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Sandra Verusio per http://www.huffingtonpost.it
RENATO GUTTUSO E MARTA MARZOTTO jpeg
Questo blog è dedicato al ricordo, libero e occasionale, di alcuni episodi e personaggi degli anni dell'Italia più glamour e nel suo massimo splendore.
Anni di fine secolo. Epoca di grandi turbolenze amorose oggi reperibili solo nelle serie TV e l'eros, ahimè, in cantina. Gli artisti, "maledetti" e le signore corrispondenti (felici o disperate a seconda delle occasioni) erano i più attivi nell'alimentare il traffico sentimentale di quel periodo, da molti definito sciagurato.
MARTA MARZOTTO E RENATO GUTTUSO jpeg
Renato Guttuso e Marta Marzotto, traguardo assoluto. Lui il pittore più famoso e più venduto (nel momento d'oro non c'era dentista di Padova o di Avellino che non tenesse appeso in studio un suo quadro, vero o falso), lei travolgente contessa sognata tutta la vita dal romantico maschio siculo che la dipinse e la disegnò fino allo stremo.
RENATO GUTTUSO E MARTA MARZOTTO A MILANO jpeg
Facce solo accennate, capelli al vento, abiti discinti, nudità di gran classe. I due si vedevano ogni giorno dalle quattro alle sette nell'atelier di lavoro di Palazzo del Grillo dove, al secondo piano, Renato viveva con Mimise, importantissima e nobile consorte, che lui aveva sfigurato in un malaugurato incidente d'auto. A sera, nella loro bellissima casa, si riunivano intellettuali, politici, artisti. Pugno chiuso, naturalmente.
Contemporaneamente, per Marta cominciava la vita vera. Truccatori, parrucchieri e poi via nei salotti dei potenti col trofeo della grande passione sulla testa.
La turbativa arrivò con Lucio Magri, bellissimo aviatore mancato, di estrema fede politica. Lui e Marta erano insieme troppo perfetti per non fare un giro di valzer... solo che si intrattennero in eccesso.
Fughe, nascondigli, complicità. Il grande pittore, ferito a morte, si vendicava dipingendo Magri come un mostro marino con corna e tridente. Marta, splendida nelle toilettes adeguate al dramma, scappava da una parte all'altra, mirabile bugiarda che voleva fare tutti felici, oltre se stessa.
Il giuoco saltò perché venne a mancare la pedina Mimise. La sua morte fece rinchiudere Guttuso in un letto aspettando di raggiungerla, sognando Marta, ma non volendola incontrare mai più.
MARTA VACONDIO SPOSA IL CONTE UMBERTO MARZOTTO jpeg
Lucio Magri vide la mala parata e si dileguò, il marito di Marta che, fino allora, aveva solo dormito, manifestò indignazione e la espulse malamente. Cascò il mondo. Ma Marta era una contadina friulana che i guai non riuscivano a distruggere. Si asciugò le lacrime e cominciò un'altra vita disegnando (bravissima) gioielli, vestiti, oggetti di tutti i tipi. Uomini, saggiamente, al bando.
Inutile dire che questi feuillettons si dipanavano nella partecipazione generale, animando le cene serali e dividendo in partiti i commensali. Nel frattempo, Berlinguer moriva, Moro veniva rapito, Craxi confinato in Tunisia. Possiamo dire che fossero tempi migliori?
renato guttuso accoglie, alla sua mostra al coni, enrico berlinguer accompagnato dalla moglie letiziaGUTTUSONicolini, Achille Bonito Oliva, Renato Guttuso e Beuys a Palazzo BraschiPierPaoloPasolini in una mostra diRenato Guttuso Dal PIacere alla Dolce Vita Mondadori Renato GuttusoRenato Guttuso ai ittoriali di Palermo in divisa del GUF
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