DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI…
Da ansa.it
Centinaia di palloncini bianchi, viola e rosa che volavano nel cielo, il suono della canzone 'Torna a casa' dei Maneskin e l'esplosione di fuochi d'artificio. E' cosi' che la folla, circa un migliaio di persone, ha salutato l'uscita della bara di Desirée Mariottini dalla chiesa di San Valentino a Cisterna di Latina, al termine dei funerali della sedicenne stuprata e trovata morta in un capannone nel quartiere di San Lorenzo a Roma. Presente anche la presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni.
Sul prato alcuni giovani hanno anche esposto uno striscione dalla scritta viola che ricorda il verso di un brano di Gianluca Grignani: "Non c'è direzione ma profumo di viole c'è, tu cammina nel sole". La madre e il padre di Desiree, che fino alla fine ha stretto la foto incorniciata dalla figlia, si sono poi allontanati assieme ai parenti e amici verso il cimitero di Cisterna di Latina.
All'esterno della chiesa alcuni giovani hanno aperto uno striscione con lettere dai caratteri utilizzati dagli ultras e con la scritta: "Giustizia per Desiree!!". Sulle loro magliette, la stessa frase. I genitori e i familiari di Desiree sono stati accolti dall'abbraccio commosso di tante persone, conoscenti o semplici cittadini.
A Roma, come annunciato nei giorni scorsi dal sindaco, Virginia Raggi, è stato proclamato il lutto cittadino. Gli inquirenti restano in attesa dei risultati ulteriori legati all'esame autoptico. Oltre all'esame tossicologico, importati elementi potrebbero arrivare dagli esami del Dna: accertamenti che puntano a stabilire se anche altre persone, oltre ai quattro fermati, hanno abusato di lei.
Al momento in Procura si specifica che non ci sono nuovi iscritti nel registro degli indagati ma non è escluso che l'inchiesta possa subire nei prossimi giorni nuove accelerazioni soprattutto in relazione al mancato soccorso della ragazzina: chi ha visto Desiree esanime, chi ha capito che stava malissimo e non ha fatto nulla ora rischia di entrare nell'inchiesta. Nel provvedimento con cui il gip Maria Paola Tomaselli ha disposto il carcere per i tre fermati a Roma (due senegalesi e un nigeriano) viene affermato che gli indagati "impedirono di chiamare i soccorsi per aiutarla ad alcuni dei presenti". Proprio questi ultimi, forse in totale otto persone, che erano intorno alla giovane, secondo il racconto di un testimone, potrebbero essere indagati per omissione di soccorso.
Intanto resta in carcere, a Foggia, Yusif Salia, il ghanese di 32 anni accusato, insieme con Brian Minteh, Mamadou Gara e Chima Alinno, dell'omicidio. Il gip del Tribunale pugliese, Armando dello Iacovo ha convalidato sia il decreto di fermo emesso dalla Procura di Roma per concorso in omicidio, violenza sessuale di gruppo e spaccio di droga sia l'arresto in flagranza del ghanese per il possesso degli 11 chilogrammi di marijuana trovati a Foggia all'interno della baracca dove si era rifugiato. Per lui l'interrogatorio di garanzia è slittato ai prossimi giorni alla luce delle sue condizioni di salute.
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