DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE…
Estratto dell'articolo di Floriana Bulfon per “la Repubblica”
«I bonifici ricevuti vennero tutti autorizzati dalla Segreteria di Stato e financo da papa Francesco». Parola di Cecilia Marogna.
(…) Sul suo incarico da esperta in geopolitica mantiene il riserbo da 007, anche se sostiene di «aver reso un ampio verbale al Ros dei carabinieri, coperto da Segreto, che è anche al vaglio della magistratura italiana. Ma di sicuro non ha nulla a che vedere con le manovre finanziarie e immobiliari».
giovanni angelo becciu papa francesco bergoglio
La questione che la riguarda appare laterale rispetto allo scandalo del palazzo di Londra e ai giri milionari che stavano mettendo in piedi i protagonisti di questa inchiesta.
E Marogna si sente come un vaso di coccio tra vasi di ferro, tanto da chiedersi: «Non è che per caso servisse a qualcuno cercare di deviare l' attenzione su ben altre situazioni di ben altro spessore? Forse il cardinal Becciu era scomodo a qualche altro illustre personaggio della stessa Segreteria?»
Domande a cui lei stessa risponde con un nome: «Il Segretario di Stato cardinale Pietro Parolin ».
(…) Non solleva alcun dubbio, invece, su Becciu: «Rimane immutato l' affetto e serio dispiacere per la gogna mediatica che lo sta attanagliando, certa che non conosca mala fede in qualsivoglia sua azione e/o pensiero».
Ed è per questo che non accetta insinuazioni. Gli inquirenti vaticani hanno documentato che trascorse un' intera notte nel settembre 2020 nel palazzo del Sant' Uffizio dove c' è anche l' abitazione privata di Becciu, sottolineando: "L' atteggiamento della donna, immortalata nel momento in cui faceva ingresso nel palazzo con una valigia, fanno intendere un rapporto tra il porporato e la sedicente esperta di geopolitica ben consolidato e rimasto inalterato anche dopo che mons. Alberto Perlasca, dopo l' interrogatorio del 29 aprile 2020, aveva informato il porporato dei sospetti che all' epoca gli inquirenti avanzavano sulla donna".
Come ribatte Marogna? «Solo gossip, vile e disgustoso posto che è una Degna Madre (precisa per lei il procuratore, ndr ) oltre che una credente fedele». Perché quella «era una location ove era solita altresì lavorare ».
Perché il suo compito era occuparsi di intelligence in aree di crisi e per i sequestri di persona al servizio della Segreteria di Stato. E per questo «ha avuto rapporti e collaborazioni, tutte documentate, sia con il generale Luciano Carta, così come ha avuto anche il piacere di aver conosciuto il generale Caravelli », rispettivamente ex ed attuale direttore dell' Aise. (…)
Cecilia Marogna e Becciupietro parolin sergio mattarella cecilia marognaCECILIA MAROGNACECILIA MAROGNA cecilia marogna
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