A CORTINA È D'AMPEZZO CHE SI SONO ROTTI I COJONI DEI TURISTI E DEI RICCHI IM-PRENDITORI - GIOVEDÌ SCORSO, IL COMUNE VENETO HA NEGATO L'AGIBILITA' A UN LOCALE DOVE, DUE GIORNI DOPO, SI SAREBBE TENUTA LA CENA DI BENEFICENZA A FAVORE DEL SOCCORSO ALPINO - L'EVENTO SI È SVOLTO COMUNQUE, IN FORMA RIDOTTA, DOPO L'INTERVENTO IN TEMPI RECORD DEL TAR - LA FAMIGLIA PROPRIETARIA DEL LOCALE DOVRA' PRESENTARE LA DOCUMENTAZIONE RICHIESTA DAL COMUNE - TRA LE ALPI SUSSURRANO CHE SI TRATTA DI UN DISPETTO PER "L'INVASIONE" NON GRADITA: I "FORESTIERI" A CORTINA NON SONO MAI BEN VISTI...

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Estratto dell'articolo di Ugo Cennamo per il “Corriere della Sera”

 

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Rischio slavine a Cortina d’Ampezzo. Non a causa della neve, che è per ora un lieve manto a forte rischio dissolvimento per le temperature ben oltre la media stagionale, ma per gli accadimenti in corso a poco più di cinquanta giorni dall’inizio dei Giochi.

 

Dopo le battaglie per la pista da bob, la tormentata e ancora incerta realizzazione della cabinovia Apollonio-Socrepes, ora anche una vicenda di autorizzazioni negate che ha rischiato di far saltare il gran debutto di uno dei luoghi destinati a diventare meta di chi cerca il glamour in alta quota.

 

Oggetto della contesa l’apertura del locale nato sulle ceneri di un rifugio ai piedi delle Tofane che ha segnato l’arrivo della famiglia Kraler di Dobbiaco, leader nel settore del luxury, e dei Craffonara del Club Moritzino, il locale che a La Villa in Alta Badia è da decenni una meta imprescindibile per fashionisti e non con gli sci ai piedi.

 

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Fatto sta che giovedì scorso, a due giorni di distanza dalla Charity Dinner a favore del Soccorso Alpino con offerte minime a partire da 300 euro per sedersi ai tavoli, è arrivata l’ordinanza del Comune di Cortina che dopo un sopralluogo ha riscontrato irregolarità tali da negare l’agibilità.

 

Immediata la reazione della proprietà che ha presentato ricorso d’urgenza al Tar del Veneto. Il tribunale regionale ha consentito in tempi record di dare corso all’evento in forma privata, mentre l’apres-ski aperto al pubblico è stato deviato proprio nella vicina La Villa, là dove il Moritzino sorge in prossimità della partenza della pista nera più amata da Alberto Tomba ai tempi d’oro, la celeberrima Gran Risa.

 

Nei prossimi quindici giorni, in vista dell’alta stagione, la proprietà è tenuta a presentare la documentazione richiesta dal Comune dopo il sopralluogo dei tecnici. Un dispetto per un’invasione di territorio non gradita?

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Così si sussurra, considerato che gli arrivi dei «forestieri» a Cortina non sono mai ben visti, anche se i Kraler sono di casa con la loro boutique in Corso Italia da più di vent’anni. [...]

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