“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL…
Estratto dell’articolo di Giuseppe Colombo per “la Repubblica”
GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI BY EDOARDO BARALDI
Pagare poco per sanare tanto: il perdono edilizio di Matteo Salvini si fa più generoso. Ma il leader della Lega fallisce l’all-in: la “salva-Milano” finisce nel cestino, rigettata dagli alleati di governo. Lo psicodramma dentro la maggioranza sulla norma per tutelare i lavori sui grattacieli finiti nel mirino della Procura va in scena a Montecitorio.
L’innesto nel decreto Casa doveva essere una formalità: un ultimo ritocco all’emendamento depositato venti giorni fa e poi via verso l’aula. Ma quando in commissione Ambiente arriva la riformulazione del Mit, ecco che il Carroccio si scopre solo.
Il capogruppo di Fratelli d’Italia Tommaso Foti guida il fronte anti- Salvini. I deputati di Forza Italia chiedono tempo, scottati dal risultato della partita milanese che i leghisti hanno portato a casa con l’intitolazione dell’aeroporto di Malpensa a Silvio Berlusconi. Ma il tempo è tiranno: il decreto deve correre in aula per evitare di impantanarsi in Parlamento prima della scadenza della conversione in legge.
E così la tagliola precipita sulle 49 proposte pendenti, tra cui figura anche quella che doveva salvaguardare i grattacieli meneghini tirati su con modalità tipiche delle piccole ristrutturazioni e i nuovi edifici costruiti con permessi “light”. [...]
Se sulla messa in sicurezza dei lavori «realizzati o assentiti» fino all’entrata in vigore del decreto non ci sono divergenze, lo stesso non si può dire per la disciplina transitoria e per l’accordo da raggiungere entro sei mesi sui lavori futuri. Per i leghisti, infatti, il rischio è quello di procedere con un passo troppo lento. Ma la riscrittura del testo non riesce.
Tocca al sottosegretario Alessandro Morelli, fedelissimo di Salvini, fare spallucce in commissione, prima di precipitarsi giù per le scale della Camera. Foti lascia l’aula accennando un sorriso: «La salva-Milano? I lavori sono finiti prima». [...]
antonio tajani giorgia meloni matteo salvini
Lo stop alla norma per Milano rimbalza sul telefonino di Salvini. Qualche minuto dopo fonti a lui vicine lo definiscono «furioso» per lo “schiaffo” ricevuto dal partito della premier.
Ma determinato a riproporre subito l’emendamento in un altro provvedimento, prima della pausa estiva. Di fronte a una maggioranza in frantumi, le opposizioni vanno all’attacco.
La deputata dem Silvia Roggiani, segretaria regionale in Lombardia, punta il dito contro la Lega: «Dopo tutte le promesse e le dichiarazioni fatte in questi giorni, con questa farsa - chiosa - il partito di Salvini si copre ancor più di ridicolo agli occhi dei cittadini».
MATTEO SALVINI - DECRETO SALVA CASA
Intanto il decreto Casa finisce nell’emiciclo di Montecitorio. Le maglie si sono fatte più larghe: avviare i lavori in sanatoria costerà fino a 2/3 in meno rispetto ad oggi.
Soprattutto il perdono edilizio si applicherà anche alle “variazioni sostanziali”, nel passaggio dal progetto alla costruzione di un’abitazione. Non è il muro buttato giù dentro casa per allargare una camera: la deregulation riguarderà gli aumenti delle cubature. «Un condono », denuncia il Pd. Pagare poco per sanare tanto.
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