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DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO…
PALPEGGIARE PALLIDO ASSORTO - DICEVA ALLE STUDENTESSE: “DOBBIAMO APPROFONDIRE”. E LE INVITAVA A CASA SUA O IN AULE APPARTATE DOVE LE MOLESTAVA - DENUNCIATO IL PROFESSORE DI UN LICEO DI NOVARA. SEQUESTRATI PC E CELLULARE: “GRAVI INDIZI DI COLPEVOLEZZA”. SONO ALMENO 5 I CASI - IL GIP HA DISPOSTO L’INTERDIZIONE DALL’INSEGNAMENTO PER UN ANNO….
MARCO BENVENUTI per lastampa.it
Invitava le studentesse ad approfondimenti extra scolastici (sia in aule appartate dell’istituto sia nella propria abitazione) in vista dell’esame di maturità e, facendo leva sul suo ruolo, le molestava sessualmente con baci e palpeggiamenti.
Questo quanto denunciato da alcune giovani allieve di un professore novarese di storia e filosofia in un liceo cittadino, una lunga carriera nell’insegnamento, indagato dalla Squadra Mobile al termine di un’indagine che ha messo in evidenza un vero e proprio comportamento seriale del docente.
Su delega della Procura la polizia ha eseguito una perquisizione domiciliare a casa dell’uomo, sequestrando alcuni supporti informatici quale cellulare, personal computer, tablet. Si sarebbero raccolti indizi di prova per almeno cinque abusi, quattro ai danni di giovani da poco maggiorenni, e una di diciassette anni. Nel corso dell’attività è emerso che da anni, nell’ambiente studentesco, alcuni discutibili atteggiamenti pubblici dell’insegnante erano tollerati e scambiati per «gesti affettuosi» mentre, in realtà nascondevano un preciso modus operandi finalizzato a carpire la fiducia delle giovani vittime.
Il gip di Novara, nei suoi confronti, ha emesso la misura cautelare dell’interdizione dalla professione di docente per la durata di un anno, che è stata eseguita il 9 dicembre, «ritenendo sussistenti gravi indizi di colpevolezza per ripetute violenze sessuali continuate, aggravate dalla qualifica di pubblico ufficiale e dall’aver approfittato dello stato di inferiorità delle vittime, nonché integrati il pericolo di reiterazione del reato e quello di inquinamento probatorio» segnala la questura.
Sono state le stesse studentesse che, con il loro racconto agli investigatori, hanno rotto il muro di silenzio, consentendo alla Squadra Mobile di Novara, a seguito di una lunga e delicata indagine, di appurare che l’insegnante, facendo leva sul proprio ruolo, induceva giovani alunne a sottostare ad approcci di natura sessuale.
Il docente, utilizzando il suo ruolo e insistendo sulla necessità di approfondimenti in vista della maturità, o per completare la scrittura di libri, fissava con le studentesse incontri in aule appartate della scuola o, addirittura, a casa sua. In queste occasioni avvenivano gli abusi.
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