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IN TEMPI DI INTERMINABILI SEGHE MENTALI, PERCHÉ NON PARLARE SEMPLICEMENTE DI SEGHE? ALDO NOVE LO FA, RIEVOCANDO LE TAPPE DELLA MASTURBAZIONE (EDITORIALE) COLLETTIVA - DAGLI ANNI SETTANTA A OGGI, ECCO COME E' CAMBIATO IL MONDO DEL PORNO E DELLA SUA FRUIZIONE

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prima copertina stefania sandrelli su le ore novembre 1960 photo paolo costa,prima copertina stefania sandrelli su le ore novembre 1960 photo paolo costa,

Aldo Nove per il “Fatto quotidiano”

 

In tempi di interminabili seghe mentali, perché non parlare semplicemente di seghe?

Quelle classiche. Millenarie, manuali. E del loro rispettivo femminile. Argomento "sconcio"? Credo molto meno di quanto ci tocca subire quotidianamente dalla farsa quotidiana della politica. In fondo trattasi di fenomeno naturale e senza controindicazioni, a parte il leggendario pericolo, d' oratoriana memoria, memoria.

 

LINDA GOLA PROFONDALINDA GOLA PROFONDA

Tanto per introdurre l' argomento, risulta da analisi recenti del traffico del web che circa un terzo del materiale ricercato (e consultato o meglio contemplato o meglio consumato) sia a carattere pornografico. Aggiungerei poi che i filmati pornografici circolanti in rete superano i 5.000.000. Ovviamente non si tratta di cinque milioni di film, ma di cinque milioni di frammenti, rimontaggi, compilation e best off .

 

miss febbraio julie petersonmiss febbraio julie peterson

Ma facciamo un salto indietro, anni fa, le edicole furono sommerse da riviste che in una decina d'anni ebbero una trasformazione assolutamente radicale. Proviamo a procedere per tappe, per forza di cose estremamente sommarie. Metà 60, primi 70. E tutto cambiò

 

playboy   gennaio 1974playboy gennaio 1974

Sull' onda dell' edizione italiana del prestigioso Playboy americano, che si veniva curiosamente a intrecciare con quella di uno dei generi dei generi allora più diffusi, fotoromanzo, e il fumetto, iniziano a apparire le prime riviste "per adulti". Diabolik delle sorelle Giussani era "per adulti": troppo corta la gonna di Eva Kant, e troppo libertino il bacio finale che suggellava ogni episodio dei due aristocratici, Bonnie and Clyde.

 

Vi fu ad esempio un fotoromanzo, Supersex, che iniziò le sue pubblicazioni in veste di mitigato "fotoromanzo sexy" fino a diventare, nel giro di pochi anni esplicitamente porno. L' eroe di cui si narravano le gesta (il mitico attore francese Gabriel Pontello, che si vantava di usare un protoviagra fatto di otto uova sbattute al giorno) era un' astronauta disceso sulla Terra che faceva l' investigatore. Dotato di uno sguardo erotizzante, bastava guardasse negli occhi qualunque donna gli aggradasse per renderla sua. Il suo grido d' orgasmo, "Ifix tcen tcen" proverbiale. Ma vi fu, innanzitutto, Le Ore.

Cinema Sempione agosto Cinema Sempione agosto

 

LA RIVOLUZIONE CARTACEA E CINEMATOGRAFICA

O forse sarebbe meglio dire l' esplosione, o l'orgasmo collettivo. Cartaceo e cinematografico. Arrivano dalla Svezia e dalla Danimarca le prime pellicole a tema, decisamente esplicite. Una concomitanza di fattori (il successo mondiale del film Gola Profonda, del 1972, il film più visto al mondo fino a che venne superato da E.T.), il referendum sul divorzio (1975) e quello sull' aborto e una contestazione sessuale sempre più marcata danno la stura a un mercato sempre più saturo di pornografia.

cinema hard via padova cinema hard via padova

 

Trionfa il fumetto, dal genere fiabesco (boccacesco) a quello horror; da quello comico a quello d'avventura, le inserzioni di scene hard si fanno sempre più esplicite. Con fior di disegnatori (il grande Magnus) a trame ben costruite. Il settimanale Le ore diventa uno dei più venduti d' Italia: C' è "la rubrica dei coniugi Peroni" (che danno consigli espliciti ai lettori), ai primi "autoscatto", a brevi rubriche di costume. Le Ore era seguito, nelle vendite, da Caballero (ancora più esplicito) a una pletora oggi difficilmente immaginabile di giornali pornografici. Intanto, nascevano i primi cinema "a luci rosse".

moana pozzi  7moana pozzi 7

 

GLI ANNI OTTANTA. LE PORNOSTAR

Nei quotidiani, la pagina del cinema, era divisa in due parti: film mainstream e cinema a luci rosse, in un rapporto quasi di uno a uno. Nei cinema porno non c' era orario. Spesso c' era chi entrava al mattino e usciva la sera. Ogni tanto qualcuno ci restava secco. Tutti fumavano. Tutti si masturbavano.

 

MOANA POZZI  BIGMOANA POZZI BIG

E le affermate star del settore ("pornostar" è un neologismo dell' epoca aveva proprio in Italia il suo apogeo. Storie di donne che si emancipavano, si arricchivano e talvolta si rovinavano. Storie che vanno dall' entusiasmo perverso della "figlia dei fiori" Ilona Staller alla parabola desolante di Karin Schubert, che iniziò la sua carriera con Visconti e finì con una serie di atti autolesionistici e ricoveri.

 

E poi l' icona porno nazionale per eccellenza, Moana Pozzi. Artefice di tutto, il fotografo Alberto Schicchi. Intanto, noi ragazzini di allora frugavamo nelle discarica nell' attesa di un' agnizione genitale: un foglio strappato, qualche pagina di Le Ore. Intanto, le prime tv private, nell' anarchia delle regole, trasmettono, a ore improbabili, fuori palinsesto, film porno.

set falcon studiosset falcon studios

 

IL NUOVO MILLENNIO. LA NORMALIZZAZIONE

Con gli anni Novanta il mercato del porno si consolida e, attraverso la diffusione di massa del videoproiettore, diventa un business assodato. Nascono le grandi case di produzione, si diffondono i sexy-shop e insieme a loro l' oggettistica più varia.

 

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Scompare del tutto lo spirito pioneristico, si afferma "il divertimento per adulti di massa". Nasce la "pornografia per le donne" (più trama, meno brutalità e registe quasi sempre donne ). La pornostar francese Ovidie scrive un bestseller in cui esalta la totale "sindacalizzazione" del porno e di come una pornostar sia più tutelata, sul set, che qualunque altra donna in qualunque luogo di lavoro.

 

OGGI, IL PORNO TEO KOLOSSAL

Oggi, come aveva profetizzato Pasolini, siamo nel "Porno-Teo-Kolossal". Il nudo non fa più scalpore ma va, schizofrenico, a braccetto con un puritanesimo di ritorno dovuto anche alla fobie di altre, meno immediatamente ludiche culture. Nasce il porno gossip, con la diffusione in rete dei filmati amatoriali (Belén e Paris Hilton su tutti) e il drammatico "reality vivente" di Sara Tommasi.

 

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E mentre la star indiscussa del porno maschile italico, Rocco Siffredi, organizza scuole per attori porno, si afferma l' inedita figura della pornoattrice e filosofa Valentina Nappi, che non disdegna di scrivere su Micromega. Il rischio, è che il porno oggi si tratti di una merce come tutte le altre, rischio ben poco sconvolgente se noi stessi stiamo diventando giorno dopo giorno sempre più merce.