RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
1 - DALL’ACCOUNT TWITTER DI PAOLO ZILIANI
La Juventus si accorda con Suarez per ingaggiarlo a 10 milioni. Gli organizza l'esame a Perugia. L'esame è farlocco. La Procura che sta indagando se ne accorge. Qualcuno lo dice alla Juve che scarica Suarez nonostante ottenga il B1. La Procura è furibonda. L'indagine è rovinata.
Non cambia nulla rispetto al reato eventualmente commesso. Ma se non sai di essere intercettato, vai avanti a comportarti con la disinvoltura (ehm) di sempre, parli, telefoni e per chi sta indagando è molto meglio. O no?
Si dice che nel 2006 le fughe di notizie che anticiparono l'esplosione di Calciopoli avvennero per evitare l'arresto, imminente, di due alti papaveri di un rinomato club (poi radiati). Ecco: sono passati 14 anni e siamo a punto e a capo. Stessa strada, stessa porta. Tristezza.
2 - PERUGIA, LE INDAGINI SOSPESE E RIPROGRAMMATE. IL MAGISTRATO: «DEVO TUTELARE LA PROCURA»
Giovanni Bianconi per “il Corriere della Sera”
«Non si può trasformare un'indagine seria in una carnevalata», protesta il procuratore di Perugia Raffaele Cantone, alle prese con gli accertamenti sull'esame-farsa (così l'ha definito il suo ufficio) organizzato dall'Università per gli stranieri al calciatore Luis Suarez; ma soprattutto titolare di altre inchieste importanti e dai risvolti molto più rilevanti. L'irritazione per alcune fughe di notizie sulle attività investigative in corso sul diploma concesso a tempo di record al centravanti uruguaiano che la Juventus voleva far diventare cittadino italiano, in modo da poterlo acquistare, è arrivata al punto da far sbottare l'ex presidente dell'Anticorruzione: «Sono indignato» dice all'agenzia Ansa, che poi annuncia il blocco a tempo indeterminato dell'inchiesta.
Notizia successivamente precisata: nessuna interruzione delle indagini, anche perché non si potrebbe, ma una sospensione degli appuntamenti già fissati per riprogrammarli con modalità diverse, in modo da preservare il più possibile il segreto investigativo. Il problema non sono tanto le intercettazioni telefoniche e ambientali diffuse nei giorni scorsi, anche perché molte erano contenute nel decreto di perquisizione e sequestro firmato dallo stesso Cantone e dai sostituti procuratori Paolo Abbritti e Gianpaolo Mocetti, destinato a diventare pubblico; quindi una discovery decisa dagli stessi pubblici ministeri.
Ciò che ha indispettito gli inquirenti sono le anticipazioni di atti non ancora svolti, come l'interrogatorio di Suarez in video-conferenza che stavano pianificando; o su alcuni accertamenti degli investigatori della Guardia di finanza non del tutto completati, che hanno dato l'idea di un'indagine svolta quasi in diretta, sotto i riflettori inevitabilmente accesi dalla popolarità del calciatore e della società coinvolti. Finendo per trasformarla in un evento-spettacolo, facendole perdere il crisma della serietà.
«Io ho l'esigenza di tutelare l'immagine di una Procura che sta facendo e deve continuare a fare lavori molto rilevanti», spiega Cantone. Facendo trapelare il timore che qualcuno possa approfittare delle luci sull'inchiesta-spot per delegittimare l'ufficio giudiziario titolare, tra l'altro, delle indagini che interessano i magistrati di Roma; tra cui - per dire l'ultima che tanto scandalo ha suscitato - quella che riguarda l'ex componente del Consiglio superiore della magistratura Luca Palamara.
La volontà di respingere ogni sospetto di «protagonismo», da qualche parte già adombrato, oltre che di preservare un'indagine che muove da dati di fatto difficilmente contestabili e sui quali è necessario fare chiarezza, ha indotto Cantone a un'uscita pubblica pressoché inedita; per certi versi dirompente. Che comunque non fermerà il lavoro degli inquirenti.
L'interrogatorio previsto per ieri del rettore dell'università statale Maurizio Oliviero (primo contatto dei dirigenti della Juventus) è stato rinviato, ma non quello dell'avvocato della società Luigi Chiappero, accompagnato dalle colleghe Turco e De Blasio.
Per oltre sette ore hanno provato a spiegare ai pubblici ministeri il ruolo che loro stessi (in particolare l'avvocata Maria Turco) hanno ricoperto prima dell'esame di Suarez, e quello della Juve. «Pensiamo di aver contribuito in maniera positiva alla ricostruzione dei fatti nella nostra veste di testimoni - ha detto Chiappero dopo il lungo incontro con i pm - che ci è servita per ribadire la trasparenza del nostro operato professionale». Ma accertamenti e verifiche, nonostante la temporanea sospensione, continuano.
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