DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Estratto dell'articolo di Viola Giannoli per “la Repubblica”
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QUANTO E COSA SI CONSUMA
L’ultima relazione al Parlamento sulle dipendenze fotografa ancora una volta l’aumento del consumo di droghe tra i 15 e i 19 anni. La percentuale di liceali è passata, in modo preoccupante, dal 18,7% al 27,9% nel giro di un solo anno. «Sono numeri che fanno paura», confessa Massimo Barra, fondatore della comunità di Villa Maraini, «c’è un humus che facilita il consumo di droghe legali e illegali». Su tutte c’è la cannabis: 580mila adolescenti (24%) rollano marijuana o hashish, […] Poi ci sono le Nps, nuove sostanze psicoattive (10%): cannabinoidi sintetici (K2, Yucatan Fire, Spice), oppioidi sintetici (codeina, morfina, fentanyl), ketamina, catinoni (anfetamine, ecstasy).
Non girano mai da sole, ma associate ad altre droghe o all’alcol, […] in fondo alla classifica resistono cocaina ed eroina. «È moda, è ribellione, è ricerca del piacere, è allontanamento del dolore, è normalizzazione, è la luna di miele di chi non ha ancora pagato il prezzo dell’abuso», dice Barra. […]
I SERD DEI GIOVANI
[…] Sono sempre di più i ragazzi nei servizi e nelle comunità terapeutiche, sempre di più ai pronto soccorso o ricoverati per problemi legati alla droga, di più anche ai camper delle unità di strada per la riduzione del danno di cui ora pure l’Alto commissariato delle Nazioni unite «raccomanda l’espansione».
Antonina Contino, psicologa e psicoterapeuta, è la responsabile di “Androna Giovani”: «L’età dei ragazzi che prendiamo in carico si è abbassata: ora arrivano a 13-14 anni. Il passaggio dall’infanzia all’adolescenza, che è sempre stato critico, lo è diventato ancor di più: il modello unico familiare — per certi aspetti fortunatamente — è entrato in crisi, trovare una propria identità è complesso, c’è la paura di disattendere le aspettative dei genitori che sui figli fanno investimenti troppo grandi, c’è il timore di non avere abbastanza popolarità e like. Ma da noi arrivano anche ragazzi vittime di abusi, finiti nei circuiti giudiziari, con disturbi diagnosticati ma mai seguiti».
Ed è qui che le sostanze trovano la porta da cui entrare. «Il consumo è un sintomo e ogni sostanza ha una funzione. Il nostro lavoro sta nel capire quale, fare leva sulle potenzialità, intervenire con terapie personalizzate, riprendere in mano percorsi di studio e lavoro, riattivare i loro sogni».
IL FONDO DELLA BOTTIGLIA
Emanuele Scafato, direttore dell’Osservatorio nazionale alcol del-l’Iss, parla di «generazione chimica: i ragazzi usano una sostanza in base a quel che può dare loro». E tra quelle legali al primo posto c’è l’alcol. «Tra gli 11 e i 25 anni sono 1 milione e 300 mila i consumatori a rischio che bevono uno o più bicchieri al giorno. I binge drinkers che bevono per ubriacarsi sono 786mila. Ogni anno il 10% dei 35.300 accessi al pronto soccorso per ubriacatura sono ragazzini», racconta. […]
LE FRAGILITÀ FEMMINILI
[…] «Il fenomeno nuovo è quello osservato fra le studentesse di 15 e 16 anni che consumano cannabinoidi tanto o più dei loro amici e hanno superato i maschi anche negli eccessi alcolici», afferma Sabrina Molinaro, coordinatrice Espad, la più grande rete europea di ricercatori indipendenti nel campo delle dipendenze.
gli adolescenti comprano e vendono droghe sui social
Ecco cosa emerge davvero dall’ultimo rapporto: «Una grande fragilità femminile ». E, aggiunge Molinaro, «il boom degli psicofarmaci senza prescrizione ». Hanno fatto il botto nel 2022: il 10,8% dei ragazzi tra i 15 e i 19 anni ne ha fatto uso, nel 2021 era il 6,6%. […] Una parte sono assegnati dal medico, gli altri se li procurano in casa, li acquistano senza ricetta o con prescrizioni false, li pescano sul web.
L’AVANZATA DEI PAINKILLER
«Le benzodiazepine calmano, rilassano. Ma se si aumenta il dosaggio l’effetto è lo stordimento e se si associano all’alcol danno uno sballo vero e proprio. In gran quantità però provocano sedazioni pericolose alla guida o al lavoro, sopore, coma », avvisa Valerio Barretta, psichiatria e psicoterapeuta di Napoli, presidente dell’Osservatorio nazionale per la salute emotiva e comportamentale. Accanto agli ansiolitici ci sono gli oppiodi, nascono come farmaci contro il dolore, «ma negli Usa già da qualche decennio è Opioid crisis ». […]
«C’è un’assunzione automedicativa — il farmaco risolve uno stato d’animo negativo e la prossima volta che starò così il mio cervello penserà di uscirne utilizzando la stessa sostanza — oppure la ricerca di novità che spinge a provare sensazioni estreme. Quando si prescrivono, bisognerebbe conoscere bene chi si ha davanti, preventivare se c’è un rischio di eccesso e invece, spesso, non si fa. Ma l’abuso crea una dipendenza enorme, simile a quella da eroina. E la moda inizia ad arrivare anche da noi».
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