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MA CHICO FORTI NON DOVEVA TORNARE IN ITALIA? - LA DENUNCIA DI “LIBERO”: "SONO SPARITI I DOCUMENTI CHE AVREBBERO DOVUTO FAR RIENTRARE IN ITALIA IL MANAGER, IN CARCERE DA 21 ANNI NEGLI USA PER UNA CONDANNA ALL'ERGASTOLO” - IL FALDONE CON I DOCUMENTI DOVREBBE ESSERE STATO INVIATO DAL DIPARTIMENTO DELLA GIUSTIZIA DEGLI STATI UNITI D’AMERICA AL NOSTRO MINISTERO DELLA GIUSTIZIA MA NESSUNO SA DOVE SIA FINITO - LA SMENTITA DELLA FARNESINA: "LA DOCUMENTAZIONE NON E' STATA SMARRITA. IL TRASFERIMENTO IN ITALIA E' UNA PROCEDURA COMPLESSA"
FARNESINA, NESSUN SMARRIMENTO DOCUMENTI SUL CASO CHICO FORTI
Smentite notizie di stampa, trasferimento procedura complessa
(ANSA) - Nessuna documentazione riguardante il caso di Chico Forti è stata mai smarrita. Lo precisa una nota della Farnesina, smentendo le notizie secondo le quali il manager, da 20 anni in carcere in Florida per un omicidio al quale si è sempre dichiarato estraneo, non potrebbe rientrare in Italia a causa dello smarrimento di alcuni documenti. "Con riferimento ad alcuni articoli comparsi nella giornata odierna su alcune testate nazionali in relazione al caso del trasferimento dagli Stati Uniti all'Italia del connazionale detenuto Enrico Forti - si legge nella nota - si ritiene utile chiarire che non risulta alcuno 'smarrimento' di documentazione".
Quella relativa al trasferimento in Italia di Forti, prosegue la nota, "è una procedura complessa che vede coinvolte diverse Amministrazioni degli Stati Uniti, in particolare lo Stato della Florida e il Dipartimento della Giustizia federale degli Stati Uniti. Da parte italiana, in questa fase il Ministero della Giustizia italiano segue direttamente la fase del trasferimento. Contestualmente l'Ambasciata italiana a Washington e la Farnesina seguono gli sviluppi del caso. In particolare il ministro Di Maio ne ha discusso più volte con il Segretario di Stato Blinken". "Nel frattempo - conclude la Farnesina - lo Stato della Florida ha di recente trasferito il Sig. Forti in un penitenziario utilizzato per i detenuti in attesa di trasferimento".
Niccolò Magnani per https://www.ilsussidiario.net
Sembra non esserci proprio pace per Chico Forti, l’ex campione velista condannato per omicidio in Florida (ma si è sempre dichiarato vittima di un errore giudiziario, confermato anche dal fratello della vittima Dale Pike) che dovrebbe tornare in Italia dopo 22 anni di detenzione a Miami: come spiega oggi “Libero Quotidiano”, la famiglia Forti è disperata perché sarebbero sparite le carte utili per eseguire la “promessa” fatta dal Governatore della Florida di trasferire Chico in Italia avvalendosi dei benefici previsti dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU).
chico forti in carcere in america
Il faldone con i documenti utili a sbloccare il ritorno nel nostro Paese dell’ex produttore e campione di windsurf dovrebbe essere stato inviato «dal dipartimento della giustizia degli Stati Uniti d’America al nostro Ministero della Giustizia per accordarsi sulla commutazione della pena». A Miami Chico è stato condannato all’ergastolo senza condizionale nel 2000 e vi potrebbe uscire, per legge, solo da morte da quella prigione: con il documento invece in questione, vi sarebbe possibile il trasferimento dato che «arrivati nel Paese di espiazione della pena il destino giudiziario viene deciso dalla magistratura locale sulla base delle leggi del posto», spiega ancora Libero.
IL NUOVO APPELLO AL GOVERNO DALLA FAMIGLIA FORTI
Il problema è che ora quel documento sembra del tutto sparito e nessuno sa dove sia finito: «La situazione è bloccata, sembriamo fermi a un binario morto e spero solo che Di Maio, che è stato l’unico che ci ha messo la faccia, non ci abbandoni», spiega lo zio di Chico, Gianni Forti a “Libero Quotidiano”.
Lo scorso inizio maggio la famiglia del condannato in Usa ha parlato con l’ex Ministro Fraccaro e gli è stato spiegato che vi era un ritardo nella consegna di quei documenti da parti dei vertici del dipartimento federale Usa insediato da poche settimane dopo l’elezione di Joe Biden. Dal parlamentare M5s è stato però anche annunciato che comunque il faldone presto sarebbe stato in mano al Ministero italiano ma ora ad inizio giugno, a distanza di un mese, ancora non se ne sa nulla.
«Non sappiamo a chi rivolgerci, non abbiamo il riferimento di una persona fisica», dichiara ancora lo zio di Chico disperato, lui come l’intera famiglia compresa ovviamente la mamma Maria che a 93 anni si alza ogni giorno con la speranza di poter rivedere suo figlio. Dopo l’enorme cassa di risonanza mediatica frutto di numerosi appelli del mondo dello spettacolo fino al programma “Le Iene” per il ritorno in Italia di Chico Forti, lo scorso 23 dicembre il Ministro degli Esteri Di Maio annunciava su Facebook l’accordo con il Governatore della Florida per l’istanza accolta di trasferimento in Italia, «avvalendosi dei benefici previsti dalla CEDU […]
Si tratta di un risultato estremamente importante, che premia un lungo e paziente lavoro politico e diplomatico». Il dossier esiste? Non è ancora stato inviato dagli Usa? È stato perso in Italia? Sembra assurdo, ma dopo tutto quanto avvenuto negli ultimi 22 anni ora che si è praticamente alla linea del traguardo nuovamente si interrompe tutto: si spera, a questo punto, che sia questo davvero l’ultimo appello al Governo italiano per dirimere ogni ostacolo prima del “lieto fine”.
CHICO FORTI
CHICO FORTI
chico forti
chico forti 1
chico forti 3
chico forti 2
chico forti 4
chico forti con roberta bruzzone
luigi di maio su chico forti
gianni e chico forti 2
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