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DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN…
DOVE CI SONO ELEZIONI, LA DISINFORMAZIONE NON RUSSA - GLI STATI UNITI HANNO ANNUNCIATO UNA SERIE DI PROVVEDIMENTI E MISURE PER CONTRASTARE LE INTERFERENZE RUSSE NELLA CAMPAGNA ELETTORALE: SI VA DALLE SANZIONI AL SEQUESTRO DEI SITI, ACCUSATI DI MANIPOLARE GLI ELETTORI E METTERE IN CIRCOLO FAKE NEWS CONTRO GLI USA – NEL MIRINO SONO FINITE, TRA L’ALTRO, RT, RUPTLY E SPUTNIK, MA ANCHE CITTADINI AMERICANI PAGATI DAL CREMLINO – MA PUTIN E I SUOI NON SONO GLI UNICI…
Estratto dell’articolo di Alberto Simoni per www.lastampa.it
Gli Stati Uniti hanno annunciato una serie di provvedimenti e misure per contrastare le interferenze russe nella campagna elettorale. Le azioni – che coinvolgono tre agenzie Usa (Tesoro, Dipartimento di Stato e della Giustizia) – includono sanzioni, incriminazione e sequestro di domini web. Secondo Washington, la Russia usa alcuni media, come Russia Today e Sputnik, e altre piattaforme online per manipolare gli elettori e favorire la disinformazione non solo sulle elezioni statunitensi ma anche sul conflitto in Ucraina. […]
Il Tesoro […] ha messo nel mirino la direttrice di RT, Margarita Simonyan e la sua vice. Insieme ad altri otto impiegati sono accusati di aver reclutato «influencer americani» che li hanno aiutati a sostenere le propaganda russa. A tirare i fili dell’operazione sarebbe, secondo l’amministrazione Usa, «il cerchio ristretto» di Putin.
Anche il Dipartimento di Stato si è allineato al giro di vite: ha imposto restrizioni sui visti e una taglia di 10 milioni di dollari per chi fornisce informazioni su un fantomatico gruppo di gruppo di hacker, RaHDit. Soprattutto però vengono rafforzati i controlli su una serie di asset e di persone legate a «missioni straniere» sotto il cui ombrello finiscono Ria Novosti, RT, Tv-Novosti, Ruptly e Sputnik.
[…] Nella lista delle persone sotto inchieste infatti ci sono alcuni americani accusati di aver consapevolmente diffuso la falsa narrativa del Cremlino.
Le prime interferenze russe risalgono al 2016 quando Mosca hackerò le mail del partito democratico e poi diffuse il materiale tramite WikiLeaks. Secondo l’intelligence Usa le interferenze sono proseguite negli anni. Ma a queste si sono aggiunte quelle cinesi e ora, con sempre più forza, quelle iraniane. […]
SPOT DI KAMALA HARRIS CONTRO DONALD TRUMP
donald trump bacia kamala harris immagine fake generata dall ia
donald trump kamala harris immagine fake generata dall ia
hacker russi
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