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Alice Scaglioni per "www.corriere.it"
Esplorare le immagini della Terra attraverso la dimensione del tempo: da giovedì si può, con un aggiornamento di Google Earth, il più importante dal 2017. Si tratta della nuova funzione Timelapse che permette di osservare come un territorio è cambiato nel corso degli anni, basandosi sulle immagini satellitari.
Che cos’è Timelapse
Timelapse si basa su 20 milioni di immagini satellitari scattate negli ultimi 37 anni. Queste fotografie sono state inserite in Google Earth, il software di Google che consente di vedere il nostro Pianeta, per permettere agli utenti di esplorare i cambiamenti dal 1984 a oggi.
Come funziona
Per vedere quasi quattro decenni di storia della Terra basta andare su g.co/Timelapse. Iniziare a esplorare è molto semplice: si può cercare il luogo che ci interessa nella barra di ricerca oppure aprire Google Earth e cliccare sul timone della nave per trovare Timelapse nella piattaforma di narrazione Voyager. Qui è possibile trovare dei tour guidati. Finora sono stati caricati più di 800 video in 2D e 3D a uso pubblico: si possono scegliere liberamente e guardare come video in MP4 o su YouTube. Un altro modo è cercare nell’elenco delle aree tematiche Featured locations, dove sono registrate quasi 200 località.
Lo sviluppo della nuova funzione
Per sviluppare la tecnologia che consente la funzione Timelapse, Google ha lavorato con gli esperti del Create Lab della Carnagie Mellon University. Nel lavorare sulle immagini satellitari che mostrano i cambiamenti del Pianeta, sono emersi cinque macro-temi: l’evoluzione delle foreste, l’espansione delle città, l’innalzamento delle temperature, le fonti di energia e la bellezza (fragile) della Terra. Sono servite oltre 2 milioni di ore di elaborazione attraverso migliaia di macchine nel Google Cloud per arrivare a un solo mosaico di video di 4,4 terapixel, l’equivalente di 530 mila video in 4K.
Un lavoro che è stato realizzato all’interno dei data center a zero emissioni di Google ed è stato reso possibile dalla collaborazione del governo degli Stati Uniti e dall’Unione europea, che hanno messo a disposizione i loro open data; della Nasa e di due programmi, il Landsat dello United States Geological Survey, il primo di osservazione civile della Terra, e il Copernicus dell’Unione europea.
Le possibilità di esplorazione
La nuova funzionalità di Earth renderà possibile vedere in modo semplice e diretto quali sono le conseguenze del cambiamento climatico o dell’urbanizzazione degli ultimi quarant’anni. Potrà essere usato per insegnare e per mostrare apertamente cosa fa il riscaldamento globale al nostro Pianeta, l’eccessiva mano dell’uomo e un agire non consapevole. I docenti potranno usare Google Earth per insegnare agli studenti cosa comportano le emissioni sopra i livelli, uno stile di vita non attento agli ecosistemi e alle necessità della Terra.
L’esempio della gif del Columbia Glacier, un ghiacciaio del Prince William Sound, sulla costa meridionale dell’Alaska, è perfettamente calzante: mostra in pochi secondi come i ghiacci, a partire dal 1984, si stiano ritirando a una velocità impressionante. O ancora l’evoluzione della costa di Chatham, uno comune nello Stato Usa del Massachusetts.
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