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COME VIVONO I POLIAMOROSI D'ITALIA: ''QUANDO ESCO CON UNA RAGAZZA E LE DICO CHE HO ALTRE RELAZIONI, IL 90% SCAPPA. MA ORA CI SONO LE APP DI INCONTRI''. TOMASO, 34 ANNI, ORA HA 4 'FIDANZATE' - SAPETE COS'È LA COMPERSIONE, IL METAMORE E LA POLIFEDELTÀ? QUI LO SCOPRITE...
Elisabetta Pagani per ''la Stampa''
«La società ti bombarda con la teoria della metà della mela. E se uno non la trova? O se ne trova più d' una? Non è che noi siamo una mela intera e basta?». Aperitivo in un locale di Torino. Si chiacchiera come fra amici, anche se attorno al tavolo non tutti si conoscono bene. C' è chi partecipa per la prima volta, chi fa un salto quando può, chi lo considera un appuntamento fisso.
Uomini e donne di età e orientamento sessuale diversi, con una cosa in comune: l' interesse per il poliamore. Cos' è? La scelta opposta alla monogamia: avere relazioni sentimentali e/o sessuali con più persone contemporaneamente, ognuno, è il punto centrale, informato e consenziente.
Le città
Torino non è l' unica città in cui questa comunità - molto varia al suo interno, dai single alle coppie sposate ma aperte alle formazioni di più persone - si incontra periodicamente: ci sono Roma, Milano, Padova.
«Qualcosa anche in Toscana e al Sud, anche se è più difficile», spiega Luca Boschetto, 51 anni, informatico e fondatore di poliamore.org. Un matrimonio di 18 anni alle spalle, tre figli, Luca vive da un paio d' anni con «la mia compagna principale, che è ancora sposata col marito. Non convivono più, ma continuano ad avere una relazione e si vedono anche da noi con regolarità».
Poliamore, non monogamie etiche, anarchia relazionale.
Sfumature diverse ma il concetto di base è lo stesso: più relazioni intime alla volta, ma senza inganni (e a differenza della coppia aperta senza per forza prevedere la centralità di un duo). Sparisce la parola tradimento e ne appare una nuova, «compersione, e cioè - dice Luca - gioire del fatto che i propri compagni siano amati da altri».
A molti sembra squallido, ad altri caotico, ma chi ha fatto questa scelta la difende: «Sicuri che siamo nati monogami? Che sia meglio tradire la persona che si dice di amare e a cui invece si mente? O soffocarsi e sentirsi imprigionati?». C' è chi ne ha fatto una bandiera e partecipa ai gruppi di confronto e supporto (due i più numerosi su Facebook, «Poliamore e altre non-monogamie etiche» e «Policome», 6 mila membri totali che includono anche semplici curiosi), chi la vive individualmente, chi teme il giudizio della società e nasconde, a genitori e colleghi, la situazione o si sente a disagio ad esporsi.
I patti
«Quando esco con una ragazza e le dico che ho già altre relazioni alla luce del sole - spiega Tomaso, 34 anni, di Milano - il 90% scappa. È uno dei motivi per cui in questo mondo si usano molto le app di incontri». App su cui «mi sono imbattuto in donne sposate pronte a confidarsi con me, un completo estraneo. Ma non è meglio poter essere sinceri con le persone che ci stanno vicino? Essere onesti è liberatorio».
Tomaso ha al momento quattro relazioni, la più vecchia da sette anni: «Ma l' intensità di un rapporto non si misura dalla durata». E soprattutto, aggiunge, «credo che in una relazione le regole debbano deciderle le persone coinvolte, non la tradizione». Di base c' è il consenso al fatto che l' altro abbia altri partner, il resto cambia: raccontarsi o meno gli incontri, frequentare i partner del partner (metamori), avere o no una relazione principale, creare un gruppo chiuso ma di più di due persone (polifedeltà).
La gelosia? «Non è che non si provi ma si cerca di gestirla».
Alcuni gruppi organizzano incontri tematici, in cui affrontare argomenti come la gelosia, appunto, ma anche le malattie sessualmente trasmissibili e la gestione del tempo. «Noi - spiega Luca, di Roma - usiamo il calendario di Google. È condiviso e tutti i membri coinvolti possono vedere gli impegni altrui».
C' è chi pensa che «il poliamore sia una scorciatoia per fare sesso più facilmente ma non è così e, anzi, i cosiddetti "viscidoni" vengono allontanati».
«Innamorarsi di più persone è possibile - sostengono - ma la nostra cultura accetta solo la monogamia, anche se di facciata». Respingono le critiche di chi li accusa di mancanza di impegno, di superficialità: «La maggioranza delle relazioni che ho instaurato è a lungo termine - spiega Tomaso -. E poi esclusività e serietà non vanno per forza di pari passo».
Le relazioni non monogame sono sempre esistite solo che da qualche tempo c' è chi si organizza come «gruppo»: «L' Italia - spiega Luca - all' estero viene considerata un caso interessante perché qui il fenomeno ha un forte accento femminista e perché, nonostante la comunità sia nata tardi, noi siamo su Facebook dal 2009, si sta sviluppando in fretta. È prematuro, ma prima o poi si dovrà parlare di matrimoni fra più persone o di diritti dei figli dei poliamorosi».
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