PUTIN CI SPIA (SAI CHE NOVITÀ...) - CINQUE CITTADINI BULGARI, ARRESTATI IN INGHILTERRA LO SCORSO FEBBRAIO, SONO STATI INCRIMINATI FORMALMENTE PER SPIONAGGIO: ERANO AL SERVIZIO DEL CREMLINO – SI TRATTA DI TRE UOMINI E DUE DONNE CHE HANNO RACCOLTO INFORMAZIONI UTILI A MOSCA NEL REGNO UNITO E IN ALCUNI PAESI EUROPEI DAL 2020 FINO AL LORO ARRESTO – LA BANDA DI SPIE UTILIZZAVA DOCUMENTI FALSI, COMPRESI PASSAPORTI ITALIANI...

Orlin Roussev Katrin Ivanova Bizer Dzhambazov

(ANSA) - Sono stati incriminati formalmente di spionaggio dalla giustizia britannica i cinque cittadini bulgari che erano stati arrestati a Londra e nel Norfolk in febbraio in quanto sospettati di essere agenti al servizio di Mosca. E' quanto si legge in un comunicato del Crown Prosecution Service, secondo cui le accuse riguardano presunti reati avvenuti tra il 30 agosto 2020 e l'8 febbraio 2023. 

Katrin Ivanova a una festa a londra 1

Stando all'accusa i 5, tre uomini e due donne (di età compresa fra i 45 e i 29 anni), avrebbero cospirato per raccogliere nel Regno Unito e altrove in Europa imprecisate informazioni utili "al nemico": cioè la Russia. Il caso era emerso sui media britannici il mese scorso, con una serie di dettagli riguardanti il sequestro di molti documenti d'identità falsi da parte di Scotland Yard, inclusi passaporti italiani, utilizzati dalla sospetta "cellula spionistica" da tempo infiltrata nel Paese. 

Katrin Ivanova a una festa a londra

Per questa attività di falsificazione erano stato già incriminati tre dei cittadini bulgari: due uomini, Orlin Roussev e Bizer Dzhambazov, rispettivamente di 45 e 41 anni, e una donna, la 31enne Katrin Ivanova. Il Crown Prosecution Service (Cps) nel suo comunicato, oltre a raccomandare che non vi siano "segnalazioni, commenti o condivisioni di informazioni online tali da pregiudicare" il procedimento giudiziario nei confronti dei cinque imputati, ha annunciato che dovranno apparire davanti alla Westminster Magistrates' Court il 26 settembre per l'udienza preliminare. 

Il mese scorso era emerso sui media che le sospette spie avevano utilizzato per la loro presunta attività di spionaggio nella capitale britannica e all'estero, in Germania e Montenegro, anche una serie di finti pass per giornalisti e indumenti con i marchi dei canali tv Discovery e National Geographic.