sindaco di cervia mattia missiroli

SUL CASO DEL SINDACO DI CERVIA È SCAZZO TRA TOGHE – IL GIP HA RIGETTATO LA RICHIESTA DI CUSTODIA IN CARCERE PER MATTIA MISSIROLI, INDAGATO PER MALTRATTAMENTI ALLA MOGLIE, SOSTENENDO CHE LE ACCUSE DELLA DONNA SONO "COMPLESSIVAMENTE ATTENDIBILI" MA NON SI È DI FRONTE A UN QUADRO DI “VESSAZIONI INTOLLERABILI E ABITUALI", RICHIESTO PER POTERE CONTESTARE IL REATO IN QUESTIONE – MENTRE PER IL PM C’È IL RISCHIO CHE MISSIROLI TORNI A FARE MALE ALLA MOGLIE – LA LISTA DELLE VIOLENZE FISICHE E VERBALI, CONTESTATE AL SINDACO DEM DAL 2009 A OGGI, COMPRENDE UMILIAZIONI E OFFESE QUOTIDIANE, SCHIAFFI FINO A TAGLIARLE UN LABBRO E SPUTI IN FACCIA...

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Mattia Missiroli

(ANSA) - RAVENNA, 23 DIC - La versione della donna è credibile ma il reato di maltrattamenti non può essere configurato per via di una questione puramente tecnica. È quanto riportato dal Resto del Carlino: il Gip Janos Barlotti lo ha prospettato nell'ordinanza in materia cautelare con la quale ha rigettato la richiesta di custodia in carcere della Procura di Ravenna per Mattia Missiroli, 44 anni, architetto, del Pd, sindaco di Cervia dal giugno 2024.

   

 

Il Gip ha definito le dichiarazioni della moglie non solo "complessivamente attendibili". Ma anche "riscontrate dalla documentazione medica e fotografica". Tuttavia per il Gip i dissidi da separati in casa dei due, restano "sotto alla soglia" dei maltrattamenti in famiglia. Una soglia tecnica: il Gip ha scritto di non volere "sminuire quanto riferito" dalla donna. Ma non gli pare che si tratti, "neppure a livello di gravità indiziaria", di quel quadro di vessazioni "intollerabili e abituali" richiesto per potere contestare il reato in questione.

       

Mattia Missiroli

 

Da ultimo il fatto che lui se ne fosse andato dopo l'ultimo episodio del 5 dicembre con prognosi per lei di sette giorni (ma è poi tornato a casa), escludeva in quel momento "l'attualità delle esigenze cautelari".

   

 

Di altro parere la Procura. Secondo quanto delineato dal Pm Angela Scorza sulla base delle verifiche della polizia, esiste il pericolo che il 44enne torni a essere violento sulla moglie. Del resto, per gli inquirenti, ha fatto così per anni senza che arrivasse alcun ripensamento.

 

E poi c'è la sproporzione tra le modalità delle aggressioni e la futilità dei motivi scatenanti: uguale a "pericolosità sociale". Tanto più che - ha precisato il Pm nella richiesta - l'uomo diverse volte ha spinto la donna a terra: azione che rischiava di infliggere danni gravi. Presto potrebbe essere depositato il ricorso della Procura in appello a Bologna per la misura cautelare.

 

Mattia Missiroli

La lista di contestate violenze fisiche e verbali, dal 2009 ai giorni nostri, comprende umiliazioni e offese quotidiane; spinte anche quando lei avrebbe avuto un bimbo di pochi mesi in braccio con caduta di entrambi; schiaffi fino a tagliarle un labbro e sputi in faccia; una bottiglietta lanciata sulla schiena; il controllo ossessivo sulla gestione economica della casa.    

 

L'uomo l'avrebbe inoltre mortificata frequentando altre donne e, in una occasione, sollevandola per il pigiama per farla ricadere a terra.

 

Dalle carte è emerso che il sindaco cervese era già stato in passato indagato per maltrattamenti con archiviazione arrivata il 18 gennaio del 2021, come da timbro dell'ufficio Gip di Ravenna.    

 

In quel caso tutto era partito da un episodio del 10 ottobre 2020 in ragione del quale la donna si era chiusa in bagno e aveva chiamato i carabinieri (aveva un labbro tagliato da uno schiaffo che lui aveva descritto come manata involontaria).

 

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Lei stessa aveva poi precisato che, "nonostante tutti gli episodi da me subiti, io non voglio e non intendo sporgere denuncia-querela contro mio marito perché non voglio metterlo nei casini ma voglio che la smetta di comportarsi così". Aveva comunque riferito di angherie domestiche, sia verbali che fisiche, che andavano avanti da anni.    

 

Tra le altre cose, lui nell'estate 2020 le avrebbe nascosto un gps in auto per sapere dove andava: si trattava di un cellulare geolocalizzato del quale lei si era accorta perché un giorno, aprendo il bagagliaio, le era caduto in testa.

 

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Avrebbe chiesto spiegazioni a lui incassando ammissioni e scuse. L'allora Pm Antonio Vincenzo Bartolozzi, nella richiesta di archiviazione depositata il 28 dicembre 2020, aveva scritto che "le indagini non hanno consentito di acclarare la sussistenza degli estremi" del reato di maltrattamenti visto che "i contrasti tra coniugi - e persino taluni episodi di percosse - non sembrano inseriti nel contesto di una condotta abituale e protratta nel tempo» oltre che "diretta a rendere dolorosa la convivenza".

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