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DAGOREPORT - BERLUSCONI ALLA SCALA SI È VISTO UNA SOLA VOLTA, MA IL BERLUSCONISMO SÌ, E NON AVEVA…
1 - IL CANONE IN BOLLETTA SARÀ SBAGLIATO PER UNA FAMIGLIA SU 5
Enrico Paoli per “Libero Quotidiano”
È la solita storia. A parole è tutto facile, anzi elementare secondo il canone renziano. In realtà il provvedimento del governo che «porta» il canone in bolletta, messo a punto dal sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli, e che il ministero dello Sviluppo Economico e l' Agenzia delle Entrate stanno provando faticosamente a tradurre in norma legislativa, assomiglia sempre più alla brutta copia di un compito in classe, dove gli errori segnati con la matita rossa sono un' infinità.
Con l' aggravante che i teleutenti, tartassati e vessati da gabelle su gabelle, rischiano di ritrovarsi nella fattura dell' energia elettrica un' ulteriore costo, da pagare ai gestori. Secondo le stime delle associazioni dei consumatori sarebbero 5 milioni le famiglie italiane, su un totale di 24 milioni (una su cinque), che rischiano di ricevere richieste indebite di pagamento se i Comuni non forniranno in tempo i dati corretti delle famiglie anagrafiche.
Sarà per questo che il fedelissimo del ministro Dario Franceschini si aggirava silenzioso per il Transatlantico della Camera, concentrato «solo» sul decreto per l' editoria. Perché è vero che la prima rata arriva a luglio, dopo le amministrative, ma rischia di impattare sulla campagna elettorale per il referendum sulle riforme costituzionali, considerato fondamentale dal premier Matteo Renzi.
A lanciare l' ennesimo allarme sul caos canone, dopo il presidente di Assoelettrica, Chicco Testa, è il direttore gestione tributi dell' Agenzia delle Entrate, Paolo Savini, secondo il quale il pagamento della tassa più odiata dagli italiani in bolletta «assume cruciale importanza la corretta individuazione della famiglia anagrafica», ma questa individuazione «risulta particolarmente complessa» e dovranno essere i Comuni a trasmettere i dati relativi alle famiglie anagrafiche. In pratica sulla gestione tecnica della parta partita siamo al «caro amico», mentre il governo è nella posizione di coloro che vogliono solo far cassa: pochi (o tanti) maledetti e subito.
E l' allarme dell' Agenzia delle Entrate ha già mandato in fibrillazione le associazioni dei consumatori. «Il fatto che l' Agenzia, dopo 2 mesi dall' entrata in vigore della Legge di stabilità, ammetta che l' individuazione della famiglia anagrafica non solo non sia stata al momento risolta e sia particolarmente complessa, ma richieda ancora l' invio dei dati da parte dei Comuni, dimostra che a luglio verrà fatto pagare al consumatore il costo di questa operazione», sostiene Massimiliano Dona, Segretario dell' Unione Nazionale Consumatori.
«Per questo, se è vera l'ipotesi di bozza di decreto emersa in queste ore, è ancor più inaccettabile che le società elettriche abbiano 6 mesi di tempo per restituire il maltolto al consumatore per i pagamenti non dovuti del Canone. Chiediamo che i rimborsi avvengano nella prima bolletta utile dopo l' invio della richiesta da parte del cliente e della dovuta autocertificazione», spiega Dona. E la preoccupazione dei consumatori trova una perfetta corrispondenza nelle parole di Testa.
«Quello dei rimborsi alle compagnie elettriche che gestiranno il canone Rai in bolletta è un tema ancora aperto», afferma il presidente di Assoelettrica, «bisognerà trovare una forma perché, indubbiamente, noi i costi ce li abbiamo. Più o meno saranno qualche decina di milioni di euro per tutto il comparto. Dobbiamo fare un investimento per trasformare i nostri sistemi informativi», sostiene il manager, «ma, soprattutto, bisogna pensare alla gestione amministrativa».
Come al solito, trattandosi del canone renziano, dopo il danno c' è anche la beffa. L'unica nota positiva, stando alla bozza elaborata dal ministero per lo Sviluppo Economico, è che non è previsto il distacco della luce in caso di mancato pagamento del canone e, in caso di pagamento parziale della bolletta, la priorità va al saldo della quota per l'energia elettrica. Le sanzioni e gli interessi eventualmente dovuti per la quota della tassa sono comunque applicati dall' Agenzia delle entrate.
La bozza del decreto, scritto dal Mise di concerto con il ministero dell' Economia, prevede che il pagamento del canone avverrà «in dieci rate mensili. Le rate si intendono scadute il primo giorno di ciascuno dei mesi da gennaio ad ottobre. L'impresa elettrica inserisce nelle fatture solo le rate del Canone scadute nel periodo in cui è titolare del contratto». In caso di mancato pagamento totale o parziale della fattura comprensiva della tassa, l' impresa elettrica «provvede ad inviare solleciti al cliente con le modalità ordinariamente utilizzate.
Per quanto attiene alla quota di canone, le sanzioni e gli interessi eventualmente dovuti sono comunque applicati dall' Agenzia delle entrate». Il canone in bolletta si sta rivelando una giungla di cavilli e una selva di costi aggiuntivi e occulti.
Del resto se per la legge sull' editoria sarà utilizzata una quota del canone Rai, fino a 100 milioni di euro annui per il periodo 2016-2018 derivanti dalle eventuali maggiori entrate, ogni mezzo giustifica il fine.
2 - NIENTE BALZELLO PER CHI VIVE SULLE ISOLE
En. P. per “Libero Quotidiano”
Fatto il canone in bolletta, ora resta da fare il canone uguale per tutti gli italiani. Che sembra una cosa facile, ma non lo è affatto. Su venti isole italiane il canone Rai non arriverà con la bolletta elettrica come nel resto del Paese. Questi isolotti hanno delle reti elettriche piccole e autonome, che non si intrecciano con quella nazionale. Se qualcuno fosse tentato di evadere la tassa più odiata dagli italiani può sempre trasferirsi lì. Il loro «isolamento elettrico» le esclude dal complicato meccanismo del canone nella bolletta della luce.
Questo complicato «caso canone» presuppone che 4 soggetti (Agenzia delle Entrate, Anagrafe Tributaria, Acquirente Unico dell' elettricità e società della corrente) condividano tutte le informazioni sugli utenti per gestire la fatturazione del canone televisivo. Da questo flusso informativo sono escluse le 20 isole che hanno una rete propria per la luce.
Nello specifico le isole «esenti» dal canone Ustica, le Tremiti, Levanzo, Favignana, Lipari, Lampedusa, Linosa, Merettimo, Giglio, Capri, Pantelleria, Stromboli, Panarea, Vulcano, Salina, Alicudi, Filicudi, Capraia, Ventotene. Le modalità di pagamento del canone tv, per tutte queste isole, saranno decise dalla Agenzia delle Entrate con uno specifico provvedimento. Intanto il governo si prepara a mettere in campo tutti i mnezzi a propria disposizione per stanare l' evasore. In campo ci saranno i Comuni, l' Agenzia delle Entrate, l' Anagrafe Tributaria.
Ma anche il garante pubblico delle forniture elettriche (la società Acquirente Unico) e tutte le aziende che ci portano in casa la corrente. Banche dati pubbliche e private si scambieranno le informazioni per individuare la popolazione pagante, gli anziani di 75 anni con reddito inferiore agli 8000 euro lordi (esentati), infine i sospetti evasori dell' imposta tv. Il complicato meccanismo è descritto nella bozza del decreto che il ministero dell' Economia e il ministero dello Sviluppo Economico stanno perfezionando per regolare proprio questa alleanza tra soggetti pubblici e privati.
3 - I GESTORI: NON TOGLIAMO LA LUCE A CHI NON PAGA IL CANONE RAI"
Paolo Bracalini per “Il Giornale”
Non si rimarrà al buio con la corrente elettrica staccata per morosità, ma ci si ritroverà alle calcagna Equitalia («il lato oscuro dell'accertamento», minaccia Rossella Orlandi, direttore della Agenzia delle Entrate).
Prende forma con grande lentezza e complicazione il decreto sul canone Rai nella bolletta. Dopo un lungo braccio di ferro con le compagnie elettriche, incaricate loro malgrado di tramutarsi in riscossori del tributo, si capisce meglio cosa succederà a chi non riuscirà a pagare le bollette maggiorate della tassa Rai (100 euro spalmati su dieci mesi). Il risultato, paradossale, sarà che molti diventeranno per legge degli evasori e dovranno fare i conti con le cartelle di Equitalia. Nella bozza di decreto si specifica che «in caso di pagamento parziale della fattura elettrica senza indicazione da parte dell'utente dell'imputazione delle somme pagate, l'imputazione avviene prioritariamente alla fornitura elettrica».
RENZI E CAMPO DALL ORTO ALLA LEOPOLDA
Cosa significa? Facciamo un esempio. A luglio, mese in cui verrà caricato tutto il canone Rai dei precedenti mesi 2016, al signor Rossi arriva una bolletta elettrica di mettiamo - 120 euro, di cui 60 per il canone Rai. Quel mese però il signor Rossi non ha tutti i 120 euro, ma riesce a pagarne solo una parte, diciamo 80 euro. A quel punto il signor Rossi deve andare in posta e compilare una raccomandata dove specifica che i suoi 80 euro vanno a saldo prima di tutto del canone Rai, e poi per la restante parte per la luce.
Se non lo fa, la compagnia elettrica è autorizzata a prendersi tutti i soldi e a segnalare (è costretta a farlo per legge) ad Equitalia che il signor Rossi è un evasore fiscale, anche se quel mese ha sborsato 80 euro per saldare parzialmente il suo debito. Se invece l'utente specifica tramite raccomandate di volersi mettere in regola con il canone Rai ma di pagare solo in parte il suo debito per la luce, diventerà moroso verso il gestore e a quel punto potrà incorrere nel taglio della corrente.
I gestori ovviamente spingono perché, oltre al danno di doversi accollare i costi e gli oneri della riscossione, non abbiano anche la beffa di trovarsi con gli utenti che pur di pagare il canone restano indietro con la bolletta. «Il nostro mestiere è vendere energia elettrica, non siamo certo contenti di fare gli esattori per lo Stato spiega Chicco Testa, presidente di Assoelettrica - prima prendo i soldi che mi spettano per la fornitura del servizio, poi se l'utente non paga il canone se la vede con Equitalia. Noi stacchiamo la luce a chi non paga la luce, non a chi non paga il canone Rai».
L'«imputazione prioritaria alla fornitura elettrica» in caso di parziale pagamento della bolletta maggiorata soddisfa solo in parte le richieste dei gestori elettrici, in fibrillazione da settimane. L'Aiget, che rappresenta i grossisti di energia, definisce il canone in bolletta «un disastro operativo», mentre è «incomprensibile» il rifiuto del governo di non compensare i gestori, che fanno gratis il lavoro sporco.
Per l'Aduc il paradosso è un altro: «Molte famiglie si trovano costrette a effettuare pagamenti parziali delle bollette spiega l'avvocato Emmanuela Bertucci, legale dell'Aduc - Ma una cosa è una ordinaria morosità in un rapporto privato contrattuale, tutt'altra cosa è una morosità erariale. Il governo ostacola chi vuol pagare l'imposta. È illogico e costituzionalmente illegittimo». In attesa di che il grillino Di Battista spieghi in Aula, come ha annunciato, il modo per non pagare il canone Rai («un piccolo atto rivoluzionario»).
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