milano, ospedale in fiera coronavirus

“FAREMO PIÙ IN FRETTA DEI CINESI” – LA LOMBARDIA (CON BERTOLASO) SFIDA ROMA E LA PROTEZIONE CIVILE SUL NUOVO OSPEDALE IN FIERA: I LAVORI PROSEGUONO SENZA SOSTA, I FINANZIAMENTI PRIVATI COPRIRANNO QUASI TUTTA LA SPESA (10 MILIONI). LA LUCE E L’ACQUA CI SONO GIÀ, MA MANCANO VENTILATORI POLMONARI E IL NECESSARIO PER LA TERAPIA INTENSIVA…

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Claudia Guasco per “il Messaggero”

 

attilio fontana

Ci sono già l'elettricità e l'acqua, le prese per collegare i ventilatori, le canaline per l'ossigeno. Ai padiglioni uno e due della Fiera - due piani di un palazzo di quattro - i lavori proseguono senza sosta. Modello Wuhan. Si allestiscono 400 letti di terapia intensiva per i malati di Covid-19: «Finanziamenti privati sono pronti a coprire quasi tutta la spesa», annuncia il governatore Attilio Fontana. Costo dell'opera: 10 milioni di euro.

 

PRONTO IN DIECI GIORNI

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La Lombardia con gli ospedali al collasso si organizza per affrontare il picco dei contagi. I positivi sono 14.649, saliti di 1.377, a preoccupare è soprattutto il numero dei pazienti ricoverati, 1.273 in più in un solo giorno di cui 823 in terapia intensiva. Tra domenica e lunedì sono morte 202 persone. In città la sirena delle ambulanze è un sottofondo costante e la grande preoccupazione dei medici è che la realtà sia ben peggio dei numeri: accanto ai dati ufficiali c'è l'universo parallelo dei sommersi, dei malati che si curano da soli e non vengono registrati.

 

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E infettano chi sta accanto a loto. Uno scenario che rende il nuovo ospedale quanto mai urgente. «A partire da tempo zero, ovvero il momento in cui saranno disponibili i materiali per la terapia intensiva, in dieci giorni saremo operativi», assicura il presidente della Fondazione Fiera Enrico Pazzali. La sfida, dice, «è essere più bravi dei cinesi». Per questa operazione il governatore Attilio Fontana ha voluto al fianco Guido Bertolaso, atterrato ieri in elicottero da Fiumicino.

 

GUIDO BERTOLASO

E a chi lo saluta dicendogli che i guai veri dovrà risolverli quando farà il sindaco della Capitale risponde: «Macché, Roma sarebbe una passeggiata rispetto a costruire un ospedale con 400 posti in rianimazione». Tocca a lui, con gli uomini di Fondazione Fiera e della Regione, trovare i respiratori e i contatti con finanziatori italiani e internazionali fervono. Molti gli assegni già staccati da privati anche per cifre importante, da 500 mila e un milione di euro.

 

giulio gallera

«Stiamo cercando di combattere una guerra contro un nemico invisibile, terribile, molto più pericoloso di tanti eserciti che nei decenni e nei secoli passati abbiamo combattuto per la libertà di questa nazione - riflette Bertolaso - È un'emergenza epocale che riguarda la Lombardia, il nostro Paese e che riguarderò, piaccia o non piaccia, tutto il mondo. Faremo un lavoro straordinario». Alle cinque del pomeriggio di ieri c'è stato il primo sopralluogo di Fontana, Bertolaso e il sindaco Giuseppe Sala, oggi il governatore attende la risposta della protezione civile.

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guido bertolaso foto di ferdinando mezzelani gmt 69

«Siamo in contatto con il commissario Arcuri e con il ministro Speranza, abbiamo presentato il nostro progetto e Arcuri ci dirà in che modo e con che entità di macchinari potrà collaborare con noi», precisa Fontana. In ogni caso, la Lombardia va avanti per la sua strada. Il nuovo ospedale si svilupperà su due livelli, uno di 12.000 e un altro di 13.000 metri quadri, ma se dovesse essere necessario ci sono altri due piani a disposizione.

 

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Su ciascun piano vengono realizzati venti moduli con dieci letti, di cui quattro per la terapia intensiva e sei per quella sub-intensiva, oltre a uno spazio riservato alle docce e agli spogliatoi del personale sanitario. Ogni modulo avrà una macchina per la depurazione dell'aria e al cantiere stanno lavorando mille operai: in cinque, sette giorni un padiglione è completato, poi si procede alle operazioni di sanificazione. Già pronti i locali del terziario, come bar e ristoranti, basterà solo riaprirli e portare il cibo.

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BERGAMO SENZA RESPIRATORI

Qui si combatterà la lotta più dura contro il virus, con malati da tutta la regione. «La nostra capacità espansiva è arrivata all'ultimo miglio», è l'allarme di Maria Beatrice Stasi, direttore generale dell'Asst Papa Giovanni XXIII, lei stessa positiva. A scattare la fotografia del disastro nella bergamasca è Giuseppe Remuzzi, direttore dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri: «Le rianimazioni sono tutte impegnate. Abbiamo forniture di respiratori che ci bastano per qualche giorno. I medici e gli infermieri sono al limite, non ce la fanno più. E si ammalano».

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