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LA SOTTILE LINEA TRA PRO-PAL E ANTISEMITISMO – DOPO LA STRAGE DI BONDI BEACH, IN AUSTRALIA, E L’ASSALTO ALLA SINAGOGA DI MANCHESTER, LA POLIZIA INGLESE HA ANNUNCIATO CHE CHI INCITA A UNA “INTIFADA GLOBALE” RISCHIERÀ L’ARRESTO - GIÀ DUE PERSONE SONO STATE FERMATE PER QUESTO MOTIVO A UNA MANIFESTAZIONE FILO-PALESTINESE ORGANIZZATA A LONDRA DOMENICA, POCHE ORE DOPO IL MASSACRO IN AUSTRALIA - ANCHE IL GOVERNO AUSTRALIANO ANNUNCIA UNA LEGISLAZIONE CONTRO I DISCORSI D’ODIO PER L’ANTISEMITISMO: SARANNO INASPRITE LE PENE E SARÀ POSSIBILE RIFIUTARE O REVOCARE IL VISTO A CHI DIFFONDE ODIO…

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Estratto dell’articolo di Luigi Ippolito per il "Corriere della Sera"

 

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Chi inneggia all’intifada ora rischia l’arresto: lo ha annunciato la polizia inglese, che ha fatto sapere che alle manifestazioni pro Pal gli slogan e i cartelli che incitano a una «intifada globale» saranno considerati come reati.

 

È una svolta che fa esplicitamente seguito alla strage di Bondi Beach, in Australia, dove due fanatici islamici hanno massacrato 15 ebrei che celebravano la festa di Hanukkah, e all’assalto alla sinagoga di Manchester lo scorso 2 ottobre. L’intifada è la rivolta palestinese contro gli israeliani, ma la chiamata a «globalizzare l’intifada» viene letta come un incitamento alla violenza generalizzata contro gli ebrei nel mondo.

 

attentatore spara sulla folla a sydney

[…] Già due persone sono state fermate per questo motivo a una manifestazione filo-palestinese organizzata a Londra domenica, poche ore dopo il massacro in Australia. Anche il governo australiano di Anthony Albanese ha annunciato una legislazione contro i discorsi d’odio tesa a combattere l’antisemitismo: saranno inasprite le pene e sarà possibile rifiutare o revocare il visto a chi diffonde odio.

 

Da parte delle forze dell’ordine inglesi, accusate da più parti di lassismo nei confronti delle manifestazioni pro Pal, si tratta di un deciso cambio di rotta: in questi ultimi due anni, a Londra come in città universitarie come Oxford e Cambridge, si sono susseguite dimostrazioni anti-israeliane in cui si scandivano slogan antisemiti come «Palestina libera dal fiume al mare» (che implica la distruzione di Israele) o addirittura si glorificavano il pogrom del 7 ottobre e Hamas.

 

antisemitismo

A ingrossare queste manifestazioni è la numerosa comunità islamica britannica, ma anche tanti rampolli della borghesia inglese infatuati dalle cause terzomondiste. […] Il rabbino capo di Gran Bretagna, Sir Ephraim Mirvis, ha definito la decisione delle forze di polizia inglesi «il più benvenuto degli sviluppi», perché a suo dire bisogna mettere in chiaro che slogan come «globalizzare l’intifada» sono «illegali».

 

C’è però anche chi ritiene che la polizia sia ancora troppo timida: i responsabili dell’organizzazione «Campagna contro l’Antisemitismo» hanno commentato che «dopo due anni di continue giustificazioni degli appelli a ”globalizzare l’intifada”, la polizia si sta rendendo conto solo adesso che le persone che invocano la morte degli ebrei in questo modo dovrebbero essere imprigionate. Vietare questo singolo slogan è una misura simbolica e inutile: a meno che le marce non siano bandite del tutto, è difficile vedere come attueranno il divieto».

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