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IL BUSINESS NON RUSSA – DIVERSE AZIENDE SVEDESI SONO RIUSCITE AD AGGIRARE LE SANZIONI EUROPEE CONTRO LA RUSSIA, CONTINUANDO A VENDERE MERCE A MOSCA, ESPORTANDO BENI A PAESI INTERMEDIARI, COME LA TURCHIA, IL KAZAKISTAN, IL KIRGHIZISTAN E L’UZBEKISTAN – LA POLIZIA SVEDESE: “QUESTO È ANCHE UN MODO PER LA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA DI GUADAGNARE DENARO” – PER CONTRASTARE IL FENOMENO, IL PAESE SCANDINAVO HA DECISO DI…

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POLIZIA SVEDESE

(ANSA) - Le esportazioni dirette dalla Svezia alla Russia sono scese pesantemente in seguito all'invasione dell'Ucraina e le conseguenti sanzioni europee. Nel mentre però sono aumentate notevolmente le esportazioni a paesi vicini tra cui la Turchia, il Kazakistan, il Kirghizistan e l'Uzbekistan.

 

"Molti prodotti finiscono in Russia tramite altri paesi" ha dichiarato Johan Grenfors, capo del Dipartimento Operazioni Nazionali (Noa) presso la polizia svedese. "Questo è anche un modo per la criminalità organizzata di guadagnare denaro" ha aggiunto Grenfors, intervistato dall'agenzia di stampa svedese, TT.

 

vladimir putin

"É deprorevole" ha commentato la ministra delle finanze di Svezia, Elisabeth Svantesson, che sottolinea inoltre l'obbligo morale delle aziende svedesi di assicurarsi che i beni non finiscano in supporto alla Russia a danno dell'Ucraina.    

 

I dati risalgono al periodo tra febbraio 2022 e settembre del 2024 ma da giugno di quest'anno la Svezia ha introdotto leggi più severe, in seguito ad una direttiva europea, che dovrebbero dare ulteriori strumenti alla polizia per contrastare il fenomeno con più efficacia.

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