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Giuseppe Braga per “Libero quotidiano”
I mostri di Hitler - La storia soprannaturale del Terzo Reich
Nel romanzo di fantascienza Fondazione e Impero di Isaac Asimov, in un impero galattico in disfacimento, compare dal nulla un personaggio, il Mule, che scompagina l'andamento della storia conquistando il potere grazie all'esercizio di un imprevisto, intangibile e irresistibile potere occulto personale: può controllare le menti degli uomini, indurle ad agire secondo i suoi piani di conquista senza che nessuno se ne accorga.
C'è una ragione per cui, dopo ottant' anni e passa dalla fine della Seconda guerra mondiale, gli studiosi e in fondo l'umanità intera si lambiccano ancora a cercare un motivo, anzi "il" motivo per cui il nazismo è nato e ha dilagato, e come un uomo in apparenza privo di doti evidenti, Hitler, sia riuscito a ipnotizzare un'intera generazione, fino a esercitare frattaglie del suo magnetismo ancora oggi. E questa ragione è che non sono bastate le decine di analisi economiche, politiche, militari: il motivo non lo vediamo ancora, non lo possiamo esorcizzare, ci fa sentire vulnerabili e questo ci ossessiona. È un mistero.
In effetti, nessun partito politico di massa nella storia ha creduto nel mistero quanto il nazismo: una parte delle sue stesse radici, è noto, affondano nell'occultismo, nella resurrezione dei culti pagani teutonici, nel richiamo a forze soprannaturali, nella parapsicologia e nell'astrologia, e i più avvinti da questo genere di contorsioni erano i gerarchi del regime.
Per questo, a partire dagli anni Sessanta in molti studi (il primo è del 1960, Il mattino dei maghi di Louis Pauwels e Jacques Bergier) è avanzata l'ipotesi che l'idea di una razza ariana superiore si sia imposta "anche" per sortilegio, indirizzando queste credenze, facendone oggetto di suggestione, catturando e impastando, spesso confusamente, ogni specie di spiritualità vagante per farne il motore psichico e morale delle sue efferatezze.
LE RADICI DEL NAZISMO
Hilter, insomma, è stato un Mule del Ventesimo secolo: ad analizzare questo fenomeno è arrivata in libreria una nuova trattazione, sistematica e monumentale, I mostri di Hitler (Mondadori, 600 pagine, 30 euro) di Eric Kurlander, germanista e docente di Storia alle Stetson University. Un lavoro spaventosamente capillare, con una coda di 174 pagine fra note e bibliografia.
Analizzando l' esercizio della "Scienza di confine" e delle "parapsicologia e astrologia scientifiche", anche Kurlander cita la letteratura fantascientifica americana fra i primi strumenti utilizzati per leggere le radici del nazismo, risalendo fino al 1947, quando lo scrittore Willy Lee pubblicò sulla celebre rivista Astounding Science Fiction Pseudosience in Naziland, uno dei primi resoconti sulla scienza di confine del regime: l' autore segnalava che l' antipatia per la scienza ufficiale e la preferenza per la magia rispecchiava la «volontà di una percentuale significativa dei tedeschi che preferiva la retorica alla ricerca e l' intuizione alla conoscenza». Insomma, sfruttamento del pregiudizio e manipolazione della frustrazione popolare.
NAZISMO E ESOTERISMO - LA SPEDIZIONE IN TIBET DI ERNST SCHAFER
Così, negli anni Trenta vediamo prosperare, per esempio, l' incredibile teoria del ghiaccio cosmico: «I leader delle SS non leggevano nient'altro che queste cose», racconta Ernst Schafer, zoologo del regime e nel 1938 capo della spedizione nazista in Tibet alla ricerca di radici himalayane nella razza ariana.
La teoria, una delle preferite di Hitler perché a suo avviso avrebbe giustificato la sua visione delle razze, era stata elaborata dall'astronomo austriaco Hanns Horbiger nel 1913, e sosteneva che in passato la Terra avesse avuto sei o sette satelliti ghiacciati, in origine comete, le cui orbite avrebbero diminuito la gravità terrestre consentendo la nascita di generazioni di giganti; e che poi, uno via l'altro sarebbero caduti, provocando cataclismi e sterminii dai quali si sarebbero salvate poche comunità di esseri umani.
dal film nazi triumph of the will
PERICOLO ATTUALE
Da tutti questi «demoni storici», sostenne Jung settant'anni fa, i tedeschi sarebbero guariti solo con l'avvicinarsi della sconfitta. Ma ammonì anche sulla possibilità che il mondo potesse ricaderci se ne avesse dimenticato il pericolo: «Ogni uomo che smarrisce la sua ombra», scriveva lo psicanalista, «ogni nazione che si sente moralmente superiore, sono la sua preda».
Ci sono a tutt'oggi studiosi che sorvegliano il potere dell'irrazionale sulle società: per alcuni di essi, con la fine della Guerra Fredda, abbiamo assistito a una "svolta paranormale" nella sfera culturale angloamericana, che si è materializzata, per esempio, con gli avvistamenti di Ufo o le storie di rapimenti alieni, come reazione all'ansia e all'incertezza.
Mentre la storica Sabine Doering-Manteuffel osserva che «il ritorno del pensiero soprannaturale è agevolato da Internet, che ha creato una struttura occulta», in cui teorie apocalittiche e argomentazioni da scienza di confine possono sfidare le realtà, alimentando le convinzioni in milioni di europei e americani, e aprendo la strada alle frange neonaziste e al fondamentalismo islamico. Insomma, stiamo attenti.
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