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IL CINEMA DEI GIUSTI - “EDEN”, DIRETTO DA RON HOWARD, CI PORTA A UN 1929 CHE VEDE IN EUROPA LA FINE DI MOLTE DEMOCRAZIE, LA NASCITA DI DITTATURE, E I VENTI DI GUERRA. E LA SITUAZIONE, AHIMÉ MOLTO SIMILE ALLA NOSTRA, VERSO LA FINE DEGLI ANNI’ 30 PRECIPITA. COSA FARE? SCAPPARE ALLE GALAPAGOS. L’IDEA DEL FILM È FAR VEDERE CHE, PER QUANTO SI CERCHI DI SCAPPARE, PER QUANTO SI POSSA ESSERE ISTRUITI, CI SI PORTA SEMPRE DENTRO DI SÉ UNA CARICA DI VIOLENZA, DI SOPRUSO, DI MANIPOLAZIONE CHE ESPLODERANNO DA UN MOMENTO ALL’ALTRO… VIDEO
Marco Giusti per Dagospia
Se verrà la guerra Marcondiro'ndero… I cartelli all’inizio di questo interessante, magari non riuscito, ma gradevole filmone, “Eden”, diretto da Ron Howard, scritto da Noah Pink, ma tratto da una storia vera, supersnobbato dal nostro pubblico malgrado il grande cast, Jude Law, Ana de Armas, Daniel Bruhl, Vanessa Kirby, Sydney Sweeney, ci portano a un 1929 che vede in Europa la fine di molte democrazie, la nascita di dittature, e i venti di guerra. E la situazione, ahimé molto simile alla nostra, verso la fine degli anni’ 30 precipita.
Cosa fare? Scappare alle Galapagos, cercando di salvarsi dalla bufera e iniziare nell’isola incontaminata di Floreana una nuova vita felice. L’idea del film, che è tratto da una storia non solo vera, ma documentata e in parte filmata, è far vedere che per quanto si cerchi di scappare, per quanto si possa essere istruiti, ci si porta sempre dentro di sé una carica di violenza, di sopruso, di manipolazione che esploderanno da un momento all’altro.
E’ quanto accade nell’isola di Floreana, dove sembrano passare dei momenti felici il sofisticato dottor Friedrich Ritter, Jude Law, pronto a scrivere un libro fondamentale che faccia coincidere filosofia orientale e occidentale, e la sua bella moglie, Dora, Vanessa Kirby. La loro pace è disturbata da una piccola famiglia tedesca, i Wittmer, Heinz, Daniel Bruhl e Margret, Sydney Sweeney, con tanto di figlioletto, Jonathal Tittel, che sulle orme dei Ritter si rifugiano nell’isola per scappare dalla tragedia della guerra passata che lui ha combattuto, e da quella futura che il nazismo sembra deciso a far scoppiare. E già le cose non vanno bene, perché i Ritter hanno delle idee e sono particolarmente chiusi e i Wittner delle altre.
Ma le cose andranno ben peggio quando sull’isola sbarcherà una sedicente baronessa Eloise Bosquet de Wagner Wehrhorn, Ana de Armas, con due amanti-segretari, Rudy E Robert, Felix Kammerer e Toby Wallace, con l’idea di costruire un albergo per miliardari sulla spiaggia. La baronessa cerca di manipolare come può gli altri due maschi dell’isola per metterli l’uno contro l’altro. In questo gioco di soprusi e di pazzia che si svolge mentre in Europa la guerra mondiale sta iniziando, a condurre le danze non saranno tanto i maschi armati di fucile ma le donne.
La storia, ammetto, è notevole, soprattutto quando sui titoli di coda appaiono le immagini dei veri personaggi e ti rendi conto della realtà dei fatti, come sono notevoli tutti gli attori. Sono perfetti Daniel Bruhl e Jude Law nella loro ottusità maschile, e le sempre sorprendenti Vanessa Kirby e Sydney Sweeney, in versione più dimessa del solito. Ana de Armas ha un ruolo più difficile, quella da bitch anni ’30 che avrebbe avuto bisogno di una star dell’epoca, una Barbara Stanwyck o una Tallulah Bankhead. Presentato a Toronto nello scorso settembre, non ha avuto un gran successo. Al punto che è uscito distrattamente solo in Germania, e non ancora in America. Qualcosa evidentemente non va.
Colpa magari del mischione di troppi generi, e di qualche eccesso di melodramma. Però me lo sono visto davvero volentieri e la musica di Hans Zimmer è uno spettacolo. Per non parlare delle tre ragazze e del grande nudo frontale a pisello sguainato di Jude Law. Complimenti. In sala.
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