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Angela Balenzano per il “Corriere della Sera”
Si uccide in casa a 13 anni perché era stata esclusa dall'uscita serale con gli amici e poi anche dalla chat di gruppo. È l'ipotesi investigativa dei carabinieri sul suicidio di una adolescente avvenuto a Monopoli (Bari) domenica pomeriggio, mentre era sola in casa. Assalita dall'angoscia per quella esclusione, la ragazzina è andata in bagno e si è tolta la vita impiccandosi.
Nessun biglietto di addio. È stata la mamma poco dopo a trovarla ormai senza vita: i soccorsi, i tentativi di rianimarla, sono stati inutili. La causa del decesso, il suicidio, è stata accertata dal medico legale. Per questa ragione la Procura di Bari non ha disposto l'autopsia, ma solo approfondimenti investigativi.
Tra questi, fondamentale, si è rivelato il sequestro dello smartphone della ragazzina, subito esaminato dai carabinieri all'interno del quale - emerge da indiscrezioni - sarebbero state trovate le conversazioni della chat in questione e la prova della sua esclusione dal gruppo. Chat della quale fanno parte anche due dodicenni.
Gli accertamenti della Procura barese vanno avanti pur se l'accaduto sembra avere ormai i contorni chiari: al momento non c'è un fascicolo, ma non è escluso che venga aperto nelle prossime ore. Nella palazzina dove abita la famiglia della tredicenne per l'intera giornata di ieri c'è stato un via vai di persone in segno di affetto nei confronti della famiglia: si fa fatica ad accettare l'idea che una mancata uscita con il gruppo o un'espulsione da una chat possano aver causato una ferita così profonda e una reazione così estrema.
La notizia ha addolorato l'intera comunità, che oggi alle 9.30 si ritroverà per i funerali nella chiesa del quartiere. Il sindaco di Monopoli, Angelo Annese, ha proclamato per oggi il lutto cittadino e ha scritto un lungo messaggio sui social: «Non possiamo fare finta di nulla perché con la perdita» della ragazzina «abbiamo perso tutti. Ho deciso di proclamare il lutto cittadino per manifestare in modo tangibile il dolore dell'intera città, che si associa a quello della famiglia».
Scrive una mamma su Facebook: «È un giorno triste, abbiamo fallito tutti. Consideriamo i nostri figli forti abbastanza da resistere agli attacchi di una società malata, ma non dobbiamo fare questo errore. I nostri bambini sono fragili perché a 13 anni lei era solo una bambina. Dai suoi amici voleva solo amicizia e non essere emarginata. Genitori controllate sempre e dico sempre, le amicizie e i cellulari dei vostri figli».
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