“CIAO, SONO FECCIA, E ORA TI MENO” - MAXI-RISSA TRA 250 RAGAZZINI BOLOGNESI ORGANIZZATA SU INTERNET

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Alessandro Cori per "la Repubblica - Bologna"

La procura ha aperto un'inchiesta sulla maxi-rissa di venerdì sera ai Giardini Margherita. L'ipotesi di reato è rissa aggravata e istigazione alla violenza ed è stata aperta perché gli inquirenti hanno la certezza che allo scontro hanno partecipato anche alcuni maggiorenni. Un'altra inchiesta è stata aperta dalla procura dei minori, alla quale i carabinieri hanno già fatto pervenire una prima informativa.

Tutto è successo nel tardo pomeriggio di venerdì, vicino ai tappeti elastici dei Giardini Margherita, in pieno centro città. Circa 250 ragazzini, la maggioranza tra i 14 e i 16 anni ma anche qualche maggiorenne, si sono dati appuntamenti su Ask, poi si sono incontrati ai Giardini e hanno coiminciato a fare a botte, finché qualcuno non ha chiamato le forze dell'ordine. Le due bande sul web si chiamavano "Bolobene" e "Bolofeccia".

Un regolamento dei conti in pieno stile cibernetico. Secondo le testimonianze raccolte dai carabinieri infatti i ragazzini, dopo uno scambio di offese via Ask, si sarebbero dati appuntamento per un "chiarimento" ai Giardini. In diversi sono rimasti feriti. Non è la prima volta che il social network dei giovanissimi è oggetto di polemiche. Da quando quest'estate una ragazzina inglese di 14 anni, Hannah Smith, si è impiccata dopo essere diventata bersaglio dei troll.

LE REAZIONI - Un episodio "triste e demenziale" per il pm aggiunto e portavoce della Procura di Bologna Valter Giovannini. "Le istituzioni - ha proseguito - non possono essere dappertutto e quindi i genitori facciano in fretta la loro parte. Chi ieri sera ha visto rientrare il proprio figlio con delle tumefazioni, oggi forse potrà approfondire l'argomento". Per il procuratore capo della Procura dei minori, Ugo Pastore al di là dei profili penali, "bisognerà capire se alle spalle dei ragazzi ci sono famiglie idonee oppure se ci sono carenze, latitanze educative. Insomma, come si è arrivati a questo punto. Il clamore della vicenda è legato all'abnormità del numero di persone coinvolte".

L'allarme del garante della Privacy, Antonello Soro: "La maxi rissa tra bande di giovani scoppiata dopo uno scambio di offese su un social network suscita nuovo allarme e nuova inquietudine. La violenza sul web si trasforma sempre più spesso in fatti gravi della vita reale. Oggi assistiamo ad una rissa, ma sono troppi ormai i casi, anche in Italia, di ragazzi che sono arrivati perfino al suicidio".

Per la consigliera comunale della Lega Nord Lucia Borgonzoni, la maxi-rissa tra giovanissimi "pone l'esigenza di affrontare al più presto in consiglio comunale la questione educativa che sta diventando un'emergenza. Così come emergenza è capire al più presto come fermare la violenza sui sociale network".

La segretaria dell'Udc, Maria Cristina Marri, segnala invece che tra i residenti dei giardini si diceva che prima o poi qualcosa di quel tipo sarebbe successo per via di "una complessità sempre più evidente e esplosiva. Un brutto segnale per la città". Sconvolto anche Giuseppe De Biasi, assessore provinciale alla scuola:

"La maxi-rissa di ieri tra adolescenti è una deriva che non possiamo far finta di non vedere. Una rissa assurda istigata da futili motivi, senza neppure attenuanti ideologiche, scazzottandosi per noia con la scusa della contrapposizione di censo. Una deriva davvero preoccupante che come genitori, prima ancora di docenti e decisori politici, non possiamo far finta di non vedere".

 

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