baby escort

ANCHE A TORINO SI SCOPA! E CON CHI? CON LE MINORENNI, ASSUNTE COME “RAGAZZE IMMAGINE” DAI PROPRIETARI DI ALCUNI LOCALI PRIVÉ E POI AVVIATE ALLA PROSTITUZIONE... - NEL GIRO PORCELLONE C'ERANO AVVOCATI, IMPRENDITORI, IMMOBILIARISTI, CHE PAGAVANO LE RAGAZZINE PER FARSI “ACCOMPAGNARE” - TRA GLI INDAGATI ANCHE ALCUNI CLIENTI, ACCUSATI DI AVER FATTO SESSO CON MINORENNI. TRA QUESTI C’È MARIO GINATTA, 36 ANNI, FIGLIO DELL’IMPRENDITORE ROBERTO, A CAPO DELLA "BLUTEC" 

1 - TORINO, IL GIRO VIP DELLE BABY-SQUILLO: COINVOLTO IL FIGLIO DI UN NOTO IMPRENDITORE

Elisa Sola per “il Corriere della Sera - Edizione Torino”

 

BABY ESCORT

Ragazze pagate per fare «immagine». Per intrattenere i clienti dei locali passando in mezzo ai divanetti. Da spogliarelliste, poi, diventano fanciulle «con cui fare un privé». Prestazioni sessuali consumate nei night di scambisti per cinquanta, cento euro. Lo scalino superiore è il sesso in casa del cliente.

 

O in un hotel di lusso. Avvocati, imprenditori, immobiliaristi: sono almeno quattro le minorenni – dai 15 ai 17 anni – «assoldate» per accompagnare ricchi torinesi durante pomeriggi e serate. Ma sono almeno undici, se si contano anche le diciottenni, le giovani escort individuate dalla squadra mobile di Torino, che dopo un’indagine lunga e complessa ha arrestato quattro persone per sfruttamento della prostituzione minorile.

 

SEXY TEEN

Le vittime sembravano, fino a un certo punto, inconsapevoli. Non venivano costrette con la forza. Cercavano lavoro come ballerine o ragazze immagine. Dopo qualche mese passato a fare la lap dance, il «manager» di turno offriva loro «qualcosa in più»: una serata di sesso con qualcuno disposto a pagare molto bene. E le richieste venivano accolte.

 

«WEEKEND IN BARCA: CI DANNO 4000 EURO»

«Se vuoi iniziare a fare quello che faccio io, possiamo andare insieme a Montecarlo...per un week end in barca ci darebbero quattromila euro». Le cifre riportate nell’ordinanza richiesta dalla pm Fabiola D’Errico, che ha coordinato la polizia, variano a seconda del portafoglio del cliente: se un rapporto in un locale «ordinario» costa 100 euro, vale almeno 250 euro il «solo guardare» all’interno di un’auto. Ma per un mezzo pomeriggio passato nella villa di un imprenditore il prezzo sale almeno a 600 euro.

 

«THE KING»

roberto ginatta

In carcere sono finiti Enrico Marchesi, soprannominato «The King», il selezionatore delle adolescenti da mostrare. A Felice Iemmola e Angela Tufariello, gestori di locali, viene contestata l’accusa di aver organizzato festini a sfondo sessuale, in gruppo, in night frequentati soprattutto da scambisti. Una quarta persona è ai domiciliari per lo stesso motivo, ma avrebbe una posizione meno grave.

 

CLIENTI VIP

Tra gli indagati ci sono anche dei clienti. Per ora quattro. Sono accusati di aver fatto sesso con minorenni. Tra questi c’è Mario Ginatta, 36 anni, figlio dell’imprenditore Roberto, a capo della Blutec, azienda del gruppo piemontese Metec Stola. Un colosso dell’automotive.

 

NELLA MANDRIA DI VENARIA

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Il giovane Ginatta era già finito nel mirino degli inquirenti nel 2015, quando venne accusato di aver custodito due puma nel parco della villa di famiglia, all’interno della Mandria di Venaria. E proprio nella residenza più esclusiva del Torinese, secondo la squadra mobile, venivano portate le escort. Uno degli indagati, Vincenzo Lillo, che sarebbe stato alle dipendenze del giovane industriale, avrebbe organizzato, come riassume l’ordinanza di custodia cautelare, «gli incontri e gli spostamenti delle minorenni che Iemmola procurava».

 

IL «TAXI»

Una terza persona, Ignazio D’Angelo, «eseguiva i trasporti con un taxi». Il prezzo della corsa singola era di 450 euro, un po’ troppo per un normale chauffeur, secondo gli agenti della squadra mobile. Lillo avrebbe provveduto a capire i «gusti di Ginatta». E i rapporti si sarebbero consumati tra le mura della villa. Ad adescare in modo diretto le ragazze sarebbe stato Marchesi, «The King».

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L’ex fidanzato di una escort, indagato in un procedimento separato e testimone ritenuto credibile, interrogato ha raccontato: «Tra questi otto clienti ce n’era uno legato alla famiglia Agnelli. Lo preciso perché lei mi ha detto che andava nella zona della Reggia di Venaria in un posto dove c’erano molti body guard». Né Agnelli né alcun membro della famiglia sono coinvolti nel caso.

 

LE FOTO DELLE TEENAGER SU FACEBOOK

Le immagini delle adolescenti, avvolte in vestiti aderenti di paillette rosa, occhi allungati con linee di eye-liner marcate, erano pubbliche. Esibite sui loro profili Facebook, mai nascosti a nessuno. E anche gli annunci per attirarle, come «ragazze immagini», non venivano celati. Comparivano online e rimbalzavano sui social.

 

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Soltanto l’età veniva occultata. È sempre lui, uno dei testimoni principali, a confermare: «I documenti venivano falsificati, Marchesi sapeva benissimo quanti anni avevano». La più giovane ne aveva quindici, la più «anziana» diciotto. «Dove sei? Scendi, sono sotto da un quarto d’ora, pensavo fossi a scuola», è l’esortazione di Felice Iemmola, intercettato mentre attende una delle «sue» ragazze preferite davanti a un liceo linguistico di Torino.

 

LA SEDICENNE: MATTINA A SCUOLA, LA SERA NEI NIGHT

Lei ha sedici anni, è italiana. La mattina sui banchi, dal pomeriggio alla sera lavora in tre night diversi. Oggi sta cercando di disintossicarsi dalla cocaina. Ed è lei ad ammettere, mentre parla con un’amica ed «ex collega»: «Abbiamo fatto tutte e due stronzate, sì, ma perché lo abbiamo fatto? Io l’ho fatto per la mia famiglia, tu penso per la stessa cosa».

 

«Ho portato io S. lì, è vero – ammette con amarezza – mi aveva chiesto pietosamente di aver bisogno di lavorare. Mi sono sentita una merda perché in quel momento stavo sporcano un’altra persona. Come ero io». Prima di essere coinvolta in un percorso di disintossicazione, seguita dagli assistenti sociali, la stessa ragazza (che faceva uso di cocaina) diceva: «Sono soldi facili, li guadagno senza fare niente, mi faccio carina, cerco di essere femminile, e sono 50 euro a volta».

 

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2 - LE RAGAZZE: «CAMBIEREMO VITA PER UN WEEK END A MONTECARLO QUATTROMILA EURO»

Elisa Sola per “il Corriere della Sera - Edizione Torino”

 

La prima battuta che si scambiano può sembrare l' esordio di una normale conversazione tra adolescenti alla ricerca della felicità: «Amo... devo dirti una cosa. Importantissima. Cambieremo vita io e te. Amo... madonna... fidati cambieremo troppo vita, allora aspetta un attimo che entro in ascensore, e ti dico tutto». Chi parla ha diciassette anni. Chi ascolta un anno in meno. Chi parla è una liceale. Fa la escort da almeno un anno e conosce bene un certo tipo di realtà. «Allora praticamente io e te...» tenta di raccontare al telefonino (intercettata a sua insaputa dalla squadra mobile) prima di essere interrotta dall' arrivo di un condomino del palazzo. Quando riprende a parlare, sta raccontando di un cliente.

 

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«Amo... ascolta... allora io praticamente vado da questo tipo che è... quasi Agnelli ( in alcun modo coinvolti nella vicenda n.d.r. ) e mi dà dei soldi». «Va beh comunque - la rassicura - senti qui, Felice mi ha proposto una cosa. Mi fa, Felice: se tu gli dessi due dritte alla tua amica... visto che è un po' più maschiaccio di te... riuscirei a farvi fare le cose in due».

 

E' solo l' anticipo che precede l' offerta concreta: «Mi fa, sempre Felice - racconta la sedicenne con entusiasmo - io conosco una persona. potremmo fare un giro, gli posso fare un "privalio" e praticamente ci faremmo un week-end a Montecarlo». «Mmmmh». «Su una barca, sarebbero 600 euro a ragazza». «Io e te?», risponde incredula l'amica, che nel giro non è ancora mai entrata.

«Si...», è la risposta. E la ragazza più «esperta» di lei aggiunge: «Io a Felice ho detto subito di sì, perché tanto, ho pensato, se io e lei siamo insieme, siamo tranquille, possiamo andare».

 

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«Esatto», sussurra l' amica. Il racconto prosegue, con i dettagli del guadagno. «Gli faccio, sempre a Felice - prosegue la sedicenne - sì, sono 600 a testa, ma se poi se si riesce a organizzare qualcosa...io e te riusciremo a portare... lui si fa i soldi eh... poi su di noi, per carità una parte prende lui, piccolina, ma se la prende lui», è la precisazione. «Così noi riusciremo a portarci a casa quattromila, tremila euro», è la conta totale. L'amica non vede l' ora di incominciare: «Ma quando amo?».

 

«Se iniziamo sto giro, di andare solo con persone importanti...» le spiega la ragazza. «Minchia! Minchia! Minchia!», risponde l' interlocutrice. «Io comincio giovedì», rivela la sedicenne, che cerca di proporle un rapporto a tre. Poi aggiunge: «Cosi giovedì non ci sono a lavoro». «E cosa cominci a fare? Vai da questo?», le domanda l' amichetta. Lei risponde: «Sì, nel suo hotel». «E quanto ti dà?».

«300 euro mi dovrebbe dare». «E scusa io cosa dovrei fare?».

 

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«Sc.». «E io cosa dovrei fare per diventare come te adesso?» chiede ancora la giovane, che ancora non è finita nella rete. «Allora - è la risposta - diventare solo un po' più femminile. Sei un maschiaccio, però si può rimediare...capito cosa intendo? Quindi siamo a posto baby». «Dai amo vado a prendere il 4 cosi parliamo...» è il saluto di lei. A spiegare come si diventa una «squillo», ci prova un' altra ragazza, che il 12 aprile del 2017, sentita dagli agenti racconta: «Ero rimasta senza un lavoro, nel gennaio 2016. Ho contattato Explosion Torino, organizzatore di eventi. Ho scritto che avevo lavorato in un locale di corso Moncalieri, come ragazza immagine. Cercavo un posto analogo. Mi hanno risposto di contattare Enrico Marchesi sul suo profilo Facebook. L' ho fatto. Alla fine ci siamo messi d' accordo e fisicamente, la prima volta, ricordo che ci siamo visti al caffè Flora in piazza Vittorio, una sera. Io avevo sedici anni. Lui mi ha detto che potevo fare la 'tavolina" e fare la ballerina in un locale un po' trasgressivo».