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Shawn Hubler per “Sacramento Bee”
polizia del colorado contro il sexting
Come scrive il “Daily Beast”, ovunque ci siano smartphone e ormoni, ci sarà sexting. Per fermarlo, dovremmo confiscare tutti i cellulari e chiudere internet. A Cañon City, in Colorado, gli adolescenti rischiano di essere condannati per pedopornografia per essersi scambiati foto di nudo con i compagni. Non importa che sia avvenuto consensualmente, in Colorado non c’è differenza, si tratta di crimine e basta, vietato il sexting fra minori. E’ un approccio legale un po’ obsoleto nell’era digitale, una risposta drastica a una situazione che richiederebbe una soluzione più originale.
il sexting nuova forma di corteggiamento
E’ emerso che gli adolescenti in Colorado sono molto interessati al sesso. La tranquilla cittadina si è spaventata alla notizia di un “sexting ring”, un giro di sexting che implicava almeno 100 studenti e lo scambio di immagini nude. I genitori ovviamente ne erano all’oscuro. Le app fantasma usate dai ragazzi permettono di far sembrare i telefoni innocenti, camuffano i dati sensibili, li nascondono (ad esempio nella schermata della calcolatrice, che poi, attraverso un codice, apre una pagina privata), o rendono i messaggi non permanenti. Costano pochi dollari, i figli le conoscono bene e i genitori le ignorano.
il sexting diffusissimo fra adolescenti
Un tempo ci passavamo i fogli di carta di nascosto, per invitarci nei corridoi o nei bagni, adesso si usa la tecnologia per fare qualcosa di eccitante, di cui ci si può pentire o meno. Il sexting è diventato parte integrante del corteggiamento. Le ricerche indicano che non è pericoloso in sé, il rischio è che i pedofili o i bulli siano in agguato, intercettino il materiale e lo usino impropriamente. E poi ricordiamoci che internet è per sempre: mandare qualcosa di privato nel cyberspazio significa consegnarlo a tutti e a tempo indeterminato, perché evitarne la moltiplicazione è impossibile. Almeno il 30% dei liceali americani fa sexting, oltre il 50% si scatta selfie senza vestiti (poi non è detto che li invii ad altri).
Perché lo fanno? Per attrarre, compiacere o placare le richieste del partner. Spesso non sono imbarazzati né pentiti. Dalle ultime ricerche il 12% dei più giovani si sente traumatizzato dall’esperienza, perché ha subito qualche pressione. Dipende da chi frequentano, dalle relazioni sociali. Comunque il sexting è illegale in molti stati. Le misure prese sono diverse, in alcuni posti si attuano solo se c’è coercizione e interferenza di adulti.
A New York, i ragazzini sono puniti con 8 ore di lezione in più, in Massachusetts hanno l’obbligo di frequentare corsi di recupero. I conservatori chiedono invece punizioni severe. Ora mi domando: non sarebbe meglio smetterla di rovinare le vite dei ragazzini con questa isteria da scandalo e insegnare loro come non cadere nelle trappole? Si può evitare di gettare un’intera comunità nel panico con la minaccia di sentirsi chiamare “molestatore”?
Anche perché, come riporta il “Daily Beast”, proprio il Colorado ha leggi assurde e contraddittorie: gli adolescenti sotto i 15 anni possono fare sesso con chi ha al massimo 19 anni, i sedicenni possono fare sesso con una persona che ha fino a 26 anni. A 17 anni non ci sono più limiti di età. Ma un minore di 18 anni che ha foto di nudo sul cellulare commette reato e rischia la galera per sfruttamento sessuale di minore.
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