DAGOREPORT - 'STO DOCUMENTO, LO VOI O NON LO VOI? GROSSA INCAZZATURA A PALAZZO CHIGI VERSO IL…
Estratto dell’articolo di Stefano Montefiori per il "Corriere della Sera"
Già nell’aprile scorso la presidente del Louvre, Laurence des Cars, aveva suggerito che fosse necessario riflettere su come «migliorare le condizioni di esposizione della Gioconda», ma senza grandi conseguenze. Allora, il 13 gennaio scorso la stessa presidente ha scritto una durissima nota — che avrebbe dovuto restare confidenziale — alla ministra della Cultura, Rachida Dati. Il quotidiano Le Parisien ne è venuto in possesso e ieri ha pubblicato la lettera. […]
Il Louvre accoglie di solito dieci milioni di visitatori l’anno, e anche nel 2024, l’anno dei Giochi olimpici, sono stati ben 8,7 milioni. Si stima che l’80 per cento delle persone — pari a 20 mila visitatori al giorno — vadano a vedere la Gioconda. Un’ipotesi è di spostarla in un’altra sala, riunendola alle altre opere di Leonardo da Vinci. […] Un’altra possibilità è di lasciarla dove si trova ma cambiando tutto quel che la circonda, ripensando la sala.
Scrive infatti la presidente Laurence des Cars, «a parere di tutti, la presentazione della Gioconda nella Sala degli Stati va ripensata. Il capolavoro di Leonardo è un’opera che appartiene al mondo intero. Elevata allo statuto di icona, Monna Lisa esercita un fascino immutato nel corso dei decenni. In conseguenza di questo entusiasmo popolare, il pubblico affluisce numeroso nella Sala degli Stati senza che gli vengano date le chiavi di comprensione dell’opera e dell’artista; c’è da chiedersi se in questo modo venga rispettata la missione di servizio pubblico del museo».
Laurence des Cars pone inoltre l’accento sullo stato di «obsolescenza» in cui verserebbe tutto il museo. Fa riferimento in particolare a «spazi del museo talvolta molto degradati» e «non più a tenuta stagna», insomma che lasciano entrare la pioggia, mentre «altre aree soffrono di importanti variazioni di temperatura, che mettono a rischio la conservazione delle opere».
La presidente lamenta anche la mancanza di spazi dove i visitatori possano fare una pausa. «L’offerta alimentare o i servizi igienici sono insufficienti in termini di volume, ampiamente al di sotto degli standard internazionali. La segnaletica deve essere completamente ripensata». Inoltre, auspica l’apertura di un secondo ingresso al museo per alleggerire la pressione su quello principale, sotto la Piramide.
«Non si può andare avanti così», […] anche la piramide di Ieoh Ming Pei non si salva: «Il progetto rivela alcuni gravi difetti: nelle giornate molto calde, l’effetto serra creato dal tetto di vetro rende questo spazio molto inospitale». […]
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