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“CI HA DETTO FIGLI DI PUTTANA PALESTINESI, TERRORISTI E HA ALZATO LUI LE MANI PER PRIMO” – SULL'AGGRESSIONE ANTISEMITA ALL’AUTOGRILL DI LAINATE VERSO UN 52ENNE EBREO FRANCESE, C’È UNA CONTRO DENUNCIA: L'HANNO PRESENTATA I PRESUNTI AGGRESSORI - “QUELL’UOMO HA INIZIATO A FISSARCI CON INSISTENZA PERCHÉ PARLAVAMO ARABO. E HA RIVOLTO LA SUA ATTENZIONE ALLE DONNE DEL GRUPPO, PERCHÉ INDOSSAVANO DEL CIONDOLI RAFFIGURANTI LA CARTINA GEOGRAFICA PALESTINESE” - E SUL PESTAGGIO: “HA COLPITO PER PRIMO E HA DATO UNA TESTATA A ME E UN PUGNO A MIO FRATELLO” – SUL CASO INDAGANO DIGOS E PM: AL MOMENTO CI SONO 4 IDENTIFICATI, UNA FAMIGLIA DI ORIGINI MEDIORIENTALI - VIDEO

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https://video.corriere.it/milano/lainate-l-aggressione-in-autogrill-a-una-famiglia-di-ebrei-francesi-urla-di-free-palestine-insulti-e-spintoni/558b211f-70be-438e-b316-b80860e66xlk

 

Estratti da open.online

 

autogrill milano laghi - persone insultano turisti ebrei francesi

Sull’aggressione antisemita all’autogrill di Lainate verso un 52enne francese c’è una contro denuncia. La fanno i presunti aggressori del turista ebreo francese. Racconterebbe una diversa versione dei fatti, secondo quanto rivela Il Fatto Quotidiano. «Quell’uomo ha iniziato a fissarci con insistenza perché parlavamo arabo.

 

E ha rivolto la sua attenzione alle donne del gruppo, perché indossavano del ciondoli raffiguranti la cartina geografica palestinese», riporta l’esposto.

 

L’uomo avrebbe, secondo il gruppo, insultato la comitiva, prima di prendere in mano il cellulare e girare il video. «Ci ha detto figli di puttana palestinesi, terroristi. Lo abbiamo capito perché parliamo francese. Ci ha sfidato a uscire con insulti e provocato inneggiando “Am Ysrael Chai, viva Israele”». E sul pestaggio dichiarano: «Dice di essere la vittima, ma è stato lui il primo a colpire: ha dato una testata a me e un pugno a mio fratello».

 

 

«L’uomo che oggi accusa falsamente i miei patrocinati – spiega l’avvocato dei due, Federico Battistini-, di essere stato aggredito per motivi di odio etnico, nazionale, razziale o religioso, ha rivolto alla compagna di uno dei due di origine palestinese gesti offensivi, insulti razzisti e sessisti e minacce. Qualificare quanto accaduto come espressione di razzismo e antisemitismo è completamente fuorviante, oltre che lesivo della reputazione dei miei assistiti.

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Sulla vicenda indagano la Digos e la Procura di Milano. Al vaglio sia testimoni oculari (un testimone sembra smentire il racconto dei due fratelli) che il circuito di video sorveglianza dell’autogrill. Perché le immagini peseranno non poco davanti alle denunce presentate.

 

 

CONTRO GLI EBREI ALL’AUTOGRILL 10 AGGRESSORI IN AZIONE QUATTRO GIÀ IDENTIFICATI 

Matteo Castagnoli per il “Corriere della Sera”  - Estratti

 

Erano in dieci. Due gruppetti. Una famiglia: padre, madre e figli. Inizia così a delinearsi la «popolazione» nell’autogrill Villoresi Ovest, a Nord di Milano, quando domenica sera il 52enne Elie Sultan, ebreo di nazionalità francese, è stato preso di mira con il figlio di 6 anni perché indossavano la kippah.

autogrill milano laghi - persone insultano turisti ebrei francesi

 

Gli investigatori hanno dato nome e cognome ad alcuni dei presenti intorno alla vittima almeno nella prima parte dell’aggressione, quella verbale. 

 

Fondamentali per arrivarci sono stati i filmati delle telecamere dell’area di sosta sull’Autostrada dei Laghi, a una ventina di chilometri dal capoluogo lombardo, e i lettori di targhe. L’ipotesi è che i due gruppi, che è possibile si conoscessero, si siano allontanati dall’autogrill su due macchine diverse. Vivono nell’hinterland Nord di Milano. 

Non risulta che abbiano profili ideologici o che siano esponenti della galassia pro Pal

 

Sul caso, che ha suscitato commenti e sdegno negli ultimi tre giorni, continuano gli accertamenti della Digos di Milano. Gli inquirenti sono al lavoro per stabilire con esattezza ruoli e responsabilità dei presenti. Al momento ci sono quattro identificati, ovvero tutta la famiglia di origini mediorientali. Si cercano altri testimoni, oltre all’addetto alle pulizie che ha detto di essere passato dalla toilette quando «mi sono trovato bloccato da un muro di gente che urlava, si spintonavano». 

 

IL RACCONTO DEL TURISTA EBREO FRANCESE AGGREDITO IN UN AUTOGRILL NEI PRESSI DI MILANO

È quello il momento in cui, all’uscita dal bagno interrato (motivo per cui Elie s’era fermato nell’autogrill), il 52enne ha raccontato di essere stato colpito «con calci e pugni» da quella decina di persone che gli chiedeva di cancellare il video. Prima di scendere le scale, infatti, Elie aveva ripreso col cellulare il botta e risposta e poi le minacce ricevute («Andate all’inferno prima o poi») e «Palestina libera». Nei bagni non ci sono telecamere. 

 

E nell’anticamera della toilette nemmeno.

 

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