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Jacopo Ricca per “la Repubblica”
Con i giudici si era impegnato a bloccare la sperimentazione del metodo Stamina in Italia e all' estero. Tutto però fa pensare che Davide Vannoni abbia deciso di stracciare l' accordo con i pm di Torino, portando le infusioni di cellule staminali a Tbilisi, in Georgia. A poco più di un anno dal patteggiamento della pena di 22 mesi di carcere, è lì infatti che i suoi pazienti, affetti da malattie neurodegenerative o colpiti da ictus, ricevono le punture di staminali provenienti dal midollo osseo.
Quelle che, secondo Vannoni, consentono di recuperare le funzionalità motorie perdute. Sono già state fatte almeno 750 infusioni nel Mardaleishvili medical center, un centro per la cura e la ricerca cellulare di Tbilisi dove da alcuni mesi stanno arrivando i malati italiani che hanno aderito alla cooperativa Stamina, il nuovo ente che ha affiancato, e sostituito nell' organizzazione dei trattamenti, la Stamina Foundation presieduta da Vannoni.
A spiegarlo è lui stesso sul suo profilo Facebook, dove a giugno ha festeggiato il compleanno con l' hashtag #750. A chi chiede cosa voglia dire, alcuni suoi sostenitori rispondono: «È il numero di infusioni praticate». Il costo del trattamento dovrebbe superare, anche questa volta, i 20 mila euro, anche perché la maggior parte dei pazienti deve organizzare il viaggio della speranza dall' Italia e poi sostenere le spese di permanenza in Georgia.
Iena Giulio Golia sul presunto metodo Stamina
Le conferme arrivano anche dagli storici collaboratori di Vannoni, che però non vogliono sbilanciarsi né su cosa avvenga a Tbilisi, né su quale ruolo abbia Vannoni. Alcuni pazienti dicono che lui non faccia parte dell' organizzazione, ma questo è uno degli aspetti su cui nei prossimi giorni potrebbero cercare di far luce gli inquirenti. In procura, a Torino, non si sbilanciano, ma se fosse provato che Vannoni ha ripreso a praticare il metodo Stamina la sospensione condizionale della pena per l' accusa di associazione a delinquere e truffa, patteggiata nel marzo 2015, potrebbe decadere.
Il pm Raffaele Guariniello, che aveva seguito l' indagine e ora è in pensione, aveva dato parere favorevole a patto che le presunte terapie fossero bloccate sia in Italia che all' estero. L' avvocato di Vannoni, Liborio Cataliotti, è convinto che quanto accade in Georgia non sia un problema: «Non so se stia portando avanti il metodo in quel Paese, ma ho approfondito la questione e posso dire che se un cittadino italiano tiene un comportamento all' estero che è considerato reato in Italia, ma non in quello Stato, allora non può essere processato in Italia e questo vale anche per il patteggiamento di Vannoni.
Drake torna a camminare grazie alle cellule staminali
In Georgia i trattamenti sono fatti addirittura in una struttura pubblica, quindi non penso si possa dire che sono vietati». Gli inquirenti sono comunque al lavoro per far luce sulla vicenda che potrebbe dare un nuovo avvio all' indagine e anche alla partita dei risarcimenti alle parti civili, rimaste escluse con il patteggiamento. Il professore, così si fa chiamare perché ha tenuto corsi di psicologia all' università di Udine, non vuole dire nulla della nuova avventura: «Lasciateci stare. Non ho niente da commentare» si limita a dire dietro al cancello della villa in collina a Torino. Sul social network però poco più di un mese fa spiegava: «Questo è stato un anno speciale. A volte abbandoni una battaglia per vincere una guerra. Insomma o cambi il paese o cambi paese. Il mondo, in fondo, fa meno schifo di quello che sembra a prima vista ».
giulia tolone protesta a favore della staminali
Niente più campagne mediatiche a sostegno di Stamina, comunque. L' unica cosa rimasta uguale a un anno fa è la condanna della medicina ufficiale. La somma pagata da ciascun paziente tocca i 20 mila euro tra viaggio e trattamento Sul web l' hashtag #750 I sostenitori del metodo: "È il numero delle nuove somministrazioni"
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