RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
Estratto dell’articolo di Rosario Di Raimondo e Sandro De Riccardi per “la Repubblica”
Un possibile scontro tra gli uomini dei dossier e il gruppo legato agli ultrà delle curve. Che potrebbe verificarsi quando Equalize manifesta le proprie mire su un parcheggio di San Siro, uno dei business legati allo stadio milanese.
Progetto che si arena quando il gruppo viene a sapere che i veri gestori del business sono «soggetti occulti che se ne spartiscono la gestione», ossia i capi del tifo finiti nella recente inchiesta “doppia curva” della Dda milanese. Una discussione, agli atti dell’inchiesta del pm Francesco De Tommasi, da cui emerge quella che i carabinieri di Varese definiscono «un tentativo di estorsione all’Inter e a Moratti», quando era presidente del club.
VITTORIO BOIOCCHI FRANCO CARAVITA
Del “progetto parcheggi” il più entusiasta sembra essere l’ex superpoliziotto Carmine Gallo, ora ai domiciliari, che parla della «rete di contatti messa in campo per l’affare». «Ho interessato pure un mio amico della polizia di Stato», dice a Pierfrancesco Barletta, uscito da Equalize nel 2021. Che però spegne gli entusiasmi. Barletta, che ha un passato di dirigente dell’Inter, parla di Vittorio Boiocchi, storico capo della curva nerazzurra ammazzato due anni fa sotto casa, che era a capo del business dei parcheggi dello stadio.
Carmine Gallo al tribunale di milano
«L’ho arrestato un sacco di volte», rievoca Gallo. Barletta ricorda «il tentativo di estorsione messo in atto nei suoi confronti, di Moratti e della società Inter […] da Mauro Russo» (vecchio ultrà interista e fino all’indagine sulle curve gestore dei parcheggi a San Siro), quando il club tentò di allontanarlo dallo stadio.
«Russo mi telefonò, fu una conversazione grave… Quando lo mandai via, mi disse: se si incendiano le macchine, se il tuo presidente vede le macchine rotte nel garage devi sapere che hai sbagliato a mandarci via…E io dissi: hai fatto bene a farmi questa telefonata, perché il giorno che incendiano le macchine vado in procura e dico che Mauro Russo me l’aveva previsto… ».
[…] Lo scontro tra i due gruppi non si verifica. Finché Mauro Russo, insieme al fratello Aldo e a Gherardo Zaccagni, non si trova indagato nell’inchiesta che ha smantellato il potere ultrà sulle curve, meno di due mesi fa. […]
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