DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA…
Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della sera”
C'è una nuova annotazione di servizio, allegata agli atti dell'inchiesta, che conferma l'esistenza di almeno due telefonate effettuate tra Natale e Brugiatelli prima della morte del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega. Chiamate di cui non si conosce il contenuto, ma che potrebbero aiutare gli inquirenti a comprendere quale fosse la natura dell' accordo preso dal mediatore dei pusher Sergio Brugiatelli con i due americani accusati del delitto.
Quella relazione è stata compilata dai carabinieri della stazione Trastevere che per primi intervennero nella piazza quando Brugiatelli li fermò per denunciare che gli era stato rubato lo zaino. Ma poi furono sostituiti dai colleghi della stazione Farnese - Cerciello Rega e il compagno di pattuglia Andrea Varriale - che decisero modi e tempi dell' intervento.
Quella sera del 25 luglio in piazza Mastai ci sono numerosi carabinieri in borghese e in divisa, alcuni sono fuori servizio. Ma evidentemente tutti si interessano a quanto accaduto a Brugiatelli. Lui aveva accompagnato i due americani da un amico a comprare cocaina, ai ragazzi era stata venduta aspirina e loro per vendicarsi della truffa gli avevano portato via lo zaino.
Non si trattava quindi di un normale scippo, ma di una lite legata alla droga, dunque non si capisce perché si sia deciso di dedicare alla vicenda tanto impegno. Anche ammettendo che Brugiatelli non avesse raccontato ai carabinieri che stava trattando droga, nelle successive telefonate si parla esplicitamente di una contropartita pari a «80 euro e un grammo di cocaina» per ottenere lo zaino.
E allora perché i carabinieri hanno continuato a seguire la trattativa anziché prendere provvedimenti nei confronti di Brugiatelli? Una risposta potrebbe arrivare proprio dalla ricostruzione di tutte le telefonate di quella notte. Nell'annotazione si parla di due chiamate, ma i contatti potrebbero essere stati quattro. E dunque bisognerà sapere che cosa si siano detti esattamente Brugiatelli e Natale, quali accordi abbiano preso prima di darsi appuntamento nel quartiere Prati, sotto l'albergo dove i due giovani alloggiavano.
L'altro elemento fondamentale per ricostruire ogni dettaglio di quella sera, può arrivare dai video registrati dalle telecamere di sorveglianza che in quella zona sono molteplici. Al momento i filmati acquisiti non hanno consentito di vedere né il momento dell' aggressione né quanto accadde nei minuti precedenti, visto che ci sono 24 minuti durante i quali i due americani non vengono mai inquadrati. Una circostanza che appare piuttosto strana e per questo i legali dei due indagati ieri hanno formalizzato l' istanza ai magistrati.
«Abbiamo presentato una richiesta ufficiale, sottoscritta anche da Elder - spiega l'avvocato Roberto Capra che lo difende con il collega Renato Borzone - per l'acquisizione di tutti i video della zona. Confidiamo che ci siano le immagini dell' incontro tra i carabinieri e i ragazzi».
Sull'aggressione sono ancora diversi gli elementi da accertare. I due ragazzi sostengono di non avere nemmeno immaginato che i due fossero carabinieri: «Aspettavamo Brugiatelli, credevamo che i due uomini fossero pusher e quindi abbiamo reagito quando hanno tentato di bloccarci». In realtà Brugiatelli era stato lasciato vicino all'auto di servizio ma non risulta che sia intervenuto nonostante il ferimento a morte di Cerciello Rega. Né che poi sia stato fermato o interrogato.
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