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Estratto dell'articolo di Gemma Gaetani per “la Verità”
Che differenza c’è tra mela e pera cotogna? Nessuna. Sia quella che chiamiamo mela cotogna, sia quella che chiamiamo pera cotogna sono lo stesso frutto dello stesso albero, il cotogno (Cydonia oblonga), […] Entrambe, poi, sia quella che chiamiamo pera cotogna e quella che chiamiamo mela cotogna, in realtà sono un unico frutto di nome cotogna. Si potrebbe obiettare: «E allora perché le chiamiamo così? E perché delle cotogne somigliano a mele e delle altre a pere?».
[…] le cotogne presentano diverse varietà e a seconda della varietà possono avere anche forma di mela o di pera. Abbiamo cinque sottospecie di cotogne e tre di esse fanno riferimento proprio alla forma a mela o a pera: Maliformis, ossia a forma di mela, Pyriformis, cioè a forma di pera, e Lusitanica, anch’essa a forma di pera, poi ci sono le due sottospecie ornamentali Marmorata e Pyramidalis. […]
Il cotogno con le sue cotogne può essere sconosciuto a molti, oggi, ma invece è uno dei primi alberi da frutto maneggiato dall’uomo. […] il cotogno […] risulta già coltivato dai Babilonesi in area mesopotamica circa 2000 anni fa, era poi noto presso i Greci, per i quali era il frutto sacro consacrato ad Afrodite, e presso i Romani. I Romani hanno avuto uno stretto rapporto con la cotogna: la troviamo citata da grandi autori come Virgilio, Catone e Plinio. Ed è grazie ai Romani che questo frutto si diffonde in tutta Europa […]
I fiori del cotogno hanno cinque petali e fioriscono tra aprile e maggio. Poi, proprio in questo periodo autunnale, arriva il frutto, la cotogna. […] La polpa del frutto è dura e di solito la cotogna non si mangia cruda, come invece facciamo di norma con pere e mele vere e proprie, a meno che non sia molto molto matura.
La cotogna non è molto dolce, anzi, è astringente, ha un bel profumo caratteristico e contiene molto tannino. La polpa di cotogna si presta a preparare buone e salubri confetture e gelatine, anche miste, mostarde, cotognate, ci si preparano anche aceti, sidri e grappe, ma si usa anche a tocchi, tipo patata o mela, cotta accanto alle carni. La cotogna appartiene alla categoria della frutta, però di quella più dietetica. Pensate che un etto di cotogna presenta soltanto 26 calorie.
Abbiamo 84,3 g di acqua e al contempo pochissimi zuccheri, solo 6,3 g (100 g di cachi, per fare un paragone, ne presentano 16), poi 0,3 g di proteine, 0,1 g di lipidi e 5,9 g di fibra, di cui 1,41 g di fibra solubile e 4,51 g di fibra insolubile (il cachi ne ha 2,53 g totali, di cui 0,10 g di fibra solubile e 2,43 g di fibra insolubile). Poi abbiamo vitamine, come la B1, 0,08 mg, B2, 0,15 mg, B3, 2,2 mg, 5 μg di vitamina A (retinolo equivalente), poi i sali minerali, come 4 mg di calcio e 0,1 mg di ferro. Un apporto veramente importante della cotogna è rappresentato dalle fibre e in particolare da una di esse, la pectina che è una fibra alimentare solubile con proprietà gelatinizzanti e addensanti.
La pectina aiuta la motilità intestinale ed è quindi di aiuto per chi soffre di stitichezza e agisce da «balsamo» per una motilità intestinale virtuosa in chi non ne soffre. La pectina aiuta anche la problematica contraria alla stipsi, ossia la diarrea. In questo caso addensa le feci, nel caso della stitichezza, opportunamente idratata […] aumenta la massa fecale, rilassa e distende le pareti intestinali e favorisce peristalsi e motilià intestinale.
[…] La pectina controlla anche la glicemia e la colesterolemia: essa ingloba zuccheri e acidi biliari e li trasporta verso l’eliminazione fecale. La conseguenza, per quanto riguarda il colesterolo, è che vengono prodotti nuovi acidi biliari partendo dal colesterolo sottratto al circolo ematico, aumentando il colesterolo HDL (cosiddetto colesterolo buono) e diminuendo il colesterolo LDL (cosiddetto colesterolo cattivo). Consumare cotogna aiuta a prevenire gli eccessi di zuccheri e grassi e, tramite questa prevenzione, questo frutto si configura anche come preventivo delle malattie cardiovascolari. La cotogna ha anche PH basico, che abbassando l’acidità gastrica ne tampona eventuali eccessi […]
Contiene poi acido malico, che ha effetto digestivo. La cotogna, tramite la pectina, ha anche effetto probiotico. […] Non bisogna eccedere nel consumo di pectina, perché potrebbe interferire con l’assorbimento di nutrienti necessari, gonfiare ecc: la dose totale ideale è 15 g al giorno, che si raggiunge consumando 5 porzioni di frutta e verdura e magari un tocchetto di cotognata (o mostarda bresciana o confettura di cotogna) al giorno.
Tutte queste caratteristiche fanno della cotogna un vero e proprio toccasana gastro-intestinale. Il cotogno è un albero diffuso in tutta Italia, sebbene come molte colture antiche, pensiamo, per esempio, al gelso e al carrubo, non sia né conosciuto né amato da quel pubblico che preferisce rivolgersi al futuro e non saprebbe cosa fare avendo in mano una cotogna.
[…] La maggior concentrazione di cotogni è in Sicilia, Puglia, Campania e Lombardia. Piccola curiosità etimologica, per renderci anche conto di quanto sia importante il cotogno nella nostra storia: secondo alcuni, la parola «marmellata« viene dal portoghese marmelo che è il nome lusitano del cotogno.
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