DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Francesco Di Frischia per “il Corriere della Sera”
Una licenza di taxi sul mercato di Milano e Roma oscilla tra 150 e 200 mila euro, poco meno a Napoli, ma a Firenze raggiunge anche i 350 mila e a Venezia tocca la cifra record di circa 400 mila. «Questa è la nostra liquidazione - dicono i tassisti - quando andremo in pensione», pensando alla futura vendita della licenza. A oggi i Comuni ne hanno concesse circa 50 mila.
Sull' altro lato della barricata ci sono i noleggiatori con conducente (ribattezzati «ncc»): le autorizzazioni rilasciate dalle amministrazioni comunali sono complessivamente circa 80 mila. E anche in questo caso è sempre l'ente locale a concedere il permesso al noleggiatore che poi può rivendere il documento per una cifra che si aggira sui 50-60 mila euro.
RINNOVI E CONTROLLI
Lo scontro feroce e strisciante che da anni va avanti tra tassisti e ncc si è arricchito negli ultimi tempi dell'arrivo di «Uber», la multinazionale che tramite una app manda un'auto con autista a prendere il cliente per accompagnarlo dove desidera. «Uber paga le tasse all'estero, ma lavora qui in Italia - ricorda Angelo Mele, tassista e presidente di un'associazione di categoria Assodemoscoop - e questo non mi sembra giusto».
Mele, sposato e padre di due figli di 12 e 15 anni, ha acquistato la sua licenza per 200 milioni di vecchie lire nel 2000: «Noi siamo controllati - ricorda -. Quando ogni cinque anni rinnoviamo la licenza, se in Comune scoprono che abbiamo la fedina penale sporca, ce la ritirano. E poi ogni anno facciamo i controlli per l'uso di stupefacenti e alcol. Chi controlla gli autisti di Uber?».
IL TRATTAMENTO FISCALE
Le differenze tra chi guida un'auto bianca e un noleggiatore sono molte, a cominciare dal trattamento fiscale: i tassisti italiani guadagnano 1.100 euro al mese, vale a dire meno di un metalmeccanico. A Roma la media dichiarata è di 1.150, a Milano di 1.200 euro. Il calcolo viene fatto in base agli studi di settore, ma non bisogna dimenticare i costi di gestione (manutenzione dell'auto, carburante e assicurazione, condivisi con gli ncc). Rimane alto, però, il sospetto che un tassista incassi molto di più.
NCC ALL AEROPORTO DI FIUMICINO
Un ncc, invece, paga le tasse in base a quanto fattura e pure qui, per esplicita ammissione di qualche noleggiatore, «c'è una quota di "nero", come in molte altre categorie». Il tassista ha una tariffa comunale (a Roma 97 centesimi a chilometro) più 2,80 euro di quota fissa di partenza (che varia in base all'orario), oltre ai supplementi per bagagli e numero di passeggeri. Per un noleggiatore, invece, il costo del viaggio deriva dalla libera contrattazione tra lui e il cliente. Inoltre, i conducenti hanno la possibilità di lavorare anche fuori dal comune in cui hanno ottenuto l'autorizzazione, elemento questo di grande scontro tra le due categorie.
L'ACCUSA DI MONOPOLIO
NCC ALL AEROPORTO DI FIUMICINO
«La deregulation e i mancati controlli hanno portato oggi solo truffe ai danni dei cittadini», sostiene Mele riferendosi ai casi di licenze ncc falsificate. «I tassisti dovrebbero rendersi conto che non possono continuare a mantenere posizioni di privilegio nel mercato - replica Giulio Aloisi, 55 anni, da 34 noleggiatore -. Mi dispiace solo notare che Uber e la liberalizzazione del settore non c'entrino nulla con la protesta di questi giorni». Aloisi, sposato e padre di due ragazzi di 12 e 14 anni, sottolinea: «Non è vero che noi rubiamo lavoro ai taxi e anche Uber deve essere regolato. Ma basta monopoli».
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