le pubblicazioni s’interrompevano.
[…] A fine 2021, l’editrice comunicava 180 mila copie distribuite tra Milano e Roma, Torino, Bologna e Perugia.
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