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Un animale che somiglia alle meduse ma che appartiene ad una specie tropicale anche più pericolosa. Dalle acque spagnole a quelle italiane in arrivo la “velenosissima Caravella portoghese (Physalia physalis), avvistata pochi giorni fa sui litorali iberici. Come riportano autorevoli testate spagnole, alcuni esemplari sono stati avvistati al largo di San Juan ad Alicante e delle Costa del Sole, quella sulla quale si affacciano le spiagge di Malaga, la stessa Almeria e quelle dove si riversano gli abitanti di Granada, Murcia.
La medusa, ancora poco conosciuta, apparsa improvvisamente, giungerà a breve anche sui litorali italiani”. La dottoressa Così Angela Santucci, biologa marina presso l’Istituto di Scienze Marine del CNR di Lesina (Foggia) fa sapere che negli ultimi 10 anni gli avvistamenti di questi animali (che NON sono meduse) lungo le coste italiane sono aumentati addirittura di dieci volte.
Per il suo aspetto viene spesso scambiata per una medusa, ma è in realtà un sifonoforo. “Ormai ogni estate siamo a rischio a causa dell’innalzamento delle temperature globali, dei massivi traffici marittimi attraverso i canali che ci collegano con gli oceani, soprattutto quello di Suez, del depauperamento delle popolazioni di grossi pesci predatori, nonché competitori alimentari delle meduse” – spiega la biologa.
La caravella portoghese (Physalia physalis Linnaeus, 1758) è un celenterato marino, unica specie del genere Physalia e della famiglia Physaliidae. Per il suo aspetto viene spesso scambiata per una medusa, ma è in realtà un sifonoforo. Non si tratta cioè di un singolo organismo pluricellulare, ma dell’aggregazione di quattro diversi individui specializzati chiamati zooidi, collegati e fisiologicamente integrati tra loro al punto da essere reciprocamente dipendenti per la sopravvivenza.
È dotata di tentacoli capaci di punture molto dolorose e pericolose per l’uomo. Le punture di una caravella portoghese possono essere letali per l’uomo. Essendo spesso scambiata per una medusa, si adoperano talvolta rimedi inappropriati: la composizione del veleno differisce infatti da quello delle meduse vere e proprie.
Alcune, arrivate dai tropici, possono essere letali. È il caso della “velenosissima Caravella portoghese (Physalia physalis), avvistata al largo della Sicilia, della Sardegna e recentemente anche a Villa San Giovanni (Reggio Calabria)” – spiega Santucci – “che nei suoi lunghi tentacoli ha tossine che possono causare fortissimi dolori e anche l’arresto cardiaco nell’uomo”. Cosa fare se una medusa ti colpisce? Poche, ma utili “regole d’oro”, suggerisce Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” in caso di contatto con questi animali:
caravella portoghese australia
– Non strofinare bocca e occhi
– Non lavare con acqua dolce la parte colpita: usare acqua di mare e disinfettare con
bicarbonato; non usare acqua fredda o ghiaccio
– Non grattare la zona ustionata (si accelera la sostanza tossica)
– Evitare impacchi con aceto o ammoniaca: è un “rimedio della nonna” del tutto inutile;
anche l’uso di alcool è sconsigliato
– Non rimuovere i frammenti dei tentacoli della medusa con pinzette, ma con le mani
– Il rimedio migliore è un gel astringente al cloruro d’alluminio, utile anche per le punture di
zanzara. Evitare pomate cortisoniche o antistaminiche
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