RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
Antonio Della Rocca per corriere.it - Estratti
Bello e impossibile: parafrasando il refrain di un successo intramontabile di Gianna Nannini, lo si potrebbe associare al mare di Gallipoli, splendido, cristallino, tanto attrattivo quanto difficile da raggiungere per centinaia di turisti che in questi giorni si imbattono nella pressoché totale mancanza di parcheggi. Ad oggi ce ne sono appena 500 a nord del litorale, a monte della cosiddetta strada parco pedonale: una striscia di conglomerato cui si è data una pennellata di colore verde nel tentativo di mitigarne l’impatto con lo spettacolare paesaggio duna.
Ma se i propositi erano buoni, i risultati si stanno rivelando disastrosi: la strada parco che, a dirla tutta, per molti aspetti non rispetta lo spirito della compatibilità ambientale cui avrebbe dovuto ispirarsi (basterebbe osservare le tonnellate di brecciolino sversate ai margini del tracciato, fino ai piedi delle dune, o le aiuole riempite di terra rossa e abbellite, si fa per dire, con piante grasse già disseccate), senza una adeguata dotazione di aree a parcheggio, si trasforma inevitabilmente in una cesura.
Spiagge deserte: «Non era mai accaduto»
Un impedimento che, di fatto, impedisce o rende assai arduo raggiungere le spiagge. Ieri, 15 luglio, gli arenili gallipolini erano quasi completamente deserti. «Non era mai successo», lamentano i gestori degli stabilimenti balneari. Mentre i bagnanti imprecano. Perché, anche trovando un posto auto nel parcheggio Praja, poi resta da fare una lunga marcia, anche di un chilometro, nella canicola di questi giorni, col rischio di colpi di sole e insolazioni. La cosa diventa parecchio più complicata per le famiglie con bambini e il carico di ombrelloni, ciambelle e secchielli.
Sta di fatto che in migliaia rinunciano al mare di Gallipoli, davanti alla prospettiva di una sfiancante Via Crucis per conquistare due metri quadrati di spiaggia. Non tutti i balneari parlano. La maggior parte di essi sembra abbia ricevuto la consegna del silenzio.
Il calo delle presenze
Ma quelli che accettano di sfogarsi snocciolano dati drammatici: 60-70-perfino 80 percento di calo delle presenze, denunciano alcuni. Cifre confermate anche dal loro principale rappresentante di categoria, Giuseppe Mancarella, presidente di Federteziario Balneari che la scorsa settimana ha parlato al Corriere di «situazione drammatica a Gallipoli».
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