damien hirst - paracetamolo

FEBBRE DA PARACETAMOLO – NON C’E’ SOLO LA SCULTURA DI DAMIEN HIRST, ALTRO CANTORE DELLA FARMACOPEA CONTEMPORANEA E’ IL CANTAUTORE CALCUTTA CHE DA MAGGIO CI TORMENTA COL SUO TORMENTONE: LA TACHIPIRINA 500 SE NE PRENDI DUE DIVENTA 1000" – I CONSIGLI SUI MEDICINALI DA METTERE IN VALIGIA PER L’ESTATE. IL PRIMO, INUTILE DIRLO, È PROPRIO IL…-VIDEO

 

Camilla Tagliabue per “il Fatto quotidiano”

 

Facciamoci tutti di paracetamolo, il must-have dell' estate. È colpa anche del tormentone di Calcutta, che da maggio ci tormenta: "La tachipirina 500 se ne prendi due diventa 1000". Apperò.

CALCUTTA - PARACETAMOLO

 

Ma se proprio dobbiamo, diamo i numeri fino in fondo, dato che ricorrono i 140 anni dalla nascita del farmaco più gettonato, se non consumato, al mondo: era il 1878 quando il chimico americano Harmon Northrop Morse sintetizzò il par(a)-acet(il)-am(inofen)olo, benché il suo utilizzo in medicina, come analgesico e antipiretico, risalga al 1893 per merito del doktor Joseph Von Mering.

 

La commercializzazione arrivò solo a metà del XX secolo: i cristalli di candida polverina debuttarono in farmacia nel 1949, ma non in Italia, dove il paracetamolo - col nome d' arte di Tachipirina - fu lanciato sul mercato solo nel 1958, esattamente 70 anni fa; altro anniversario. Grazie alla semplicità di sintesi, alla sua efficacia e tollerabilità, il farmaco da allora viene largamente utilizzato, anche in associazione ad altri, soprattutto per curare la febbre, le patologie legate al raffreddamento e nel trattamento del dolore acuto e cronico.

IL VIDEO DI PARACETAMOLO DI CALCUTTA

Sembra talco ma non è: sarà per questo che Calcutta "sente il cuore a mille" e addirittura un "canto di gabbiano dentro la mia mano".

 

Non sta bene, è chiaro: così si cala un po' di Paracetamolo. La cura non è così peregrina: ci ha pensato anche un suo collega inglese - Declan McKenna -, che nel 2016 usciva con il brano Paracetamol, storia sempre d' amore struggente, vissuto da gente col "sorriso al paracetamolo". Gente strana, ma non troppo.

 

Rammendare un cuore spezzato con un filo d' acqua e pastiglietta bianca potrebbe funzionare: la scienza ha infatti recentemente dimostrato la correlazione tra la sofferenza esistenziale e il dolore fisico, "persino quello che si prova quando ci si schiaccia un dito" (David DiSalvo, Il cervello in cucina; Bollati Boringhieri, 2015). Pare che entrambi i malesseri abbiano la stessa origine neurologica, considerato che alcuni ricercatori britannici sono riusciti a "curare l' angoscia grazie a un banalissimo farmaco per il mal di testa". Oltre agli antidolorifici, gli scienziati hanno testato il più blando paracetamolo, e "anche questa volta sembra che l' analgesico abbia curato il disagio esistenziale e la sofferenza psichica".

DAMIEN HIRST - PARACETAMOLO

 

Del leggero effetto psicotropo del medicinale avrebbe molto da raccontare Carlo Verdone, laureato honoris causa in Medicina e autore di indimenticabili ipocondriaci sul maxischermo: ad esempio, nel suo ultimo film, Benedetta follia, il protagonista assume per sbaglio una pasticca di ecstasy scambiandola per paracetamolo, salvo poi collassare nel bagno della discoteca.

 

Altro cantore e cultore della farmacopea contemporanea è l' artista Damien Hirst: "Una volta pregavamo, oggi prendiamo medicine. L' aspirina e il paracetamolo sublimano l' eucaristia. Hanno una perfezione bianca che evoca il corpo di Cristo". E così, a suon di scalpello, ha creato nel 2005 la sardonica scultura The Eucharist: una gigantesca, bianchissima e immacolata pastiglia in marmo.

damien hirst

 

Se la chimica è la religione del nostro tempo, dacci oggi il nostro paracetamolo quotidiano: come ogni anno d' estate, la Sif (Società Italiana di Farmacologia) sforna i consigli sui medicinali da mettere in valigia. Il primo, inutile dirlo, è proprio il paracetamolo, somministrabile pure ai bambini e utile un po' per tutto, dai dolori alla febbre, dalle infiammazioni al mal di testa.

 

E per riprendersi da una sbronza, dopo una nottata pesantemente alcolica? Pillolina bianca, ovvio: basta un poco di zucchero e va giù.

Ma chi ci guarirà, a questo punto, dalla febbre da paracetamolo?