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1. BURIONI: SENZA CERTIFICATO MEDICO NON MI FANNO ENTRARE IN PALESTRA, MA CON L'AUTOCERTIFICAZIONE SI POTRANNO INFETTARE BAMBINI IMMUNODEPRESSI CHE RISCHIANO LA VITA
Roberto Burioni, Medico
Sono iscritto a uno Sporting Club: per utilizzare la palestra e nuotare in piscina ho dovuto presentare un certificato medico, non si sono accontentati dell'autocertificazione, anche se venendomi un infarto l'unico danneggiato sarei io, e potrei legittimamente invocare la libertà di scelta di morire nuotando.
Per i vaccini, che se omessi provocano pericolo all'intera società, basta l'autocertificazione.
Il controsenso l'ha notato Gaia Pianigiani del New York Times, che ieri mi ha intervistato. Alle 10 sarò su Radio 1 a "La radio ne parla"
Roberto Burioni, Medico, sulla pagina facebook
La mia amica e senatrice Elena Fattori scrive belle parole al Ministro della Salute alla quale anche io faccio i migliori auguri per la gravidanza. Parla di bimbi fragili e di mamme che li osservano come foglie appese nel vento. Spero che questo governo non metta il diritto a vivere di questi piccoli che si affacciano aggrappandosi con le loro poche forze al mondo dietro al diritto che alcuni genitori pretendono, quello di seguire le loro false superstizioni in nome dell'egoismo e dell'ignoranza.
"Le auguro anche di poter vaccinare suo figlio come ha dichiarato. Perché non sempre questa volontà si può adempiere. Mio figlio Nicoló appena nato è stato ricoverato in terapia intensiva e, insieme a tanti bimbi fragili, almeno quelli che ce l’hanno fatta, è sopravvissuto alla sua prima infanzia grazie al fatto che non ha contratto malattie difficili.
Non è andato al nido, non si poteva vaccinare, non sono stata libera di scegliere perché giravano malattie che dovrebbero essere scomparse e lui non ce l’avrebbe fatta. Le auguro anche che tutti quelli che firmano l’autocertifIcazione dichiarino il vero così potrà portare il suo bimbo al nido senza patemi d’animo. Con la preghiera di ricordarsi, quando darà i suoi pareri sulla legge che verrà, di tutti i bimbi fragili e di tutte le mamme silenziose che li osservano senza fare clamore come foglie appese a un albero quando tira vento forte."
2. IL GOVERNO VUOLE I NO-VAX IN CLASSE E GLI IMMUNODEPRESSI A CASA
GIULIA GRILLO TONINELLI LUIGI DI MAIO
“Tra qualche mese nascerà il mio primo figlio, ovviamente sarà mia premura farlo vaccinare, esattamente come il 96 per cento degli italiani”. Ieri il ministro della Salute, Giulia Grillo (M5s), ha voluto sottolineare, con l'annuncio della prossima nascita del figlio, che non è una no-vax. Ma ha anche detto che "ci sono delle legittime preoccupazioni dei cittadini che devono avere risposte".
Le parole del ministro Grillo sono arrivate subito dopo la presentazione della circolare ministeriale che prevede l’autocertificazione (al posto della certificazione delle Asl) per l’accesso a scuola per il prossimo anno scolastico – che di fatto depotenzia il decreto Lorenzin prevedendo una dichiarazione sostitutiva – e l'annuncio di una nuova legge che è già allo studio: “Non manterremo l’obbligatorietà dei vaccini come previsto oggi”, ha puntualizzato Grillo. In questo modo, i genitori che non intendono vaccinare i figli potranno comunque iscriverli al prossimo anno scolastico senza rischiare di essere sanzionati (come previsto per la scuola dell'obbligo dal dl Lorenzin), se disposti a dichiarare di aver almeno prenotato l'appuntamento per la somministrazione del vaccino. Per combattere la possibilità di ricevere dichiarazioni false, la circolare prevede solo controlli a campione.
E' dunque molto probabile che con l'autocertificazione si diffonderà la presenza nelle classi di bambini non vaccinati senza che neppure lo si possa sapere con certezza. Come scrivevamo su queste colonne, permettere ai bambini non vaccinati di andare a scuola non è un modo per difendere la libertà di scelta dei genitori. È un modo per mettere in pericolo le vite dei bambini che non potendosi vaccinare (perché immunodepressi, ad esempio) hanno bisogno di avere attorno a sé il numero più alto di bambini vaccinati per non prendersi malattie da cui non possono difendersi.
Durante la conferenza stampa di ieri, a un giornalista che chiedeva cosa sarebbe successo ai bambini immunodepressi che ora rischiano la vita in classe, visto che con le autocertificazioni non è più controllata l'obbligatorietà delle vaccinazioni, il ministro dell'Istruzione Marco Bussetti ha dato una risposta preoccupante: “Non è solo una questione di immunodepressi, ci sono tanti ragazzi che soffrono di diverse patologie. Sono già previste la scuola in ospedale, la scuola parentale.
Quindi delle forme di organizzazione che permettono a questi ragazzi di seguire, come fossero presenti in aula, il loro percorso di studi e non abbandonarlo”. Insomma, si permette la "libertà" di scelta ai no-vax e l'ingresso in aula dei loro figli, costringendo invece gli altri bambini, quelli che i vaccini non possono farli per motivi seri e gravi, a studiare a casa (a spese proprie) o in ospedale.
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